È dura, per uno studio di sviluppo, portare sulle spalle l’aspettativa di quasi tutti i giocatori del pianeta. Potrebbe sembrarvi un’iperbole ma non siamo molto lontani dalla verità: Cyberpunk 2077, l’ultima fatica dello studio polacco CD PROJEKT RED è senza ombra di dubbio il gioco più atteso del 2020. Non solo perché si tratta della nuova creatura dello stesso team autore della serie The Witcher ma anche per la partecipazione di Keanu Reeves, attore conosciutissimo per film come John Wick e Matrix. Annunciato per la prima volta nel 2012 e rimandato più volte, Cyberpunk 2077 è finalmente uscito su PC, Xbox One, PlayStation 4 e Google Stadia il 10 dicembre scorso. Peccato che una serie di fattori, come la pandemia di Covid-19, abbiano messo i bastoni tra le ruote all’attesissimo gioco di ruolo ambientato in un prossimo, distopico, futuro.
Cyberpunk 2077 immerge il giocatore in Night City, una città fittizia che si trova sulla costa occidentale degli Stati Uniti, in California. Il mondo è cambiato molto rispetto al 2020: l’America è caduta, il clima è cambiato e le mega corporazioni oramai detengono il potere. Anche le persone sono cambiate: ora è possibile modificare il proprio corpo con impianti cibernetici estremamente invasivi. Scambiare gli occhi, potenziare il cervello, sostituire la pelle del corpo… l’unico limite è quanto denaro abbiamo a disposizione. La società di Night City è violenta, volgare, totalmente priva di compassione e amore, in cui soldi, fama, reputazione e sesso sono le tematiche preponderanti, per questo il gioco si rivolge a giocatori adulti ed è vietato ai minori di 18 anni (PEGI 18). È in questo mondo brutale e disilluso che faremo la conoscenza di V, il mercenario che impersoneremo. V ha un problema piuttosto grave da risolvere: per via di una serie di sfortunati eventi si ritrova con un chip molto particolare impiantato nel cervello. Non è il solito chip che permette di hackerare sistemi a distanza o di ottenere accesso all’alta società di Night City. Quello di V contiene un costrutto virtuale, una coscienza. Si tratta del fantasma digitale di Johnny Silverhand, interpretato da Keanu Reeves, un leggendario rocker e terrorista scomparso da decenni. Il costrutto sta lentamente sovrascrivendo la personalità di V, rischiando di farla scomparire del tutto. Una situazione disperata che, in realtà, è assai peggio di come ve l’abbiamo presentata ma non vogliamo rovinarvi il seguito. Starà quindi a noi, ovvio, fare delle scelte per tentare di risolvere il pasticcio in cui ci troviamo.
Cyberpunk 2077 è un gioco di ruolo action. A partire dal sesso e dall’aspetto del nostro V, potremo scegliere ogni cosa. Potremo decidere se aiutare qualcuno o meno, se rubare, mentire ed uccidere o comportarci in modo più compassionevole. Potremo scegliere quali missioni fare, quali modifiche apportare al nostro corpo, quando parlare e quando stare in silenzio. A partire dal background di V (corporativo, ragazzo di strada o nomade) sino al decidere se vogliamo impiantarci delle lame affilatissime all’interno delle braccia. Queste scelte non cambieranno solamente il nostro approccio, se più discreto e fracassone, ma anche la fine della storia. Diverse scelte, diverse missioni, diversi stili di combattimento porteranno a diversi epiloghi. A nostra disposizione troveremo abilità da netrunner (hacker), abilità di combattimento, abilità da assassino silenzioso e via dicendo. Il giocatore ha la possibilità di sviluppare quei tratti che più si addicono al suo approccio e di combinarci armi bianche o da fuoco. Il gioco ne offre un gran numero, come fucili e pistole ma anche spade e armi smart in grado, per esempio, di colpire nemici nascosti dietro a ripari. Se invece la violenza fisica non fa per noi potremo sempre darci all’hacking dei cervelli altrui, ad esempio offuscando loro la vista.
Cyberpunk 2077 ci offre un mondo vivo, pulsante, luminoso, sporco, brutale e magnifico. Se giocato su un computer molto potente o una console di nuova generazione, siamo di fronte alla miglior grafica sulla piazza a fine 2020. Passeggeremo tra le insegne al neon, grattacieli bagnati dalla pioggia, bar fumosi e lande desertiche ai confini della metropoli. Godremo della favolosa colonna sonora, dell’ottimo doppiaggio italiano e dell’interpretazione dei suoi personaggi, sempre assai convincente e curata. Oppure, se sceglieremo di giocare su PlayStation 4 o Xbox One, ci ritroveremo di fronte a un gioco male ottimizzato e zeppo di bug anche gravi. Ebbene sì, Cyberpunk 2077 è stato pubblicato in uno stato, purtroppo, incompleto. Tanto da costringere Sony a ritirarlo dal suo negozio online a qualche giorno dal lancio e a rimborsare l’acquisto a tutti coloro che ne fanno richiesta. Semplicemente, il gioco funziona molto male sulle console di vecchia generazione. Anche su PC ci sono bug, va detto, ma non tali da bloccare la progressione della storia o da rendere l’esperienza insoddisfacente. Gli sviluppatori hanno già promesso che nelle prossime settimane e mesi usciranno aggiornamenti continui per stabilizzare e migliorare l’esperienza. Tuttavia, si tratta di un processo che potrebbe prendere parecchio tempo e la pandemia di coronavirus non aiuterà.
Cyberpunk 2077 è un gioco che, al netto dei suoi gravi problemi tecnici, convince. Storie assai interessanti, personaggi stimolanti, grafica mozzafiato, musiche scelte con cura. Una volta risolti i problemi, saremo di fronte ad un capolavoro. Al momento però, a meno che non giochiamo su PC, Google Stadia o Xbox Series X, conviene aspettare che la qualità tecnica migliori. Un vero peccato…