Reportage - Indonesia: impressioni dalle case galleggianti del lago Tempe, sull'isola di Sulawesi
La vivace città di Sengkang, un tempo capitale del regno dei Bugi, oggi è un affollato scalo commerciale della regione a sud-ovest dell’isola indonesiana di Sulawesi. La città conserva tuttora un carattere autentico e diverse tradizioni culturali come la tessitura della seta e le variopinte cerimonie nuziali buginesi, celebrate ancora oggi secondo gli antichi costumi con danze e orchestre tradizionali.
Il lago Tempe è lo specchio d’acqua più esteso di Sulawesi. Ubicato tra la placca continentale australiana e quella euroasiatica, è attraversato da numerosi uccelli migratori che affollano i cieli sopra al lago, soprattutto nella suggestiva ora di punta del tramonto, rendendolo una destinazione popolare per ornitologi e amanti della natura.
È possibile navigare le acque del lago a bordo di lunghe barche appuntite, dette katinting, e visitare quanto il lago e le sue coste hanno da offrire: la prima parte del percorso, che nella sua interezza è lungo circa sette chilometri, avviene nelle acque del sungai Walanae a Sengkang, il fiume che attraversa la città, sormontato da ponti e circondato da edifici, stazioni di servizio e garage per barche a motore. Successivamente il fiume si apre in un delta e in poco meno di un’ora di navigazione in una sorta di sentiero vegetale attraverso le piante acquatiche che crescono sul lago, si iniziano a intravedere le tipiche abitazioni galleggianti, che formano il villaggio di Salotangah.
Non di rado vi si incontrano pescatori, bambini che fanno il bagno o donne che lavano i vestiti. La popolazione del lago è amichevole e ospitale, e in cambio di una piccola offerta le donne del villaggio, che in genere si occupano della casa e della cura dei figli, offrono una tazza di tè e degli ottimi pisang goreng (frittelle di banana) a tutti i visitatori che arrivano ogni giorno. Ogni mattina accompagnano i figli a scuola a Sengkang a bordo di un’imbarcazione e si fermano al mercato a vendere il pesce. Gli uomini si dedicano per lo più alla pesca e all’essiccamento del pesce, oltre che alla manutenzione delle case.
Il villaggio è composto all’incirca da trenta case galleggianti, le quali necessitano di un tempo di costruzione di circa due settimane. Prima le palafitte sono conficcate nel terreno, in modo che le piante acquatiche si sviluppino in verticale e non in orizzontale lungo la superficie del lago. Le prime tre abitazioni sono state costruite nel 1985. Osservando il lago da lontano, si può notare come tutte le case siano rivolte nella stessa direzione: questo fenomeno è causato dal vento, che sposta di continuo le costruzioni. Quando i venti cambiano direzione, le case iniziano a ruotare e l’intero villaggio si sposta sull’acqua, provocando un costante mutamento dei «quartieri».
All’abbassarsi della marea, le case più vicine ai confini del villaggio vengono lentamente spostate verso il centro e si avvicinano alle altre, creando un agglomerato più stretto. Ogni volta che vengono costruite delle nuove abitazioni, la loro struttura è eretta direttamente sul lago al di sopra di una casa già esistente, e una volta completata è spostata a livello dell’acqua. Le famiglie che vi abiteranno sceglieranno poi un punto dove posizionarla e la affrancheranno a una palafitta.
Non tutti gli abitanti del lago vivono nelle case galleggianti durante tutto l’anno. Alcune famiglie, infatti, approfittano dei periodi di alta marea per abitare nelle case galleggianti e vivere di pesca, mentre si spostano nell’entroterra dove si dedicano all’agricoltura quando il lago si ritira, occupandosi così della coltivazione di mais, legumi e verdura. Questo stile di vita rende l’abitazione un mezzo per lo sfruttamento sostenibile delle risorse del lago, e la casa stessa diventa parte della funzione economica dell’intero sistema buginese.
Abitare in queste case costituisce una parte fondamentale del processo di adattamento, da parte della comunità, alle risorse naturali dell’ambiente del lago Tempe e della zona circostante, e l’utilizzo dei vari settori dell’abitazione è regolamentato dal governo locale, allo scopo di mantenere l’armonia e la sostenibilità del rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente in cui essi vivono: per questo motivo un’intera area delle case è utilizzata per la conservazione e l’essiccamento del pesce, ed è mantenuta separata dalle stanze da letto e dall’area a uso strettamente domestico.
Le case galleggianti hanno una struttura semplice. I pavimenti in canne di bambù sono tenuti insieme da funi e, a causa dei movimenti provocati dal vento e dalle maree, sono soggetti a un rapido deterioramento, perciò sono rinnovati ogni due anni. A fianco di ogni casa vi è una latrina esterna, che scarica nelle acque del lago. L’acqua da bere e per cucinare viene portata dalla terraferma, ma per lavarsi e per le pulizie si utilizza l’acqua del lago.
Il 23 agosto di ogni anno si svolge il Maccera Tappareng, il festival del lago, che consiste in una cerimonia per purificare le acque del lago. All’evento i partecipanti indossano l’abito tradizionale buginese, il baju bodo e si scatenano nella danza maggiri, anche conosciuta come danza bissu, l’ermafrodita: a praticarla è un uomo travestito da donna, il quale secondo la tradizione fa da tramite tra i mortali e gli dei.
La zona di Sengkang, tra Bone e Pare-Pare, è stata scoperta solo di recente dai turisti stranieri, che in genere visitano Sulawesi per i rituali dei Tana Toraja o per le magnifiche spiagge delle isole Togian, al nord. Secondo i geologi il Danau Tempe, questo il nome del lago in lingua bahasa, era un tempo un golfo che collegava la zona meridionale del Toraja e il resto del sud di Sulawesi. Nel corso dei secoli i due lembi di terra si sono unificati e il golfo ha lasciato posto all’attuale lago, anch’esso probabilmente destinato a una lenta scomparsa.