Possiedo un piccolo frutteto che ospita meli, peri, un caco, due ciliegi e una prugna, ma dallo scorso anno ho fatto posto anche a una pianta nuova che ho trovato in vendita in una mostra di piante. L’ho acquistata incuriosita dal nome e ho seguito le indicazioni del vivaista: in pochi mesi ha raggiunto un buono sviluppo e ora attendo per questa estate di assaggiare i suoi frutti.
Si tratta di un biricoccolo (Prunus x dasycarpa), chiamato da alcuni anche susincocco, ed è un ibrido naturale derivante dall’incrocio tra albicocco (Prunus armeniaca) e susino mirabolano (Prunus cerasifera).
Già noto nell’Ottocento sia nella regione Campania sia nelle colline bolognesi della vicina penisola, veniva chiamato albicocco nero o albicocco del Papa.
La sua messa a dimora viene consigliata da novembre fino ai primi di aprile, evitando i periodi con gelate. In commercio si trovano solo due varietà: la Bolognese e la Vesuviana. La prima, dai frutti di sapore dolce e polpa gialla, è di media pezzatura ed è leggermente più precoce della Vesuviana, che presenta frutta medio-piccola, polpa gialla intensamente venata di rosso, succosa e leggermente più acidula.
Per avere una buona produzione di frutta è però necessario piantare vicino al biricoccolo un susino mirabolano così da incentivare l’impollinazione, visto che la pianta è auto sterile e i fiori maschili non sono in grado di fecondare i fiori femminili della stessa pianta, come purtroppo accade per molti ibridi.
Se lo spazio disponibile nel frutteto non permette la piantumazione di un’altra pianta, si può ovviare lasciando crescere un solo pollone dal portainnesto di mirabolano che sviluppandosi diventerà impollinatore. Inoltre è utile ricordarsi, al momento dell’acquisto, che questa fruttifera entrerà in produzione dal terzo anno.
Il biricoccolo, solitamente innestato su susino mirabolano, permette di ottenere piante ben vigorose, produttive e adattabili a tutti i terreni, mentre l’innesto su susino Ishtara garantisce una vigorosità minore ma richiede suoli molto ricchi e un’elevata disponibilità di acqua.
Essendo una pianta rustica resiste bene ai freddi invernali come ai periodi siccitosi e non necessita di potature, raggiungendo autonomamente una bella forma della chioma. Bella e molto generosa, questa pianta, infatti, si presenta in fase adulta con un’ampia chioma rotonda e raggiunge l’altezza di cinque metri sviluppandosi velocemente.
In marzo, quando i primi tepori si fanno sentire, il biricoccolo, ancora nudo delle sue foglie, si riempie di numerosissimi fiori bianchi con stami e sepali rossi, dando così l’impressione che anche i petali siano rosati. A inizio aprile si assiste alla caduta dei fiori e alla comparsa delle prime foglie,che nel corso dell’anno diverranno lunghe fino a dieci centimetri, di un bel verde acceso, appuntite e seghettate.
Bisognerà attendere i primi giorni di luglio per poter gustare i suoi frutti speciali: si tratta di drupe rotonde, rosso scuro, ricoperte da una leggera peluria e con una polpa tenera e molto succosa. Ottimi se consumati freschi, i frutti possono esser trasformati in gustose confetture.