L’orto? Sì, ma bio!

by Claudia

Mondoverde - Per proteggere le proprie colture possono essere usati anche prodotti naturali non inquinanti

Il sostantivo femminile «coerenza» indica la conformità tra le proprie convinzioni e l’agire pratico. Credo sia tra le azioni più difficili da portare a termine ogni giorno ed anche nel giardinaggio non è facile coltivare le piante rispettando la natura, non solo per l’uso di sostanze chimiche, ma già nella scelta del terreno, del concime, dei vasi di plastica e delle borse in cui vengono vendute le piante.

Ancora più attenzione bisognerebbe prestarne all’orto: dovremmo infatti sempre tenere a mente la frase di Ludwig Feuerbach, il filosofo tedesco che sosteneva «siamo ciò che mangiamo» (der Mensch ist was er isst).

La gioia di raccogliere insalate croccanti, rossi pomodori, gustosi spinaci e tante altre buone verdure direttamente dal proprio orto, deve essere accompagnata da una buona conoscenza delle malattie a cui questi vegetali possono esser soggetti e quali rimedi biologici vi sono in commercio, per evitare di mangiare piante allevate nella chimica, compromettendo anche la vita degli insetti utili.

I prodotti biologici hanno origine naturale e si possono acquistare già pronti all’uso o crearseli in autonomia, come ad esempio il macerato di ortica, il decotto o macerato di aglio e il sapone di Marsiglia, tre ottimi insetticidi.

L’ortica nelle sue foglie orticanti contiene acido formico e salicilico; con un chilo di parte verde dell’ortica macerata in dieci litri di acqua piovana in due giorni otterremo un insetticida potente (anche se poco profumato) contro afidi e cocciniglia, mentre se terremo le foglie in acqua per dieci o quindici giorni otterremo un fertilizzante liquido ricco di azoto, magnesio e ferro.

Se ortiche, aglio e sapone di Marsiglia sono rimedi che già utilizzate, vi consiglio l’olio di neem, un insetticida che non disturba l’uomo e non uccide gli insetti utili, come api e coccinelle e viene estratto da un albero sempreverde originario di India e Birmania, Azadiracta indica.

Chiamata nei suoi luoghi di origine «farmacia del villaggio» per i suoi tanti benefici usi, produce semi contenenti azadirachtin-A, che spremuti danno origine all’olio di neem, un insetticida fotosensibile (va spruzzato nelle ore serali) con azione repellente e fagodeterrente (allontana gli insetti ed evita che mordano le foglie delle verdure) attivo contro afidi, dorifora, nottue, nematodi, coleotteri, cocciniglie, ragnetto rosso ed anche contro le fastidiose zanzare.

Sempre come insetticida, si trovano in vendita i Bacillus thuringensis, un ottimo larvicida contro i bruchi di cavolaia ed altri lepidotteri, e il piretro, composto da utilizzare con attenzione: non essendo selettivo, uccide anche gli insetti utili.

Un altro prodotto comparso da pochi anni è spinosad, che ha un’azione insetticida e biocida ad ampio spettro e deriva dal prodotto del metabolismo di colture artificiali di alcuni batteri.

Per le piante da frutto, agrumi compresi, è consigliabile utilizzare il classico olio bianco minerale, ottimo contro la cocciniglia.

Una volta diluito in acqua e spruzzato abbondantemente sulle piante, crea una copertura su rami, foglie e tronco, soffocando sia gli insetti adulti di cocciniglia e ragnetto rosso, sia le loro uova, evitando così l’insorgere di malattie.

Viene utilizzato all’inizio della primavera ed in autunno, tenendo conto che ha un periodo di carenza di 20 giorni.

Tra i fungicidi biologici ad azione preventiva e curativa troviamo lo zolfo, utile per la difesa dall’oidio o mal bianco, in quanto questa sostanza penetra all’interno della membrana delle spore del fungo, facendone uscire l’acqua e portandolo alla disidratazione.

Lo zolfo va però utilizzato con temperature superiori ai 10°C (anche se i nuovi preparati di zolfo bagnabile riescono ad agire a basse temperature) ed è impiegato, oltre che contro il mal bianco, anche per evitare monilia e botrite.

Un capitolo a sé è invece legato all’uso del rame (il così chiamato verderame), che può provocare problemi al terreno se utilizzato in maniera eccessiva.

La poltiglia bordolese è un prodotto a base di rame, come fungicida di contatto ed ha un’azione preventiva: la si può preparare anche in casa utilizzando solfato di rame (CuSO4), calce viva (ossido di calcio CaO) e acqua; in base alle proporzioni dei primi due elementi si otterrà una soluzione acida (fitotossica), basica o neutra (da preferire).

Una ricetta facile per ottenere una poltiglia bordolese neutra, consiste nel miscelare bene in 10 litri di acqua, 50 grammi di solfato di rame e 50 grammi di calce idrata agricola, il tutto da utilizzare nelle ore successive alla preparazione, irrorando completamente pianta e terreno vicino al colletto.

È da evitare l’uso della poltiglia durante la fioritura, poiché è tossica per il polline e io la consiglio in fase preventiva su siepi, agrumi, rose e fruttifere in inverno (da novembre fino a marzo), mentre per l’orto in primavera ed estate.

Infine, per chi ama coinvolgere i propri bambini nell’orto, suggerisco di utilizzare un rimedio semplice, economico e non inquinante: l’aceto.

Usato puro, può essere un valido diserbante, diluito in acqua diventa un fungicida (1 cucchiaio di aceto ogni 2 litri di acqua) ed anche un repellente di chiocciole, lumache e formiche, mentre l’uso di aceto di mele, sempre diluito in acqua (2 cucchiai in 3 litri di acqua), sarà un ottimo fertilizzante per le piante in vaso.

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