Insieme per sempre

by Claudia

«Immer und ewig», il nuovo, toccante film di Fanny Bräuning

Meritato vincitore dell’undicesimo Premio di Soletta, il secondo documentario di Fanny Bräuning (già premiata con lo stesso premio nel 2009 per No More Smoke Signals) è un viaggio: nel tempo, nello spazio e alla scoperta dei propri genitori. La madre, Annette, è paralizzata dal collo ai piedi da ormai vent’anni e il padre, Niggi, l’accudisce e la porta in giro con un furgone per l’Europa. Vuole mostrarle le bellezze del mondo, poiché «l’unica cosa che mi resta sono gli occhi», dice a un certo punto Annette.
Fanny accompagna i suoi genitori e li filma nella quotidianità di una vacanza al mare. E noi spettatori saliamo insieme a loro sul van e scopriamo una storia meravigliosa. Attraverso le foto in bianco e nero che ritraggono la coppia giovane e felice, inserite nel filmato a colori della stessa coppia anziana, ma altrettanto innamorata, entriamo in confidenza con i due protagonisti.
Come ha affermato la giuria di Soletta nella motivazione al premio: «il film ci interroga in modo diretto e così ci domandiamo se l’amore totale di questi due esseri umani può servirci da modello. Le risposte possono essere differenti in quanto la pellicola ci apre a tutte le alternative». Infatti, in più di un’occasione, la figlia sollecita il padre sulle ragioni che lo hanno spinto a restare al fianco della moglie invece di metterla in un istituto. «Per me era inimmaginabile» le risponde, in modo chiaro e netto come se non ci fosse altra possibilità. Una decisione che lo costringe anche ad abbandonare il lavoro. Una scelta drastica, radicale e che non ci lascia via di scampo: l’avremmo fatta anche noi?
Ci sono momenti davvero toccanti in Immer und ewig. Legati a piccoli gesti come una carezza, un bacio, un massaggio alle mani e al viso, oppure un sorriso di Annette per le attenzioni ricevute. E ci sono momenti in cui ci si dimentica della disabilità. Succede quando, per esempio, Annette sceglie i vestiti da portare in vacanza e si lamenta del fatto che Niggi reclama sempre sulla quantità, proprio come succede in ogni coppia. E anche i capelli devono essere pettinati per bene, non arruffati come invece fa Niggi. Lei non perde la sua femminilità e resta una donna in tutto e per tutto.
Immer un ewig è un bellissimo viaggio al mare (la fotografia vale la proiezione in sala) e nella storia personale dei genitori di Fanny. Ma, soprattutto, ci sollecita e ci costringe a scavare all’interno di noi stessi per trovare la risposta alla domanda precedente. E ce ne è solo una possibile. Quella che Niggi ha trovato in Annette.