Motori - Il veloce sviluppo tecnologico dei veicoli potrebbe farci assistere in breve tempo alla definitiva scomparsa di uno strumento meccanico antico quattromila anni, ormai obsoleto
Hanno sempre quattro ruote e un volante, eppure le auto di oggi sono molto diverse da quelle del secolo scorso. Che poi a voler ben vedere il secolo scorso era «solo» vent’anni fa. Che cosa le ha cambiate così tanto? Principalmente la tecnologia, messa al servizio degli automobilisti da parte dei Costruttori. Ogni anno sono stati reinvestiti parte degli utili per assumere squadre di capaci ingegneri con il compito di realizzare veicoli sempre più ecologici, connessi e sicuri.
Come spesso capita, l’uomo si abitua in fretta alle nuove situazioni e dopo un breve lasso di tempo dimentica il passato. Facciamo un esempio prendendo a prestito un accessorio delle «quattroruote»: dal mangianastri al lettore cd, dal minidisc alla chiavetta usb, sino alla musica trasmessa via Bluetooth utilizzando il telefonino. E le cassette sono già «reperti da museo».
Stessa sorte potrebbe presto toccare alle chiavi. Nate all’epoca degli antichi egizi, rappresentano da circa quattromila anni lo strumento per accedere a qualcosa che è interdetto a chi non le possiede. Nel mondo dell’auto, le chiavi hanno subito piccole e grandi evoluzioni nel corso della storia. Partendo da un semplice pezzo di metallo con una sezione dentata, si sono trasformate diventando un telecomando con chiave metallica integrata in cui quest’ultima non si vede neppure più. Da sempre, rappresentano l’elemento fondamentale per poter utilizzare un’automobile, per aprirla e per accenderla. Oggi però sono destinate a scomparire nel breve periodo. Per un po’ esisteranno ancora, ma le vedremo sempre di meno.
Il nuovo SUV Peugeot 2008, ad esempio, può essere dotato di sistema Keyless Access & Start di ultima generazione. Una tecnologia che permette di evitare azioni rituali necessarie con i precedenti sistemi analoghi come appoggiare la mano su un punto preciso della portiera per ottenerne la chiusura. In pratica grazie a questa tecnologia la chiave esiste ma non va mai tirata fuori. Neppure per chiudere l’auto. Può tranquillamente restare sempre in tasca o nella borsa. Come funziona? Tutto avviene automaticamente attraverso un dialogo in codice criptato tra la chiave (trasponder, ndr) e la centralina della nostra vettura. Il risultato è che le portiere si aprono ogni volta che il proprietario si avvicina e si richiudono non appena si allontana. Tutto qui? Assolutamente no.
Sono state codificate tre zone di riconoscimento della chiave. Quando il proprietario si avvicina ed entra nella Zona A, che è compresa tra i tre e i cinque metri dal veicolo, viene accesa l’illuminazione di accoglienza, luci esterne e interne al mezzo. Perché le portiere si aprano è necessario che il proprietario si trovi in una distanza compresa tra uno e due metri dalla propria auto: Zona B. Il bloccaggio-chiusura delle portiere avviene invece nella Zona C, ovvero quando si esce dall’auto e ci si allontana di qualche passo, circa due metri.
Anche per avviare l’auto non è necessario estrarre la chiave, ma basta averla con sé una volta a bordo e schiacciare il pulsante dedicato. In un futuro già presente per marchi come Tesla, la chiave sparirà anche fisicamente e sarà completamente digitale. Già oggi per accedere e per utilizzare una Tesla Model 3 basta avere con sé il proprio telefono cellulare preventivamente autorizzato che dialoga direttamente con l’auto. Il tutto avviene grazie a una tecnologia Bluetooth low energy ovvero a basso consumo.
E se si scarica il cellulare? Tesla fornisce in dotazione due tessere modello carta di credito dotate di chip NFC (Near Field Communication) dotate di una tecnologia di connettività bidirezionale tra vettura e card. Presto anche le chiavi diventeranno «reperti da museo».