È stato recentemente presentato il ricco programma di incontri al Monte Verità
Sebbene il movimento culturale intorno al Monte Verità sia nato sulla scia di spinte di fuga da un’Europa che si faceva rigida e belligerante, avviata a seguire degli schemi sociali difficilmente accettabili dagli spiriti liberi, al suo potenziale utopico in Ticino si guardò a lungo con diffidenza. Le cose sono fortunatamente cambiate, soprattutto negli ultimi anni, che hanno visto un rilancio su larga scala di un luogo da molti considerato mistico, o perlomeno speciale. Una folta serie di manifestazioni ha così avuto modo di nascere, di crescere e di radicarsi ritagliandosi uno spazio apprezzato in un territorio per molti versi già saturo di eventi culturali. La peculiarità del Monte Verità risiede forse proprio nel fatto di riuscire a proporci momenti di riflessione in qualche modo agganciati alla storia e alla tradizione del luogo, ma allo stesso tempo figli dell’era in cui viviamo.
Come è stato sottolineato durante la recente conferenza stampa da Nicoletta Mongini e da Yvonne Pesenti Salazar, uno dei momenti salienti della nuova stagione è indubbiamente rappresentato dalla riapertura, a maggio, di una completamente ristrutturata Casa Anatta, che ospiterà il Museo del Monte Verità. Per festeggiare l’occasione sarà riproposta, a partire dal 20 maggio, la mostra Le mammelle della verità, allestita per la prima volta nel 1978 da Harald Szemann (1933-2005). Casa Anatta sarà protagonista di diversi altri appuntamenti e attività.
Prima di questo atteso appuntamento, la programmazione del Monte Verità è già entrata nel vivo, proponendo il ciclo di appuntamenti della Primavera Locarnese, composto dalla rassegna L’immagine e la parola (che ha avuto luogo dal 10 al 12 marzo) e dagli Eventi letterari (sostenuti anche dal Percento culturale di Migros Ticino), che prenderanno il via il prossimo 6 aprile. Durante i numerosi momenti di natura letterario-filosofica si rifletterà sulle utopie come «luoghi dei desideri» o «non luoghi». Fra gli incontri più attesi vi è certamente quello con Svetlana Aleksievicˇ che nel 2015 fu la prima giornalista a vincere il Premio Nobel per la letteratura. Merito della giornalista bielorussa, oltre alla capacità di sapere trasformare le testimonianze orali raccolte nel corso degli anni in tessere di quello che alla fine si rivela un pulsante mosaico letterario, è anche quello di avere sempre tenuto testa a qualsiasi forma di controllo. Testimonianza ne sono i suoi libri scomodi, ma pieni di brucianti verità, come quello dedicato alla tragedia di Cernobyl’ (Preghiera per Cernobyl’) o alla guerra in Afghanistan con il suo incredibile pegno di giovani morti (Ragazzi di zinco).
Molti degli afflati artistici nati attorno al Monte Verità, perlomeno originariamente, trovarono un’imprescindibile fonte di ispirazione anche nel paesaggio, in una natura ad oggi in parte conservata e godibile nella sua peculiarità. È forse anche per questo che un occhio di riguardo del programma è rivolto agli aspetti «verdi» del nostro vivere, e così è nata un’interessante collaborazione che vedrà il Monte Verità (25 e 26) ospitare le Giornate di Primavera del FAI (Fondo Ambiente italiano), durante le quali sarà proposta una serie di visite guidate, di proiezioni e di racconti. Per chi oltre ad ammirare la bellezza paesaggistica, desidera comprendere e tutelare il territorio, il Monte Verità presenta in cartellone incontri sulla gestione dei rifiuti (22 marzo), sull’acqua come risorsa (29 marzo) e sulla attività ricreative nelle aree montane (22 maggio).
Anche la musica avrà il suo momento da protagonista, dapprima con il Trio Torello, che proporrà un Omaggio a Hermann Hesse, frutta della collaborazione tra il Monte Verità e la Fondazione Hesse di Montagnola (24 marzo) e poi con il concerto Amine & Hamza, per un viaggio nella musica tunisina con Locarno Folk (12 maggio). / Red.
Informazioni
www.monteverita.org
www.eventiletterari.swiss