I veri protagonisti di inizio autunno sono sicuramente gli astri o settembrini, erbacee perenni dai capolini variopinti che si aprono quando la calura estiva diminuisce, tra le prime settimane di settembre e le ultime di ottobre.
Gli Aster, della famiglia delle Composite, contano quasi 200 specie e decine e decine di varietà, di cui le due specie più note sono Aster novi-belgii e Aster novae-angliae. Entrambe sono alte dagli 80 ai 150 centimetri, con steli eretti, rigidi e portanti foglie lanceolate e fiori semplici, simili a quelli delle margherite, con delicati colori pastello.
Negli ultimi decenni, grazie all’ibridazione con una terza specie dalle dimensioni più contenute (Aster dumosum) si sono ottenute varietà compatte, tra i 20 e i 60 centimetri di altezza, ideali per i primi piani in aiuole e bordure.
Per nulla esigenti, crescono bene al sole o a mezz’ombra, con terra sia calcarea sia acida, fertile o ricca di sostanza organica, in climi caldi o freddi, sopportando gelate fino a -20°C durante l’inverno e punte di calura intorno ai 40°C.
L’unico problema da scongiurare durante la coltivazione di queste belle piante è l’attacco di oidio o mal bianco, dovuto allo sviluppo del fungo Erysiphe cichoracearum, in grado di moltiplicarsi molto velocemente e di procurare alla vegetazione una patina biancastra, che andrà a indebolire la pianta compromettendone la fioritura e la sopravvivenza.
Per scongiurare questo problema fitosanitario è bene anzitutto dividere i cespi ogni 2-3 anni in maniera tale da garantire una buona circolazione dell’aria tra le foglie; inoltre è bene utilizzare un prodotto a base di zolfo a fine fioritura, da spruzzare dopo la potatura di pulizia, quando si interviene tagliando gli steli appassiti a livello del terreno.
Rusticissimi, si moltiplicano molto velocemente sia per divisione dei cespi, sia per talea o tramite semina. In quest’ultimo caso, seminateli tra aprile e luglio, quando in poco più di un mese, in un angolo semi ombreggiato del giardino, vedrete spuntare le nuove piantine. Diradate e curate a dovere, fioriranno dall’autunno successivo.
In giugno si esegue invece la moltiplicazione tramite talee di punta, con le cime lunghe una decina di centimetri e derivanti dalla potatura estiva che si esegue per accestire maggiormente le piante.
Interrate in un miscuglio di terra, torba e sabbia, le talee radicheranno in 4-5 settimane e saranno successivamente pronte per il trapianto in piena terra nella primavera a seguire.
Infine tra fine ottobre e inizio marzo si possono dividere i cespi delle radici estirpando le piante durante il loro riposo vegetativo e dividendole in 2 o 4 porzioni con un coltello ben affilato. Ripiantate subito dopo il taglio e tenute bagnate per le prime settimane, le porzioni daranno vita a nuove piante in fioritura lo stesso anno.
Belle da sole, diventano magnifiche se abbinate ad altre erbacee perenni da fiore: ad esempio la varietà «Carnival» dai fiori rosso porpora e alte 60 centimetri, ben si abbinano con del Sedum spectabile
«Mrs S. T. Wright» con fiori rosa chiaro si sposa con molte graminacee, mentre «Herbstschnee» che arriva ad essere alta fino a un metro, presenta capolini grandi color bianco puro e spicca se accostata a rudbekia e solidago. Grandi gruppi di Echinacea purpurea e anemoni giapponesi si uniscono agli steli di «Autumn Beauty» dallo stupendo color blu ametista dei suoi fiori doppi.