Compra casa con un Euro

Meredith Tabbone è una consulente finanziaria di Chicago, con remote radici italiane, testimoniate dal cognome. Qualche tempo fa ha partecipato a un’asta online per comprare una casa nel paese d’origine della sua famiglia, Sambuca, in provincia di Agrigento, nominato Borgo più bello d’Italia nel 2016. L’offerta minima era soltanto di un euro, anche se per essere certa di aggiudicarsi la casa alla quale era interessata la ragazza ha offerto 5555 dollari.

In tutto sedici immobili erano in vendita a queste condizioni e il successo è stato enorme. Nei mesi precedenti l’amministrazione comunale ha ricevuto migliaia di email e telefonate da parte di potenziali compratori, provenienti da ogni parte del mondo, anche grazie a un reportage sul borgo trasmesso dall’emittente televisiva statunitense CNN. Inoltre l’iniziativa delle «case a 1 euro» diventerà un format televisivo internazionale: la rete televisiva Discovery Channel ha deciso di acquistare una casa nel comune siciliano per trasformarla nel set di un programma dove il restauro sarà seguito passo dopo passo.

Questa idea delle case a un euro del resto non stanca mai. Fu proposta per la prima volta una decina d’anni fa dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, allora sindaco di Salemi, in provincia di Trapani. Naturalmente un euro non basta. Dopo aver acquistato la casa a un prezzo tanto vantaggioso bisogna pagare le spese notarili, le tasse e soprattutto impegnarsi a ristrutturarla entro alcuni anni, versando una cauzione a garanzia della serietà delle proprie intenzioni. Ben che vada, i lavori di sistemazione richiedono qualche decina di migliaia di euro e siamo dunque davvero lontani dall’euro iniziale.

Ma anche ricondotto alle sue giuste proporzioni, l’acquisto di una casa a un euro può essere un buon affare e di certo un’esperienza interessante. Il caso di Meredith del resto è un buon esempio. Solo dopo l’asta, nel giugno 2019, ha potuto vedere per la prima volta la sua casa. Ovviamente era in condizioni disastrose, dopo un secolo di abbandono: sporcizia, calcinacci ovunque, niente acqua né elettricità. Meredith non si è scoraggiata e ha cominciato subito i lavori, spesso seguendoli a distanza per via del Covid. Anzi ha acquistato anche la casa a fianco per avere più spazio e poi un’altra poco distante da trasformare in un caffè, dove esporre opere degli artisti locali. Capita spesso del resto che le case a un euro aprano la via ad altri acquisti immobiliari, questa volta a prezzo di mercato. Strada facendo Meredith ha fatto anche scoperte interessanti: «Il mio bisnonno era nato e cresciuto a solo due isolati dalla mia nuova casa e ho conosciuto dei parenti che non sapevo di avere». Meredith progetta di venire a vivere qui quando andrà in pensione, per riscoprire il piacere della lentezza e la condivisione della vita quotidiana con la comunità.

Altre regioni italiane hanno imitato la Sicilia. Per esempio la Calabria ha puntato con intelligenza su un turismo delle radici. Nel corso del Novecento milioni di calabresi sono emigrati nel mondo sospinti dalla miseria e molti di loro hanno ancora una casa in qualche paese della regione. Ora li si invita a tornare per una vacanza estiva e si cerca poi di convincerli a restaurare le loro proprietà. Molti riscoprono così luoghi dei quali hanno sempre sentito parlare a casa, imparano nuovamente il dialetto, approfondiscono la conoscenza della cultura locale e fanno ricerche sulla propria famiglia, incontrando i parenti rimasti in Calabria. La maggior parte di questi nuovi calabresi per ora proviene dalla Germania e molti diventano poi ambasciatori della regione, all’estero ancora poco conosciuta.

Come forse già sapete anche il Comune di Gambarogno ha il suo progetto di «rustici a un franco», nel nucleo montano di Sciaga, sul versante sinistro dell’alta Val Veddasca, di fronte a Indemini: nove edifici storici in rovina potranno essere acquistati dai privati a prezzo simbolico con le solite regole. Per ora si procede con cautela; si attende il via libera cantonale e federale, ma anche in questo caso gli interessati sono stati centinaia da tutto il mondo.

La proposta di «case a un euro» insomma funziona. Offre la possibilità di nuovi inizi a cittadini in cerca di altri cieli e al tempo stesso riporta vita in paesi minacciati dall’abbandono e dalla marginalità. Certo i nuovi cittadini per ora sono pochi: la maggior parte delle richieste arriva da stranieri (a Sambuca su sessantasei offerte definitive solo una era italiana) e, in attesa della pensione, gli immobili restaurati diventano piuttosto seconde case o B&B. Tuttavia la pandemia, il distanziamento sociale e il lavoro da remoto hanno moltiplicato l’interesse per proposte di questo tipo e creato un clima davvero favorevole. Ma il marketing e la comunicazione da soli non bastano; sono anzi la parte più facile del percorso.

Servono soprattutto una solida preparazione legale e tecnica del progetto, uffici pubblici efficienti, qualche risorsa da investire per i servizi essenziali. Dopo tutto anche i sogni a occhi aperti hanno le loro esigenze.

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