E se dalla porta entrasse Greta?

by Claudia

«Greta», una pièce per classe scolastica in cartellone alla Schauspielhaus di Zurigo

Greta Thunberg, la sedicenne con la sindrome di Asperger che ha iniziato il suo sciopero dalla scuola per chiedere alla politica di salvare il pianeta, è diventata promotrice del movimento di protesta contro cambiamento climatico e riscaldamento globale, ricordando ai politici come non si stia rispettando il patto generazionale su cui poggia ogni società degna di questo nome: quello di preoccuparsi a sufficienza per le future generazioni.
Si ha ora occasione di immergersi nelle problematiche sollevate dall’attivista svedese e dalla sua protesta che, grazie anche alla potenza di social media e di tutto il mondo virtuale, è ormai virale, assistendo a una pièce in cartellone attualmente alla Schauspielhaus e intitolata proprio Greta. Si tratta del «Klassenzimmerstück» (lavoro per classe scolastica) di Lucien Haug, autore e pedagogo teatrale, e Suna Gürler responsabile dell’attività teatrale giovanile alla Schauspielhaus, messo in scena da quest’ultima insieme a tre giovani che si rivolgono ai loro compagni delle superiori. Un appassionato e appassionante lavoro collettivo col quale è possibile approfondire il tema e far passare più di un messaggio.
Il pubblico è seduto ai banchi di scuola (la prima assoluta ha luogo in un’aula del Liceo Rämibühl di Zurigo), quando si spalanca la porta e i tre protagonisti entrano gridando e esortando allo sciopero. Uno di essi è Claudio, che fa subito presente come solo chi è al liceo può permettersi di scioperare, non chi come lui sta assolvendo un apprendistato. Non sono d’accordo con lui né la seria e impegnata Alina, che conosce a menadito fatti e problemi dell’incombente catastrofe climatica, né l’amica Betty che non si lascia etichettare come la solita ragazzina viziata della Goldküste. Come Greta che è venuta a parlare di un incubo, non di un sogno e, al motto di «dovremmo sentirci più responsabili del disastro che abbiamo causato e arrabbiarci di più», vorrebbe cambiare il mondo subito per il bene comune, suo e delle generazioni a venire, anche i tre sembrano profondamente scossi dalla situazione del pianeta. Si parla ovviamente di Greta, che in questa pièce viene peraltro solo nominata. Di come si debba avere il coraggio di svegliarsi e fare finalmente qualcosa per cambiare la situazione, senza però che il tema diventi polarizzazione politica, senza un’altra disputa fra sinistra e destra.
Purtroppo, accordarsi su un’unica soluzione è difficile e le discussioni fra i tre si fanno sempre più accese: sul modo ecologicamente più corretto di viaggiare, spostarsi, mangiare, vestirsi, persino su chi ha i genitori più consapevoli. Si alzano cartelli, si sparano slogan con il megafono, si litiga, si sbatte la porta, si ricomincia, per quasi un’ora di rappresentazione; i toni sono seri, ma non mancano momenti esilaranti. Un esempio da imitare, Greta, o da non imitare? Va bene scioperare a scuola? E se accetti di scioperare sei un eroe anche tu o solo uno che ha voglia di marinare la scuola? Con questo lavoro, autore e regista si interrogano e interrogano gli studenti.
Ottima l’accoglienza del pubblico in occasione della première, battimani scroscianti all’indirizzo del team registico e, soprattutto, dei tre davvero straordinari giovani attori Julia Berger, Lara Fuchs e Roman Kiwic.