Cornioli di primavera da mangiare o ammirare

Nel cortile di casa mia ci sono due cornioli da frutto, reminescenza di un passato contadino non troppo lontano, e loro, i due cornioli (Cornus mas) – piantati dal nonno – ogni anno a fine febbraio si riempiono di piccoli fiori giallo-oro sui rami ancora spogli.
In estate, quando sono carichi di foglie ovate e verde scuro, compaiono moltissimi frutticini commestibili: di color rosso corallo su una pianta (simili a ciliegie oblunghe) e giallo sole sull’altra varietà. Ammetto di non aver mai assaggiato le drupe: a detta di molti sono buone, dal sapore leggermente acidulo.
Tuttavia, pur apprezzando queste piante, preferisco i più ornamentali Cornus da fiore. La famiglia delle Cornacee comprende circa 40 specie, che includono erbacee perenni, arbusti e piccoli alberi, quasi tutti a foglia caduca.
In primavera tra aprile e le prime settimane di maggio, Cornus florida, un arbusto americano che può raggiungere i sei metri sia in altezza sia in diametro, si riempie di fiori piccoli, verdi e insignificanti, che vengono però circondati ognuno da 4 brattee (foglie modificate) color bianco latte, molto simili a petali, dalla forma di cuore e lunghe fino a sei centimetri.
Questa strategia, utilizzata per attrarre gli insetti impollinatori, ci regala un meraviglioso spettacolo legato alla fioritura di questo arbusto, soprattutto se l’esemplare di Cornus florida viene coltivato solitario in un angolo del giardino o accanto alle sue varietà, come ad esempio Cornus florida «Rubra», con brattee rosa e striate di bianco, «Rainbow» dalle brattee color panna e foglie variegate di verde chiaro e verde scuro o «Junior Miss» con brattee rosso intenso.
I Cornus florida presentano una crescita lenta e una chioma tondeggiante, molto ramificata, colma di foglie, che prima di cadere in autunno diventano rosse o rosa acceso per lunghe settimane. Amano posizioni a mezz’ombra o in pieno sole, anche se in quest’ultimo caso possono soffrire durante le estati più calde. Rustiche e resistenti ai freddi invernali, necessitano di un terreno con pH neutro o leggermente acido (in un suolo calcareo manifesta clorosi fogliare), ben lavorato, non compatto e ricco di sostanza organica. Non necessitano potature, se non in caso di rami danneggiati o con crescita irregolare.
Se desiderate riprodurlo, il metodo più facile è sicuramente la propaggine: basterà piegare un ramo basso verso il suolo facendogli prendere la forma di un arco; scortecciatelo per qualche centimetro nel punto della piegatura per stimolare l’emissione di nuove radichette; interrate la parte scortecciata per qualche centimetro sotto al terriccio e ancoratelo con un filo di ferro a «U». La parte terminale dovrà essere legata a un tutore, per poter crescere in posizione eretta e quando dopo qualche mese le radichette saranno ben formate, potrete recidere il ramo ancora collegato alla pianta madre, ottenendo così una nuova pianta.
Se avete a disposizione un terreno ampio, vi consiglio di coltivare anche un Cornus kousa, molto simile a C. florida per quanto riguarda le esigenze di terreno e di esposizione, ma originario della Cina e della Corea (viene chiamato corniolo cinese) e dalla crescita più rapida specie nei primi anni. Ha dimensioni leggermente più ampie del cugino americano, un portamento molto elegante e brattee bianco-verdastre in maggio-giugno. Seguono dei magnifici frutti in autunno: simili a grosse fragole rosse, con un lungo picciolo verde, sono sia decorativi sia commestibili, ottimi a crudo o per marmellate.

Related posts

Poliedrica, ma soprattutto salubre Sansevieria

La perfetta sfericità

L’eleganza rustica del salice contorto