«Primo: non sappiamo esattamente quando torneremo a viaggiare; secondo: quando torneremo a viaggiare, il viaggio avrà un aspetto diverso». Con questi due punti Brian Chesky, cofondatore e amministratore delegato di Airbnb, ha aperto una lunga lettera ai suoi dipendenti; per molti di loro conteneva anche l’annuncio del licenziamento. Solo pochi mesi fa Airbnb registrava una crescita esplosiva ed era presa a modello, oggi lotta per sopravvivere. Il suo punto di forza, l’idea di affittare una camera in casa d’altri, d’improvviso ci sembra rischiosa e quasi stravagante dal punto di vista sanitario.
Covid-19 ha cambiato i criteri di giudizio e ribaltato le gerarchie turistiche. Per esempio, i villaggi vacanze, e più ampiamente le spiagge, sono molto meno attraenti se non possiamo interagire con le altre persone. Ma forse è ancora più impressionante il caso delle navi da crociera. Sino a pochi mesi fa erano amatissime dal pubblico, specie americano, ora stazionano pigramente al largo dei Caraibi sia perché poco gradite nei porti, sia per ridurre gli elevati costi di esercizio. La «Diamond Princess», trattenuta a lungo nel porto di Yokohama con il suo carico di tremilasettecento persone e il contagio serpeggiante a bordo, è diventata un simbolo, ma quasi tutti i giganti del mare hanno avuto sorti simili.
Le agenzie di viaggio, da settant’anni abituate a vendere il mare in tutte le sue declinazioni, almeno per quest’anno guardano in altre direzioni. Il prodotto più richiesto sono ora le case vacanza indipendenti, raggiungibili con la propria auto e magari dotate di una piscina. Da anni il Tour Operator Hotelplan affitta case in tutta Europa attraverso Interhome ( https://www.interhome.ch ), organizzazione acquistata nel 1989. Negli ultimi mesi però le richieste dei clienti si sono concentrate sulla Svizzera. E d’improvviso – ma non è una sorpresa – vanno per la maggiore i rustici della Valle di Blenio e della Leventina, così come i Grigioni e il Vallese; duecentocinquanta prenotazioni solo in Ticino nelle ultime settimane e prospettive da tutto esaurito nonostante l’aumento dell’offerta.
Se tuttavia non avete risorse sufficienti per affittare un’intera casa oppure se volete vacanze più avventurose, applicando le stesse parole d’ordine – solitudine, isolamento, distanza, natura – potreste orientarvi verso i cammini a piedi. Sono comunque una scelta perfetta per tenersi a debita distanza dagli altri e al tempo stesso scoprire il mondo in tutta la sua bellezza.
Bisogna solo superare qualche resistenza psicologica. I giornali (anche il nostro) parlano spesso di cammini e trovano molti lettori entusiasti ma poi, con l’eccezione del Cammino di Santiago, i sentieri non sono certo affollati. Chi non ha mai fatto quell’esperienza accarezza a lungo l’idea ma poi al momento di partire esita, schiacciato da dubbi e timori: sarò in grado? Sarà faticoso? Sarà pericoloso?
In passato una buona soluzione per i principianti poteva essere un viaggio a piedi di gruppo con un organizzatore specializzato (per esempio https://www.cammini.eu ) ma naturalmente al momento queste associazioni hanno sospeso le loro attività per prudenza. E tuttavia anche il mare e la montagna hanno i loro problemi: stabilimenti balneari e rifugi saranno in grado di aprire al pubblico in sicurezza? Dunque, proprio questo potrebbe essere l’anno buono per sperimentare un cammino.
Alcuni consigli pratici. Scegliete un percorso meno conosciuto. In Italia alla Via Francigena preferite il Cammino di Francesco o il Cammino di San Benedetto. Nel nostro Paese poi – con 65mila chilometri di sentieri segnalati – le possibilità sono infinite. È stato aperto da poco il Sentiero di Leonardo da Vinci (da Lecco a San Bernardino); personalmente mi attraggono anche il Cammino degli Anabattisti nel Giura, la Via Stockalper da Briga a Gondo attraverso il Passo del Sempione, il Sentiero Cristallina da Bignasco (Valle Maggia) ad Airolo in Val Bedretto (tutte le informazioni su https://www.myswitzerland.com/it-ch ).
Se non siete ben allenati, evitate i percorsi con dislivelli troppo accentuati e ad alta quota. Solitamente sotto ai mille metri i paesaggi sono più vari (boschi di querce, castagni, faggi) e gli uomini hanno lasciato il loro segno tra storia e arte. Lungo gli itinerari meno battuti, contattate una guida specializzata: chiedetele di accompagnarvi per i primi due giorni di cammino, mentre imparate tutti i segreti della strada, e di restare poi facilmente raggiungibile nel caso (improbabile) di un’emergenza. Zaino il più leggero possibile (sotto i dieci chili). Per un’escursionista possono bastare scarpe comode (mai nuove) e abiti confortevoli, anche senza eccessi di tecnica.
È poi anche l’anno della tenda (questa sì di ultima generazione, leggera e con accessori essenziali): non solo per praticare il campeggio libero, dove permesso, ma anche per appoggiarvi a strutture come ostelli, rifugi o fattorie, utilizzando i loro servizi, in caso di distanziamento e altre limitazioni nell’uso degli spazi a causa del virus.
Soprattutto non esitate. Affidatevi con fiducia alla strada e alla sua saggezza.