Anna era la proprietaria di un piccolo negozio di generi alimentari e io di lei e della sua attività ricordo soprattutto le piante dell’aiuola all’ingresso, dove lasciavo, da bambina, la mia bicicletta.
Un bel gruppo di steli fioriti di nicotiana, dei bassi ed azzurri non-ti-scordar-di-me, qualche candido alisso e due magnifici esemplari di brugmansie bianche, coltivate in vaso e che ogni anno mi rapivano gli occhi con la loro meravigliosa fioritura.Anna ci ha lasciati da qualche anno, avendo superato abbondantemente gli 80 anni, ed io ogni volta che vedo una Brugmansia suaveolens, non posso fare a meno che pensare a lei per qualche istante.
Le grandi corolle bianche, lunghe fino a 30 centimetri, sono profumatissime e di notte al fresco si alzano, mentre di giorno ricadono verso terra. Ne esiste anche una bellissima varietà a corolle bianche e con petali semi doppi, la Brugmansia suaveolens «Knightii».
Le brugmansie, chiamate trombe degli angeli per via della forma del loro fiore, soffrono molto il freddo ed il vento che facilmente spezzano le loro grandi foglie morbide e vanno dunque coltivate in capienti vasi da ritirare appena la temperatura scende sotto i 5-6 °C. In autunno, al momento del ritiro in serre riscaldate, garage chiusi o scale interne, è utile potarle accorciando il fusto fino ad un terzo della loro altezza, eliminando le foglie ed i fiori prima del ricovero. L’ irrigazione è importantissima ed il terriccio deve rimanere sempre inumidito, infatti, nelle giornate molto calde è necessario bagnare la pianta sia la mattina che la sera ed è sempre utile utilizzare un capiente sottovaso. In inverno, quando la pianta si presenta nuda, sospendete le bagnature e limitatevi a darle solo qualche bicchiere d’acqua ogni 10-15 giorni; da aprile andrà somministrato un concime ad elevato titolo di azoto e di potassio. La posizione ideale è a mezz’ombra molto luminosa, per evitare che le foglie ed i fiori si brucino al sole diretto. Se messi all’interno di vasi capienti gli esemplari adulti raggiungono i 150-170 centimetri, hanno rami robusti e ramificati da cui pendono i lunghi fiori, seguiti da bacche rotonde, dal diametro di 5-6 centimetri, verdi e spinose.Se tanta bellezza vi entusiasma, fate però molta attenzione durante la coltivazione, perché le trombe degli angeli appartengono alla famiglia delle solanacee e sono ricche di alcaloidi velenosi, tra cui la tossica scopolamina. È indispensabile quindi indossare un paio di guanti quando la si trapianta o la si pota oppure ricordarsi di lavare le mani a fondo con sapone ed acqua calda.
Oltre alla Brugmansia suaveolens ve ne sono altre di specie, a fiore colorato, come ad esempio la B. sanguinea che ha fiori rosso-arancio, molto appariscenti e simili a quelli della B. vulcanicola; la B. aurea che è caratterizzata da fiori gialli e molto profumati; e infine la B. versicolor che li ha invece di color salmone. Vi sono poi in commercio tutti gli ibridi di Brugmasia x candida, come la «Grand Marnier» color pesca, la «Maya» di un rosa appena accennato, la più accesa «Pink Perfektion» e la «Plena» dal fiore bianco e doppio.