La strada panoramica Transfăgărăşan

Tornanti mozzafiato, montagne dai colori intensi ricoperte da foreste di pini, una ricca varietà di specie animali tra le quali spiccano orsi e cicogne: la Transilvania, al di là dei famosi castelli gotici e delle macabre leggende sui vampiri, è una meta turistica sempre più frequentata grazie ai suggestivi paesaggi naturali della regione. La strada di montagna Transfăgărăşan, ufficialmente conosciuta con il nome DN7C (Strada Nazionale 7C) e di recente definita una delle strade più spettacolari del mondo, è stata resa celebre dal programma televisivo Top Gear. Il conduttore britannico Jeremy Clarkson la visitò per la prima volta nel 2009 quando trascorse un giorno intero a effettuare riprese nella zona, definendola «la strada più bella del mondo».
Lungo 90 km, il percorso corre attraverso le montagne di Făgărăş (trans+Făgărăş), collegando la Transilvania con la Valacchia, regione un tempo nota con il nome di Muntenia, che corrisponde alla parte meridionale della Romania. L’imbocco a nord della Transfăgărăşan si trova nella valle del fiume Olt, dalla quale risale le montagne fino al lago Bâlea, oltrepassa le montagne e ridiscende fino alla cittadina di Bascov seguendo il corso del fiume Argeş, nell’omonimo distretto.
Il famoso dittatore rumeno Nicolae Ceauşescu, al potere tra la fine degli anni Sessanta e deposto nel 1989, si distinse per la megalomania dei suoi progetti legati alle infrastrutture rumene, molti dei quali iniziati e mai portati a compimento. Questa strada non fa eccezione, tanto che il suo soprannome è «follia di Ceauşescu».
Costruita tra il 1970 e il 1974 dopo l’invasione della Cecoslovacchia da parte dell’Unione Sovietica, la Transfăgărăşan sarebbe servita per spostare truppe e carri armati in caso di invasione sovietica. Giovani soldati, contadini e persino intellettuali furono costretti a lavorare alla costruzione della strada in condizioni di durezza estrema in un tempo record di soli quattro anni. Il lavoro forzato fu per alcuni una punizione per precedenti atti sovversivi. Il numero ufficiale delle morti causate dai lavori di costruzione fu 39, ma in realtà a perdere la vita furono centinaia di lavoratori, dei quali molti furono uccisi dall’esplosione di oltre seimila tonnellate di dinamite allo scopo di aprire un varco tra le montagne.
Gli stretti tornanti della Trans-făgărăşan sono una sfida per ogni conducente. La velocità massima consentita in alcuni tratti è di 40 km/h e la guida notturna, tra le ore 20.00 e le 7.00, è vietata.
Imboccando la strada alla sua estremità settentrionale, a circa 50km a est della città di Sibiu, si attraversano una serie di villaggi tra i quali è da segnalare Cârțișoara, dove si può visitare un affascinante monastero cistercense. Proseguendo, il panorama si divide tra vedute di rocce e bordi frastagliati e prati verdissimi e, salendo di quota, fitte foreste di pini. Nei pressi della Cascada Bâlea la strada è costellata di pensioni, bancarelle di cibo e artigianato locale e a bordo della pittoresca funivia rossa è possibile salire fino al punto più alto della strada, il lago Bâlea. In inverno, quando la strada è bloccata dalla neve, questo è il punto più alto raggiungibile in auto.
Numerosi sono i punti di osservazione dove è possibile fermarsi a fare fotografie o respirare l’aria di montagna, che salendo diventa frizzante. Dopo una stretta serie di tornanti, tanto scenica quanto sconsigliata se si soffre di mal d’auto, si giunge al lago Bâlea, un lago glaciale dalle acque limpide circondato da cime montuose. Il primo hotel europeo interamente in ghiaccio è stato costruito qui nel 2006. Da allora viene ricostruito ogni anno a dicembre con ghiaccio proveniente dal lago, e rimane aperto fino a quando non si scioglie in aprile. Quando in inverno la strada è completamente coperta di neve e quindi chiusa, è possibile accedere al lago e all’hotel di ghiaccio solo in funivia. Quello del lago Bâlea è il punto più alto della Transfăgărăşan, a 2042 metri, posizionato in una cresta tra le vette principali del paese: il Moldoveanu (2544 m) e il Negoiu (2535 m), così in alto che a volte le nuvole ostacolano la visuale. Grazie alle chiazze di neve sulla montagna sopra il lago e a un grazioso chalet di legno dove è possibile rifocillarsi e anche pernottare, i riflessi che si specchiano sul lago creano un’immagine suggestiva.
Oltrepassato lo specchio d’acqua inizia un tunnel, il più lungo della Romania con i suoi 884 metri, nel quale si raccomanda di fare attenzione poiché il manto stradale al suo interno è spesso bagnato e potenzialmente scivoloso. Proseguendo oltre si giunge al lago Vidraru, un bacino artificiale trattenuto da una diga alta 165 m e lunga 305 m che contiene 465 milioni di metri cubi di acqua. Quando la diga fu completata, si classificò al quinto posto in Europa e al nono al mondo per portata d’acqua. In un anno idrologico medio può generare circa 400 GWh/anno. Pochi km oltre la diga si arriva alla base del Cetatea (castello) Poenari, raggiungibile salendo una scalinata di 1480 gradini. Il castello era di proprietà di Vlad III l’Impalatore, il quale ottenne una fama sinistra impalando, torturando, bruciando, scuoiando, arrostendo e bollendo le persone a lui sgradite. La scalinata è spesso chiusa al pubblico a causa della massiccia presenza di orsi (ciò è accaduto ad esempio a luglio 2018, quando un’orsa ha partorito nell’area del castello). Proseguendo in direzione sud si inizia la discesa verso la valle attraversando la gola del fiume Argeș, e la strada termina alle porte della città di Pitești.
La strada Transfăgărăşan è un’esperienza di guida indimenticabile non solo per le auto, ma anche per ciclisti e motociclisti, ed è percorsa in diverse competizioni sportive nazionali e internazionali come il Sibiu Cycling Tour, il Transfier Triathlon e l’edizione 2017 della Transcontinental Race.
Il sito ufficiale per aggiornamenti sulle date e gli orari di apertura della Transfăgărăşan è http://romaniatourism.com/travel-advisory.html

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