Era il 1952 e un giovane ingegnere inglese di ventiquattro anni fondava la Lotus. All’interno del mitico logo verde su sfondo giallo, oltre alla scritta Lotus ci sono le iniziali stilizzate del suo nome completo: Anthony Colin Bruce Chapman. Nel 1958 la Lotus debuttò in Formula Uno con il nome di Team Lotus. Uno delle scuderie più vincenti di sempre: 79 Gran Premi sul gradino più alto del podio e ben sette titoli mondiali. A Lotus si devono alcune tra le innovazioni più importanti nel mondo dei GP: dal telaio monoscocca, al motore con funzione portante, dai radiatori laterali alle sospensioni attive, sino allo sfruttamento del fenomeno noto come effetto suolo. Insomma, solo a pronunciare il nome Lotus si sente odore di pista, di pneumatici e di benzina.
E oggi? I tempi sono cambiati. In questi giorni Lotus ha presentato a Londra una hypercar full-electric da quasi 2.000 cavalli di potenza massima. Si chiama Evija ed è l’auto di serie più potente mai costruita dal produttore britannico, che nel maggio del 2007 è stato acquistato dalla cinese Jeely. Avete capito bene, l’ultima nata è un’automobile totalmente elettrica. Nonostante l’aumento di peso dovuto alle batterie, tiene fede alla tradizione Lotus di costruire auto leggere. Ecco allora che proprio per limitare il peso a 1.680 chilogrammi, Evija è la prima Lotus a utilizzare un telaio monoscocca in fibra di carbonio. La potenza totale di 1.973 cavalli viene fornita da quattro motori elettrici che consentono a Evija di passare da 0 a 100 chilometri orari in meno di tre secondi.
La coppia massima di 1.700 NewtonMetro abbinata alla velocità massima di oltre 340 orari la rende una vera e propria bomba a quattro ruote adatta più alla pista che alla strada su cui comunque può circolare. Il pacco batterie da 70 kw/h e 2.000 kW di potenza, sviluppato con Williams Advanced Engineering, consente a Evija un’autonomia di 400 chilometri calcolati secondo il ciclo WLTP. Questa supercar è compatibile con la futura rete di caricabatterie da 800 kW. Secondo Lotus già oggi può essere ricaricata da zero al 100% in soli 18 minuti utilizzando i recenti punti di ricarica da 350 kW.
L’aspetto aerodinamico di forme e proporzioni dell’hypercar britannica è stato studiato per favorire la stabilità ad alte velocità. Basti pensare che Evija ha solo 10,5 cm di spazio dal suolo. Lo spoiler posteriore può assumere diverse inclinazioni per controllare efficacemente la scorrevolezza dell’auto. Non passano inosservati il cofano anteriore pronunciato con aperture per aiutare il raffreddamento delle batterie, le superfici concave sulle fiancate e le generose feritoie sul posteriore, l’assenza sia delle maniglie sulle portiere che dei tradizionali specchietti esterni.
«Evija riporterà il nostro marchio nei cuori e nelle menti degli appassionati di vetture sportive e sul palcoscenico mondiale dell’auto, aprendo la strada ad ulteriori modelli visionari» ha dichiarato il Ceo di Lotus Phil Popham. Evija stata progettata presso la sede storica di Lotus a Hethel, nel Regno Unito, e la produzione inizierà nel corso del 2020. Lotus realizzerà solo 130 esemplari, che saranno venduti a 1,7 milioni di sterline più tasse. Oltre due milioni di franchi svizzeri. Solo per ordinarla è necessario versare circa 330.000 franchi. Insomma l’odore di benzina appartiene al passato, ma con Evija anche Colin Chapman se ne farebbe una ragione.