Anni fa ho partecipato per curiosità ad un corso di birdwatching.
Armata di binocolo, libro per il riconoscimento e molta pazienza, ho potuto ammirare moltissimi volatili nel loro ambiente, capendo l’importanza delle siepi naturali sia come rifugio, sia come ristorante per gli uccelli.
È per questo motivo che nelle prossime settimane piantumerò un Sorbus aucuparia, chiamato anche sorbo degli uccellatori ed utilizzato in passato per richiamare gli uccelli nei roccoli di caccia, ma non essendo io una fan di questa pratica, lo rivaluterò solo come rifugio per l’avifauna.
Si presenta come un alberello caducifoglio che cresce spontaneo anche al margine dei boschi ed appartiene alla famiglia delle Rosaceae.
Allo stato naturale arriva a 7-8 metri di altezza e presenta una chioma espansa e leggera, grazie alle sue foglie, composte ognuna da 6-7 paia di foglioline lanceolate e con margine seghettato.
La corteccia del sorbo aucuparia è grigio-argento e diventa rugosa con il passare degli anni; tra maggio e luglio compaiono i fiori, dai petali bianco crema e gli stami gialli, lasciando poi spazio ai frutti, vera prelibatezza per gli uccelli.
Sono delle bacche sferiche color corallo, di circa un centimetro di diametro, in grado di persistere sulla pianta per tutto l’inverno.
Il sorbo è molto interessante anche per via del fogliame che in autunno si tinge di rosso-arancio e risulta quindi essere una pianta molto decorativa in giardino.
L’esposizione ideale è in pieno sole o a mezz’ombra ed è una pianta che tollera bene l’inquinamento atmosferico.
Ha bisogno di terreni profondi poiché ha radici a fittone e necessita di spazio per potersi ancorare bene al suolo.
Grazie alla sua rusticità si accontenta di una sola concimazione nell’arco della sua vita, quella eseguita al momento dell’impianto, così come la potatura, non necessaria se piantata in un posto adeguato per accogliere la sua chioma.
Tra le varietà di questa pianta vi è Sorbus aucuparia «Edulis», con frutti commestibili e saporiti color rosso vermiglio, «Joseph Rock», «Fastigiata» dal portamento stretto e compatto, ideale per le alberature stradali e «Fructu Luteo» con fiori arancio-gialli ma non apprezzato dagli uccelli che lo credono sempre acerbo.
Io pianterò il sorbo vicino ad altre piante del giardino già molto utili per il mio birdwatching domestico: Lonicera fragrantissima, Berberis vulgaris e Callicarpa bodinieri.
Se anche voi apprezzate le caratteristiche del sorbo aucuparia, vi consiglio di dare un’occhiata anche alle altre due specie autoctone: Sorbus aria e Sorbus domestica.
Il primo ha foglie caduche, ovali, semplici, con margine dentato; i fiori primaverili sono bianchi, mentre i frutti si presentano come delle piccole mele rosso-arancio, molto attrattive per gli uccelli.
Sorbus domestica invece vale la pena conoscerlo per via dei suoi frutti, le sorbole, oltre al fatto che è una gran bella pianta, decorativa e dai tanti usi.
Le sorbole sono dei pomi che si raccolgono in ottobre-novembre ma che hanno bisogno di un lungo periodo di ammezzimento prima di poterle mangiare.
In passato si mettevano nella paglia per maturare e da questa abitudine nasce il detto «con il tempo e la paglia maturano anche le sorbole», ovvero un proverbio che significa che serve pazienza per poter vedere i risultati.Il Sorbo degli uccellatori è uno degli spettacoli dei boschi autunnali. (pxhere.com)