Conoscere le famiglie arcobaleno

by Claudia

Pubblicazioni – Un opuscolo informativo si rivolge a insegnanti, educatori e a tutti coloro che si interessano di questioni familiari

Cosa significa essere famiglia oggi? La storia e l’antropologia ci raccontano modelli familiari molto diversi tra loro che sono specchio di un costante cambiamento sociale e culturale. Le famiglie allargate di un tempo, nelle quali vivevano sotto lo stesso tetto nonni, zii e cugini, tipiche di una realtà contadina, oggi in Ticino non si trovano più. Ci sono nuovi modelli di famiglia che si sono imposti e altri che stanno emergendo. Tra le nuove tipologie di famiglia si trovano anche le famiglie arcobaleno. Proprio per questo è stato pubblicato, con il sostegno della Delegata per le pari opportunità del Canton Ticino Rachele Santoro, un opuscolo intitolato Famiglie arcobaleno dove si possono trovare informazioni utili per insegnanti e professionisti che si occupano di bambini.
Uno strumento utile a tutti per comprendere al meglio la nuova realtà famigliare. Martina Flury Figini, pedagogista e responsabile del Progetto Genitori, ci aiuta a capire quali sono gli elementi legati al significato del termine famiglia «Una famiglia è il luogo dove c’è un bambino e almeno un adulto che si occupa della sua educazione. Parto dal presupposto che tutti i sistemi familiari e rispettivamente tutte le famiglie hanno punti di forza e risorse. È fondamentale per ogni famiglia riconoscere il proprio potenziale. In questo modo i genitori possono individuare l’efficacia del proprio comportamento educativo e, se necessario, migliorarlo apportando accorgimenti e cambiamenti. Non ritengo che il genere dei genitori abbia una rilevanza sulla crescita dei propri figli. È pero vero che non viviamo in un contesto neutro. Perciò, il genere dei genitori, nella nostra società, può avere peso se non conosciamo il significato di famiglia arcobaleno. Ma ciò avviene con qualsiasi nuovo tipo di famiglia. Negli anni Settanta suscitavano diffidenza le famiglie di genitori divorziati, ai giorni nostri sono le famiglie migranti o quelle arcobaleno che la suscitano. In realtà all’interno delle famiglie non è importante il genere dei genitori bensì l’assunzione delle responsabilità educative. In psicologia si distingue tra funzioni materne e funzioni paterne. Le funzioni materne hanno a che fare con la cura e la protezione. Il bambino dipende da queste cure. Le funzioni paterne hanno a che fare con la spinta verso la scoperta del mondo esterno, dei limiti e la trasmissione dei valori. Queste due funzioni denominate come materne e paterne sono fondamentali per lo sviluppo del bambino. Ciò non significa né che un uomo svolga le funzioni paterne e una donna quelle materne né che un genitore si occupi solo di un tipo di compito e l’altro genitore dell’altro tipo. Nelle nostre famiglie i genitori svolgono entrambe le funzioni a seconda del momento e delle necessità. È importante che una funzione non prevalga sull’altra ma che coesistano».
Michele è il papà di due gemellini di sette anni che racconta la sua esperienza di padre all’interno di una famiglia arcobaleno. «Diventare genitori, per me e il mio compagno, è stata un’emozione grandissima. Il sogno di una vita. Un’avventura iniziata negli Stati Uniti con una gravidanza surrogata perché in Svizzera non potevamo adottare. La nostra è una famiglia che affronta le stesse sfide di qualunque altra famiglia. Quando i nostri figli hanno iniziato la scuola materna abbiamo chiesto un colloquio con la maestra per spiegare la situazione. Con i nostri figli siamo sempre stati trasparenti, sanno come sono nati e che hanno due papà e una «mamma pancia» che vive a San Diego. Dopo un primo attimo di stupore devo dire che l’insegnate dei nostri figli è stata molto collaborativa e pronta ad affrontare ogni momento in aula nel migliore dei modi. Per la festa della mamma, per esempio, i lavoretti fatti in classe li regalano a “mamma pancia” oppure alla zia. Tutto è gestito con estrema naturalezza e i nostri figli sono sereni. Anche nel rapporto con gli altri bambini non hanno mai incontrato problemi. I bimbi sono curiosi e chiedono: “dov’è la tua mamma? Non hai la mamma?” Loro rispondono tranquilli: “noi abbiamo due papà”. Una bambina tempo fa ha esclamato: “beati voi! La mia mamma è una rompiscatole!”. L’opuscolo informativo è uno strumento utile, aiuta a rompere il ghiaccio. Se un insegnante ha già le informazioni di base, le linee guida rispetto alle famiglie arcobaleno, è più semplice il primo contatto. La perplessità iniziale nasce dalla non conoscenza, ma una volta che il rapporto si instaura problemi non ce ne sono. Questo anche con gli altri genitori. È qualcosa di nuovo e serve del tempo, le cose vanno fatte un passo dopo l’altro. La nostra è una società nella quale i ruoli genitoriali sono già profondamente cambiati. Le donne lavorano e gli uomini aiutano in casa. Non stupisce più un papà che cucina, lava e stira o che si prende cura del figlio. I bambini questo cambiamento lo hanno già fatto proprio».
Anche per Sara diventare mamma è stata l’esperienza più emozionante della vita. E oggi, dopo due anni dalla nascita della loro figlia, è immersa nell’iter burocratico per adottarla e diventare anche legalmente madre. «Diventare genitore ti apre un mondo e significa assumerti una grande responsabilità. È la gioia più grande della vita. Come famiglia affrontiamo le sfide di qualunque coppia alle prese con un figlio. La lavatrice è sempre in moto! Non abbiamo avuto nessun problema particolare nelle relazioni sociali. Siamo rispettate come coppia e come genitori. Le persone che ci conoscono vedono la naturalezza del nostro vivere, noi abbiamo un atteggiamento sincero e aperto. Naturalmente i bambini sono molto curiosi e fanno domande, ma se affronti i loro quesiti con grande tranquillità e trasparenza sono pronti a comprendere. Quello che invece invade la tua vita e ti fa sentire diversa è la burocrazia. Io sto affrontando le pratiche per l’adozione di mia figlia, è una procedura resa possibile dalla nuova legge entrata in vigore ad inizio anno, ma è una legge non pensata per noi, siamo stati inglobati in questa legge. Sono sposata da nove anni e abbiamo scelto di avere un figlio. Io non sono la mamma biologica, ma sono comunque da sempre sua madre. La procedura è invasiva, scava nel mio passato, nella mia intimità ed è fredda. Sarebbe stato evitato se ci fosse il matrimonio egualitario. In Ticino non sono molte le famiglie arcobaleno e questo può creare qualche dubbio o perplessità in chi non ci conosce. Ecco perché farci conoscere è importante. L’opuscolo informativo è un ottimo strumento, anche per le infermiere pediatriche, per esempio, e per tutto il personale che entra in contatto con i bambini. Avere delle linee guida è il primo passo per relazionarsi correttamente. Anche per apprendere il lessico, che spesso è un po’ confuso. Si fanno passi nella giusta direzione, ci sarà sempre qualcuno che non sarà d’accordo o che potrà criticare, ma questo capita per ogni cosa. Noi daremo a nostra figlia tutti gli strumenti necessari per crescere e vivere al meglio».