Croazia, un mosaico di terroir

La Croazia è situata tra Slovenia, Ungheria, Serbia, Montenegro e Bosnia, si affaccia per un lunghissimo tratto sull’Adriatico, da Pirano alle Bocche di Cattaro. Il clima è di tipo mediterraneo lungo la fascia costiera, ma assume caratteri sempre più continentali man mano che si procede verso l’interno con una serie di altopiani.
I vigneti, molti dei quali distrutti durante la guerra dei Balcani, grazie al Governo croato, alla Comunità Europea e soprattutto alla passione di questo popolo dalla lunga e antica tradizione vitivinicola, dopo la sua indipendenza nel 1991, ricominciarono a rinascere. Oggi la Croazia copre una superficie vitata di ca. 40’000 ettari, con una trentina di grandi cantine produttrici, 35 cooperative e 250 piccoli produttori proprietari di piccoli terreni, che si sforzano di dare qualità al loro prodotto. Curioso, e di certo uno degli aspetti più interessanti di questi vinificatori croati, è il fatto che preferiscono migliorare le tipologie di uve autoctone, invece di imitare i vini europei con vitigni internazionali. In questo modo è molto più difficile far conoscere questi prodotti a livello internazionale, ma noi siamo certi che ci riusciranno, perché quando i consumatori scopriranno come queste uve autoctone garantiscono, a parte la loro bontà, una maggiore autenticità del «terroir», la piccola Croazia entrerà con diritto nelle classifiche internazionali.
La Croazia vitivinicola, si può dividere grosso modo in due aree: l’interno e la costa (isole comprese).
Nell’interno: la maggior parte delle aree vinicole si trovano vicino a Zagabria, le migliori sono: Sveta Jana-Slavetic (Plesivica), Moslavina, Virovitica-Podravina-Slatina (Slavonija), Kutjevo (Slavonija) e Erdut-Dalj Aljmas (Podunavlje). Qui i terreni sono fertili e umidi, le vigne vengono coltivate su terreni meglio esposti e i vitigni più coltivati sono quelli a bacca bianca, tradizionali del centro Europa, ossia Muscat Ottonel, Traminer, Riesling Italico (Grasevina) oltre ai soliti Chardonnay e Sauvignon Blanc.
Di sicuro il vitigno più coltivato è il Grasevina, conosciuto in Slovenia con il nome di Laski Riesling con cui vengono prodotto interessanti vini bianchi.
La zona costiera è l’area più importante per il vino croato, la maggior parte dei vigneti si trova lungo la costa e sulle innumerevoli isole. Le vigne qui godono di un’ideale posizione, erte rocce prospicienti al mare e un clima caldo e secco. I terreni nella zona costiera sono calcarei, rocciosi nella zona a settentrione con il vitigno autoctono Babic, si producono dei vini rossi complessi e molto minerali. Calcare e roccia invece sulle colline di Peljesac e sull’isola di Korcula, dove con il vitigno Posip si producono dei vini bianchi molto profumati e strutturati.
Ma come vi abbiamo sopra accennato, la passione per gli antichi vitigni è molto forte in Croazia, ecco perché si sta diffondendo a macchia d’olio la coltivazione del Plavac Mali, discendente dell’ormai scomparso vitigno croato Crljenak Kastelanski, antenato sia del Primitivo di Manduria che dello Zinfandel Californiano.
Le migliori aree viticole sono: Porec (Istria costa), Rovinj (Istria costa), Primosten (Dalmazia nord), Neretva-Opuzen (Dalmazia centro sud), Ston (Dalmazia sud), Cara-Smokvica e Dingac-Postup (Dalmazia centro sud).
In Istria, troviamo degli ottimi vini bianchi secchi prodotti con uve Malvazija (Malvasia) ed eccellenti vini rossi prodotti con uve Merlot.
A sud di Rijeka si trova l’isola di Krk, assolutamente da non perdere se si è in vacanza in questi luoghi, l’ottimo bianco locale prodotto con uve Zlahtina Bijela. Appena a nord di Spalato, hanno origine due vini che sono più accettabili, il Kastelet Bianco ottimo con i piatti di pesce e il Kastelet Rosso, prodotto con il Plavac Mali e il Vranac, non perdete l’Ivan Dolac prodotto con il Plavac Mali in purezza, lo trovate sull’isola di Hvar a sud di Spalato.
Appena a sud di Hvar, troviamo l’isola di Korcula. Abbiamo già citato il supremo Posip Bianco, probabilmente il vino bianco più famoso della Croazia, è da secoli che i contadini del luogo producono, con vendemmie manuali, questo eccellentissimo nettare.
L’isola di Peljesac molto allungata, si trova a ca. 50 km a nord di Dubrovnik, i vigneti sono molto difficili da raggiungere e si narra che un tempo i contadini trasportassero le uve su asini lungo i sentieri stretti e pericolosi. Da circa 35 anni è stato costruito un tunnel nella montagna di 400 m.
Ci troviamo su pendii al 70 per cento e sono richiesti sforzi considerevoli, in questo ambiente veramente difficile, non da ultimo pensate al caldo estivo. Si ricavano due vini molto noti il Dingac e il Postup, entrambi prodotti con le uve Plavac Mali, sono vini potenti, carnosi, da abbinare ai tipici stufati locali molto popolari nei Balcani.
Un ultimo piccolo consiglio per coloro che visitano la Croazia: quando chiederete un Prosecco, non aspettatevi un vino frizzante, ma vi sarà servito un vino liquoroso e delizioso prodotto con uve mature, lo si beve volentieri servito fresco su una terrazza. Tuttavia l’alcol al 15 per cento lo rende più pericoloso di quello che sembri.

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