Kurt Eberhard, CEO di Hotelplan Suisse, rimane ottimista malgrado le diverse crisi geopolitiche: le nuove tecnologie ci consentiranno di prepararci al meglio per le nostre vacanze
Gli Stati Uniti rimarranno tra le mete turistiche preferite dagli svizzeri anche con Trump come Presidente?
È sicuramente troppo presto per affermarlo. Comunque, in questo momento, le prenotazioni non sono calate. Dobbiamo renderci conto che il tasso di cambio favorevole in vigore è ben più determinante per l’andamento del business che un’elezione. Attualmente l’andamento del cambio dollaro/franco svizzero è molto conveniente, cosa che rende gli USA una destinazione sicuramente vantaggiosa, non solo per i costi degli alberghi ma anche per le spese accessorie, non trascurando gli extra che sono una voce importante nel costo complessivo di un viaggio.
Anche Londra, dopo la Brexit, dovrebbe essere più vantaggiosa.
Certamente, la capitale britannica ha sofferto leggermente nella domanda in conseguenza degli attentati di Parigi; in quanto gli svizzeri hanno orientato la loro scelta su metropoli più «a misura d’uomo». Poi, dopo la Brexit, da un giorno all’altro i prezzi negli alberghi si sono abbassati – tra il 15 e il 18% – a seguito della caduta della sterlina. Noi abbiamo subito provveduto a modificare i nostri prezzi di vendita e possiamo già notare una ripresa nelle richieste per Londra.
Tutto sommato la situazione mondiale non è per niente ottimistica per il turismo, o sbaglio?
Abbiamo appena chiuso l’anno commerciale 2015/2016 e dobbiamo purtroppo constatare una riduzione nel fatturato e nel numero dei passeggeri, rispetto all’esercizio precedente. La situazione in Turchia, Tunisia ed Egitto incide pesantemente sul bilancio, con contrazioni che raggiungono – a seconda della destinazione – anche il 70 per cento.
Quali sono le sue previsioni per il futuro?
La scorsa estate, gli Svizzeri sono stati molto prudenti e, in alcuni casi, hanno rinviato viaggi e vacanze. Ma il vento gira e noi notiamo in questo momento che la voglia di partire è tornata. Le prenotazioni per l’autunno e l’inverno sono aumentate considerevolmente. Per la stagione invernale, mete quali Australia, Nuova Zelanda, Caraibi, Costa Rica, Mauritius e Sudafrica sono molto apprezzate. Per quanto riguarda invece l’estate 2017 Cipro, Creta, Spagna e la Norvegia hanno «il vento in poppa». Anche i parchi di divertimento non sono da meno. Posso dire che, anche per la prossima estate, i primi segnali sono incoraggianti.
E per quanto riguarda la Svizzera?
Abbiamo sempre più Svizzeri che prenotano con Vacances Migros il loro soggiorno nei Grigioni o nell’Oberland Bernese. Noi offriamo proposte esclusive che, nel prezzo, includono già lo skipass giornaliero per gli impianti di risalita e il soggiorno in hotel. E questa formula piace molto.
State collaborando attualmente con Google per una nuova piattaforma di prenotazioni. Di che cosa si tratta esattamente?
Si tratta di un progetto pilota chiamato Bedfinder. In questo momento siamo in fase di test negli Stati Uniti e i primi risultati superano le nostre aspettative. Ciò detto, è al momento prematuro parlarne nei dettagli.
La realtà virtuale è sulla bocca di tutti. Significa che, in un futuro ormai prossimo, potrà addirittura sostituire il fatto stesso di viaggiare?
Non penso proprio. Vi sono emozioni che non possono essere sostituite: toccare, sentire, assaporare i profumi… tutto questo è unico. La realtà virtuale potrà però essere d’aiuto ai clienti nella preparazione del viaggio. Si può ad esempio ipotizzare di esplorare virtualmente, in agenzia di viaggio, la nave da crociera. Il cliente potrà quindi scegliere la cabina, dare un’occhiata all’offerta dei ristoranti, e molto altro ancora: sorprese spiacevoli dovrebbero, a questo punto, far parte del passato.