È sicuramente uno dei passaggi scolastici più delicati: dalla scuola dell’obbligo al mondo della formazione professionale. Da un universo conosciuto e strutturato ai nuovi ritmi del lavoro, da conciliare con il relativo impegno scolastico e la vita privata. La crisi economica legata all’emergenza Coronavirus pone i futuri apprendisti in una situazione ancora più difficile, soprattutto se le loro risorse sono limitate. Per alcuni un sostegno educativo nell’ambito di questo passaggio fa la differenza sulla via del successo formativo. Un sostegno di cui possono beneficiare anche le aziende, le quali non sempre riescono a capire che formare un apprendista non solo è fattibile, ma pure vantaggioso. A promuovere questa visione è il progetto educativo di sostegno ai giovani e alle imprese «AAA apprendisti cercansi», avviato dall’Ufficio Svizzera Italiana di Pro Juventute alcuni anni or sono in collaborazione con l’associazione professionale degli spedizionieri SpedLogSwiss, sezione Ticino, e ora rilanciato su più vasta scala per affrontare la preoccupante situazione economica e sociale.
L’iniziativa è in linea con la strategia di Pro Juventute Svizzera, in particolare con il principio delle «pari opportunità». La Fondazione si impegna affinché bambini e giovani residenti nel nostro Paese possano disporre delle chance (in questo caso anche professionali) per crescere in modo armonioso sviluppando la loro personalità. Il sostegno va quindi ai più deboli, il cui percorso scolastico è sovente caratterizzato da insuccessi e ai quali mancano stimoli, interessi e motivazione.
«AAA apprendisti cercansi» è parte di un concetto di sostegno costituito dall’Ufficio Svizzera Italiana. Questa rete comprende in particolare il progetto Mentoring – elaborato nel 2008 in sinergia con la Divisione dell’azione sociale e delle famiglie e il Municipio di Locarno – per sostenere e incoraggiare attivamente i giovani fra i 15 e i 25 anni che si trovano in un momento di difficoltà attraverso una figura di riferimento (mentore) che li aiuta nel loro percorso. Un percorso che in alcuni casi può passare dal recupero della Licenza di IV media, obiettivo per il quale è stato istituito un progetto ad hoc.
«Una delle caratteristiche del progetto destinato ai futuri apprendisti – spiega Ilario Lodi, responsabile dell’Ufficio Svizzera Italiana di Pro Juventute – è di essere nato su sollecitazione di SpedLogSwiss Ticino, l’associazione delle aziende del ramo che faticavano a trovare giovani da formare nel loro settore. Ciò dimostra l’esigenza di una parte delle imprese da un lato di ridestare l’interesse per la loro professione e dall’altro di beneficiare di un accompagnamento nel compito formativo. Il nostro sostegno si muove quindi contemporaneamente in due direzioni, verso i giovani e verso le aziende. Queste ultime (soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni) spesso rinunciano alla presenza di un/una apprendista per paura di non riuscire a gestire la sua formazione e il carico amministrativo che ne deriva. Noi possiamo sostenerle per quanto riguarda il secondo aspetto, assicurando inoltre un accompagnamento del/della giovane dal punto di vista educativo».
L’ottima collaborazione con l’associazione degli spedizionieri ha spinto l’Ufficio Svizzera Italiana di Pro Juventute ad ampliare l’esperienza. Alcuni grossi Comuni sono già partner del progetto che ora si vuole ulteriormente estendere coinvolgendo nuove categorie professionali come ad esempio gli elettricisti e i giardinieri. Prosegue Ilario Lodi: «In questa fase post emergenza Coronavirus puntiamo ad aumentare le assunzioni da parte degli enti pubblici, mentre da parte nostra ci attiviamo per trovare chi assumerà gli apprendisti al termine della formazione. In questo modo assicuriamo al settore economico il tempo necessario per riprendersi, evitando però che i giovani più fragili restino a casa senza un’attività».
Le ragazze e i ragazzi che rischiano di trovarsi in questa situazione non sono pochi. Secondo il responsabile dell’Ufficio Svizzera Italiana di Pro Juventute «il bisogno è enorme. Quest’anno vorremmo aggiungere una decina di apprendisti a quelli che seguiamo e ancor di più nel 2021. Per andare oltre, il progetto, finora finanziato esclusivamente dagli imprenditori e dalla Fondazione, dovrebbe beneficiare di un sostegno dell’ente pubblico, penso in particolare a una più intensa collaborazione con la Divisione della formazione professionale». La sfida di rafforzare l’esperienza dell’apprendistato, favorendo un inserimento professionale e sociale nel rispetto delle possibilità del singolo, passa pertanto da un coinvolgimento di tutti gli attori: giovani, aziende, enti formatori.
«Raggiungere quanti più giovani possibile e creare nuovi posti di tirocinio sono i nostri obiettivi, ma il loro valore aggiunto riguarda ogni partner e l’intera società», precisa il nostro interlocutore, aggiungendo che «promuovere la trasmissione delle conoscenze da parte di aziende ricche sul piano dell’esperienza e dell’innovazione va a vantaggio dell’azienda medesima, come pure della categoria professionale che rappresenta». Pro Juventute lavora in questa direzione affinché un numero crescente di imprese guardi ai giovani come a una ricchezza, a una forma di investimento per il futuro della professione. Nei confronti dei ragazzi mira non solo a trovare loro un posto di lavoro, ma anche a sostenerli in modo che riescano a mantenerlo e a completare la formazione.
Passare dalla Scuola media – dove si è inseriti in una classe di coetanei con numerosi amici – alla realtà lavorativa caratterizzata da attività completamente nuove e dal confronto con colleghi adulti, costituisce un mutamento radicale al quale non tutti i giovani sono in grado di adeguarsi in modo autonomo. Chi è seguito da Pro Juventute beneficia di un accompagnamento volto ad acquisire le capacità di adattamento e a superare i momenti di crisi. Conciliare vita professionale, scolastica e personale è pure una nuova sfida da affrontare in questo passaggio che avviene ancora in giovane età. «Un equilibrio fra queste tre sfere è la garanzia di un percorso di tirocinio di successo», rileva Ilario Lodi. «Attraverso incontri settimanali, schede ed esercizi da svolgere a casa, affrontiamo con gli apprendisti queste tematiche discutendo le loro rispettive esperienze. Il valore del tempo e le relazioni sul posto di lavoro sono due esempi dei temi che affrontiamo».
In una situazione di crisi generalizzata l’Ufficio Svizzera Italiana di Pro Juventute invita il settore economico a non chiudersi, bensì a puntare sui giovani e sulla trasmissione delle conoscenze fra le generazioni. Offre il suo sostegno pratico sia ai datori di lavoro che credono in questa scelta non da ultimo per valorizzare la loro professione, sia ai giovani desiderosi di affrontare un’esperienza di tirocinio incamminandosi verso la propria indipendenza.
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