Dieci anni fa l’uomo nuovo Barack Obama cercava di lasciarsi alle spalle il dopoguerra in Iraq (il ritiro definitivo è del 2011) e tutte le tensioni internazionali seguite all’attentato alle Torri gemelle (nel maggio 2011 le forze speciali americane scovano e uccidono Osama Bin Laden in Pakistan).
Dal punto di vista delle relazioni internazionali – ora lo vediamo bene – quello appena concluso non è stato un gran decennio. Nuovi problemi si sono aggiunti ai vecchi, ancora in attesa di soluzione. Al contrario, nonostante gli strascichi della terribile crisi finanziaria del 2008, mai veramente superata, per il turismo è stato un decennio di crescita e di trasformazione.
Cominciamo dai numeri? Dieci anni fa gli arrivi internazionali erano ancora sotto il miliardo (952 milioni), nel 2018 sono balzati a 1,4 miliardi, +6% rispetto al 2017, raggiungendo con due anni di anticipo le previsioni per il 2020 formulate nel 2010. I cinesi in viaggio all’estero, per fare solo un esempio, erano meno di cinquanta milioni all’inizio dello scorso decennio, oggi sono più di tre volte tanto (166 milioni nel 2019), potrebbero giungere a quattrocento milioni entro il 2030.
Per quanto impressionante, non è stata tuttavia una crescita solo quantitativa. In questi dieci anni il turismo si è anche trasformato in profondità, entrando nel tempo dell’Iperturismo (Overtourism). Solo nel 2018 l’Oxford Dictionary sembra accorgersi di questa nuova parola, oggi molto utilizzata, soprattutto per descrivere la situazione critica di diverse città – Barcellona prima di ogni altra – di fronte al numero eccessivo di visitatori e alle conseguenti proteste dei suoi abitanti.
La trasformazione più impressionante di quest’ultimo decennio è stata senza dubbio la rapidissima crescita delle nuove tecnologie. Ancora nel 2010 i cellulari più venduti erano i Nokia (ve li ricordate?), utilizzati solo per telefonare; Apple era entrata da poco in quel mercato e andava appena un poco meglio di un marchio storico come Motorola. Gli smartphone muovevano solo i primi passi, ma la crescita da quel momento fu rapidissima. Nel 2015 un nuovo marchio, Samsung, vende 320 milioni di smartphone in tutto il mondo, Apple per parte sua segna un record con 225 milioni di iPhone. Niente ha cambiato il turismo quanto la diffusione universale dello smartphone: lo usiamo per trovare l’itinerario più rapido, per prenotare alberghi, voli, treni e ristoranti, per leggere una guida, per scattare foto da condividere poi su Instagram…
Anche grazie a questi nuovi strumenti, l’organizzazione dei viaggi è diventata sempre più indipendente. Ryanair esiste dal lontano 1984, tuttavia la sua vera espansione comincia solo con la deregolamentazione dell’industria aerea europea nel 1997. Nel 2010 Ryanair trasportava già 72 milioni di passeggeri ma negli ultimi anni (con 139,2 milioni di passeggeri nel 2018) è diventata la più importante compagnia aerea europea. Nel frattempo i suoi rivali si sono concentrati sul redditizio mercato dei voli a lungo raggio, scontrandosi però negli ultimi tempi con le conseguenze del cambiamento climatico: pochi mesi fa Qantas ha sperimentato con delle cavie umane il più lungo volo passeggeri senza scalo – 19 ore e 19 minuti (qui ne parla il telegraph.co, https://bit.ly/2u5ePKv) da Londra a Sydney – proprio mentre l’esempio di Greta Thunberg ha favorito la diffusione nei Paesi nordici della «vergogna di volare» (Flygskam in svedese).
Anche le crociere erano una realtà già consolidata nel 2010, con 19 milioni di passeggeri; e se l’aumento è continuato a ritmi sostenuti (28,5 milioni nel 2018, una trentina quest’anno), ancora più importante è stata la definizione di un nuovo tipo di nave da crociera di enormi dimensioni, capace di trasportare e intrattenere 6mila passeggeri per volta. Nel 2010 solo 4 navi potevano accogliere più di 4500 passeggeri, oggi sono 27. Proprio allo schiudersi dello scorso decennio, nel dicembre 2009, è entrata in servizio la gigantesca «Oasis of the Seas» di Royal Caribbean, al tempo stesso nave da crociera, villaggio turistico, parco a tema e centro commerciale. Oggi «Oasis of the Seas» ha tre sorelle tra cui «Symphony of the Seas», la più grande nave da crociera del mondo.
Booking, il portale di prenotazioni alberghiere in rete (OTA), viene anch’esso dagli anni Novanta (1996), ma dopo una graduale ascesa si è imposto nell’ultimo decennio. Il vero protagonista di questa fase storica è stato però Airbnb, leader nell’affitto di camere tra privati. Airbnb appartiene per intero al nostro tempo: nel 2010 gli uffici dell’azienda erano ancora nel loft dei fondatori, nel febbraio 2011 si contavano già un milione di pernottamenti venduti (cinque milioni nel gennaio 2012, dieci milioni solo cinque mesi più tardi).
Oggi circa due milioni di persone dormono ogni giorno in una stanza prenotata attraverso Airbnb e l’azienda vale trenta miliardi di dollari. Molti poi raggiungono la loro stanza Airbnb utilizzando Uber, anch’essa fondata nel 2010.
Nel frattempo pochi mesi fa ha tristemente chiuso i battenti il più antico e rispettabile Tour Operator, Tomas Cook & Son, simbolo di un’altra epoca e di un’altra logica organizzativa del turismo. Ma non c’è tempo per aspettare chi resta indietro. Il mondo va di fretta, da dieci anni a questa parte.