Carvelo2go
È un mezzo di trasporto ancora piuttosto sconosciuto: la cargo-bike, detta Carvelo (foto). Siccome dispone di trazione elettrica e molto spazio di carico, vi si possono trasportare anche oggetti pesanti. «Oggi in Svizzera molti trasporti si svolgono con la bicicletta da carico. E spesso sono più comodi, veloci ed efficienti di quelli effettuati con l’automobile», afferma convinta Sybille Suter di «carvelo2go». Grazie alla piattaforma di condivisione lanciata nel 2015, chiunque può noleggiare una Carvelo in tutta la Svizzera. Finora si sono registrati 11 000 utenti, che si servono di oltre 250 veicoli stazionati in una cinquantina di comuni. L’obiettivo: facilitare la vita quotidiana delle persone e dare un contributo a risolvere i sempre più acuti problemi di traffico nelle città.
Rifugiati imprenditori
«Ci portano via il lavoro!», si sente spesso riecheggiare ai tavoli dei bar a proposito dei richiedenti l’asilo. Affermazioni del genere spiazzano completamente Seraina Soldner e Tina Erb, fondatrici di SINGA Factory, il cui scopo è di dare la possibilità a rifugiati e migranti di fondare un’azienda propria. «Molti rifugiati hanno alle spalle un passato imprenditoriale, ma in Svizzera non trovano un posto adatto», spiega Seraina Soldner. Con una propria ditta, invece, si garantirebbero un reddito e forse creerebbero addirittura dei posti di lavoro.
La prima organizzazione SINGA è nata a Parigi nel 2012. Dopo il successo ottenuto in Francia e Germania, nel 2016 le due svizzere hanno ripreso il concetto base, ampliandolo con un programma per avviare delle startup: per sei mesi SINGA sostiene i richiedenti stranieri con un’assistenza professionale individuale e corsi inerenti argomenti economici.
«Lo sforzo finanziario per un programma del genere non è irrilevante e confluisce soprattutto nell’organizzazione e nel coordinamento», racconta Seraina Soldner. La maggior parte del capitale di partenza è stato messo a disposizione dal Fondo di sostegno Engagement Migros, che ogni anno stanzia tra i 10 e i 15 milioni di franchi per progetti pionieristici. È una strada coraggiosa quella intrapresa dalle due fondatrici assieme ai partecipanti. L’imprenditorialità, infatti, è sempre connessa a molti rischi. «Noi però crediamo fermamente nelle persone e nei loro progetti». Come testimonia la vicenda dell’indiana Smriti Chhabra, che con l’aiuto di SINGA ha aperto di recente un proprio servizio di catering con l’aggiunta di corsi di cucina. Ed ha già ottenuto i primi incarichi.
Madame Frigo
Peperoni, pomodori, yogurt… e tutte le scorte di cibo che si tengono in casa. Ma le abitudini stanno inesorabilmente cambiando: si mangia da amici o al ristorante o si ordina un piatto cinese. E così il cibo acquistato va a male e finisce nella spazzatura. Questo non deve succedere, hanno pensato Jana Huwyler e Nina Fassbind, fautrici del progetto Madame Frigo (foto). L’idea: installare dei frigoriferi pubblici in cui riporre i generi alimentari che non si consumano, mettendoli così a disposizione gratuitamente di altre persone. Il progetto ha già riscosso molto interesse in varie città svizzere ed ora le due giovani donne vorrebbero estenderlo a tutto il Paese. In questo modo intendono minimizzare i rifiuti alimentari delle economie domestiche e sensibilizzare il pubblico sull’argomento. Le cifre parlano da sole: il 45% dello spreco alimentare in Svizzera è provocato dai nuclei familiari. A titolo di paragone: solo il 4% è originato dalla grande distribuzione. «Abbiamo una visione chiara e molta passione. In questo ambito si può ottenere molto», afferma Jana Huwyler.
Staatslabor
È risaputo: ogni giorno nascono nuove app, nuovi strumenti e sistemi informatici. Ma come funziona Snapchat? In questo mondo in continua evoluzione, cresce anche la complessità. E ciò non vale solo per i comuni cittadini, ma anche per molte amministrazioni pubbliche, che riconoscono il potenziale insito nelle nuove tecnologie ma non lo utilizzano a sufficienza. È qui che interviene «staatslabor», ossia il «laboratorio dello Stato»: esso rielabora le conoscenze e le rende fruibili alle amministrazioni, realizzando progetti per migliorare la qualità del servizio pubblico ai cittadini. «In Svizzera l’efficienza del nostro sistema statale contribuisce in modo significativo all’alta qualità della vita. Tuttavia Comuni, Cantoni e Confederazione devono padroneggiare in permanenza nuove conoscenze per affrontare le sfide del presente», spiega Alenka Bonnard, direttrice e co-fondatrice di staatslabor, che nel 2016 ha lanciato assieme a un gruppo di persone motivate l’idea di creare una piattaforma per innovare il settore pubblico. Dall’anno scorso il gruppo opera come associazione di pubblica utilità con sede a Berna. Secondo Alenka Bonnard, «la gente delle amministrazioni con cui lavoriamo è molto più coraggiosa di noi. Lo staatslabor è in un certo senso il posto del coraggio organizzato».
Plateforme10
A pochi metri dalla stazione di Losanna è stato costruito un quartiere artistico. La «PLATEFORME10» (foto) è un progetto comune del Museo cantonale delle Belle arti Mcb-a, del Museo del design e delle arti applicate Mudac e del Museo della fotografia Musée de l’Elysée.
«Creiamo spazi per contatti, scoperte, tempo libero e vita quotidiana per il Canton Vaud e tutta la Svizzera, ma anche per i turisti», spiega Tatyana Franck, direttrice del Musée de l’Elysée. L’obiettivo è raggiunto già prima della conclusione del progetto, prevista per il 2021: presentare la ricchezza dei tre musei su una piattaforma digitale.