Teatro d’estate

by Claudia

L’assurdo di Ionesco a Verscio, i «Territori» svelati a Bellinzona

Ogni anno, sotto la direzione di un regista professionista, l’Accademia Teatro Dimitri crea un nuovo spettacolo di fine formazione del Bachelor of Arts in Theatre. I protagonisti sulla scena sono i ragazzi del terzo e ultimo ciclo che questa volta si sono confrontati con Il vecchio inquilino da un’idea di Eugène Ionesco, il celebre autore franco-rumeno. Il testo del 1953 è stato riscritto e diretto dal regista, scrittore, poeta e drammaturgo Cesare Lievi. Con questo lavoro Lievi si è già confrontato nel corso della sua carriera, nel 1988 e nel 2000, considerandolo particolarmente stimolante, una sorta di «clownerie filosofica» dalla forza metaforica limpida e potente che mette in campo il crollo di valori della cultura occidentale in una veste mista a comicità e tragedia.
La pièce si svolge all’interno di un appartamento vuoto e si apre sulla petulanza della portinaia che accoglie il nuovo inquilino uscito come da una tela di Magritte con tutti i suoi feticci. Impassibile, questi inizia una metodica occupazione dell’appartamento, uno spazio ristretto, disponendovi una quantità esagerata di mobilio che finirà per intrappolare lo stesso protagonista fra apparizioni, memorie e fantasmi di un passato da difendere. Una trama semplice al servizio di una comicità del nonsense che cede il passo a un’inquietante dimensione in cui le visioni del passato si impossessano dello spazio scenico come tasselli di vita a cui l’inquilino tenta disperatamente di imporre una logica geometrica. Spettacolo riuscito con una regia autorevole e un plauso ai dieci giovani attori impegnati in un crescendo teatrale di tutto rispetto. Dopo la prima avvenuta a Parigi il 29 giugno nella prestigiosa sede della Cartoucherie per il Festival des Écoles du Théâtre public, lo spettacolo è andato in scena nei giorni scorsi al Teatro Dimitri di Verscio e viene replicato proprio questa sera alle 20 al Teatro Sociale di Bellinzona, nel contesto di «Territori».
Teatro e performance sulla condizione femminile
Il tema che percorre l’edizione di «Territori», il Festival di teatro in spazi urbani che torna a Bellinzona fino al 15 luglio, è quello degli «Svelamenti»: un filo rosso ma anche un gioco rituale che dapprima nasconde e poi rivela la propria identità, sia sulla scena come nella vita quotidiana. Sei giorni di originali proposte internazionali e «territoriali», un’offerta coerente con il criterio organizzativo applicato dal Teatro Sociale diretto da Gianfranco Helbling. Sul palco del teatro si va incontro, come riferito, agli assurdi svelamenti cari a Ionesco (10.7) ma anche a una «mise en espace» di Ifigenia liberata di Carmelo Rifici e Angela Demattè (11.7).
Per rimanere sulle proposte svizzere e di casa nostra segnaliamo che a Villa dei Cedri ci si può documentare su Io sono un’altra un’insolita performance di Camilla Parini (10-15.7) oppure assistere a Dìade con la danza di Elena Boillat (11,12.7). Nell’Aula Magna delle Scuole Nord torna «h.g.», l’installazione della premiata ditta Trickster-P (12-14.7), mentre al Teatro di San Biagio si può rivedere Still leben della Parini (14.7). Nella Torre Nera del Castelgrande (13-15.7) merita di essere scoperto il Dahü-Studio di Ledwina Costantini con Mathieu Bessero-Belti. Per concludere la carrellata, nella corte del Castellgrande va in scena Fabula di Flavio Stroppini e Monica De Benedictis (15.7). Ma vale davvero la pena di conoscere tutta l’offerta visitando www.territori.ch, il sito del festival.

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