Gioia e stress al lavoro

by Claudia

Qualche settimana fa, nel rapido succedersi di due giorni, sono stati pubblicati i risultati, apparentemente contrastanti, di due inchieste sulle condizioni di lavoro nel nostro paese. Il lunedì 18 agosto Teletext rendeva noto che più dell’80% dei lavoratori svizzeri erano soddisfatti del loro lavoro. Si trattava dei risultati di un sondaggio fatto, se abbiamo capito bene, da un gruppo di consulenza privato. Martedi 19 agosto molti giornali del paese annunciavano invece, riferendosi alle conclusioni di un’indagine dell’Ufficio federale di statistica, che lo stress al posto di lavoro sta crescendo. Il 21% delle persone che avevano partecipato all’indagine dichiaravano di essere molto spesso stressate. Si tratta di un aumento di 3 punti percentuali rispetto all’inchiesta precedente, condotta 5 anni fa. Il contrasto tra i risultati delle due inchieste però non esiste. Di fatto, stando alle stesse, un quinto delle persone che lavorano nel nostro paese soffrirebbero di stress mentre gli altri 4/5 sarebbero soddisfatti dalle loro condizioni di lavoro.
Bisogna tuttavia riconoscere che l’immagine delle condizioni di lavoro prevalenti che riceve il lettore di queste notizie è diversa se l’accento viene messo sulla soddisfazione al posto di lavoro oppure sullo stress. Il modo nel quale vengono percepite le condizioni di lavoro da chi lavora viene spesso affrontato da ricerche multidisciplinari. Solamente in Svizzera vengono eseguite, ogni anno, diverse inchieste sull’uno o l’altro dei temi ricordati qui sopra. Vi sono anche inchieste che affrontano i due temi contemporaneamente. I risultati variano di anno in anno ma non di molto. C’è poi la possibilità di stabilire confronti internazionali. Globalmente, per quel che riguarda il nostro paese, possiamo affermare che la percentuale delle persone soddisfatte del loro lavoro può scendere, a seconda dell’inchiesta, fino al 70% ma rimane sempre largamente maggioritaria. Quella delle persone che dichiarano di essere troppo sotto pressione può salire fino a un terzo del totale, ma non di più.
Osserviamo poi che, per aumentare il piacere al lavoro e ridurre lo stress, occorre indagare su quali siano i fattori che influenzano questi due stati d’animo non dimenticando poi, come scriveva un paio di anni fa un giornalista, commentando i risultati di un’inchiesta svolta da Travail Suisse e dalla SUP del Canton Berna, che i lavoratori svizzeri possono essere soddisfatti del loro lavoro pur dovendo spesso affrontare situazioni di stress.
In un’analisi che si riferiva alla situazione nel 2015, la SUP della Svizzera del Nord-Ovest ha stabilito che esiste una relazione tra le condizioni di lavoro e l’impegno del lavoratore, rispettivamente la fatica (fisica e psichica) che deve sopportare nell’esercizio delle sue mansioni. Le condizioni di lavoro, così come vengono definite in questa inchiesta, sono un insieme complesso di fattori tra i quali spiccano, per la loro importanza, la durata del lavoro, la localizzazione del posto di lavoro e la regolamentazione dell’attività di lavoro. Per quel che concerne la regolamentazione non si tratta solamente della lunghezza della settimana lavorativa, del grado di occupazione, o del numero di settimane di vacanza pagate, ma anche della sicurezza dei contratti come pure delle norme di protezione e delle misure sociali concesse dal datore di lavoro.
Questi fattori sono, a loro volta, influenzati dalla legislazione sul lavoro, federale e cantonale. È quindi normale che quando i parlamenti discutono di misure di flessibilizzazione del lavoro come la possibilità di estendere il lavoro domenicale o il lavoro notturno sia i rappresentanti dei lavoratori, sia quelli dei datori di lavoro, chiamano i risultati di queste inchieste a sostegno dei loro punti di vista rispettivi. Ovviamente è difficile stabilire in che misura un eventuale cambiamento delle condizioni di lavoro, introdotto da nuove misure di flessibilizzazione, potrebbe influire sulla quota dei lavoratori stressati e su quella dei lavoratori soddisfatti.
Tuttavia è evidente che se, come risulta dalla recente indagine dell’Ufficio federale di statistica, già con le condizioni di lavoro attuali, la quota degli stressati è in aumento, questa constatazione rappresenterà un argomento forte per i politici che si oppongono a ulteriori misure di flessibilizzazione.

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