Prendete questa notizia ricavata da «la Repubblica» della scorsa settimana: «Qualche giorno fa le librerie inglesi hanno aperto di prima mattina per l’uscita del nuovo romanzo di Sally Rooney Beautiful world, where are you? (Bel mondo, dove sei?)». Notizia inequivocabile. Poniamo che un lettore tedesco che non legge l’italiano ne sia incuriosito e decida di affidarsi a un traduttore automatico per fare chiarezza. Va su DeepL, che si presenta come «il miglior traduttore online al mondo», e traduce: «Vor einigen Tagen öffneten die britischen Buchhandlungen frühmorgens ihre Pforten für die Veröffentlichung von Sally Rooneys neuem Roman Beautiful world, where are you? (Schöne Welt, wo bist du?)».
Poniamo che un lettore francese che non conosce il tedesco sia incuriosito da questa notizia e decida di affidarsi a DeepL per saperne di più. Ne viene fuori: «Il y a quelques jours, les librairies britanniques ont ouvert leurs portes tôt le matin pour la sortie du nouveau roman de Sally Rooney, Beautiful world, where are you? (Beau monde, où es-tu?)».
Poniamo che un lettore polacco non conosca il francese e si affidi a DeepL per decifrare la notizia. Ecco il risultato: «Kilka dni temu brytyjskie księgarnie wcześnie otworzyły swoje drzwi na premierę nowej powieści Sally Rooney, Piękny świecie, gdzie jesteś? (Piękny świecie, gdzie jesteś?)».
Poniamo allora che un inglese sia incuriosito dalla notizia in polacco e faccia la stessa operazione, venendo a sapere che: «A few days ago UK bookshops opened their doors early for the launch of Sally Rooney’s new novel, Beautiful World, Where Art Thou? (Beautiful world, where are you?)».
Poniamo che, con quel titolo inglese stravolto, qualcuno voglia passare all’ungherese: «Néhány nappal ezelőtt a brit könyvesboltok korán kinyitották kapuikat Sally Rooney új regényének, a Szép világ, hol vagy? (Beautiful world, where are you?) című könyvének megnyitójára».
Se poi qualcun altro volesse trasferire la frase ungherese in portoghese, otterrebbe: «Há alguns dias, as livrarias britânicas abriram as suas portas cedo para o novo romance de Sally Rooney, Brave World, Where Art Thou? (Mundo bonito, onde estás?)». E se un altro ancora cercasse l’equivalente in finlandese, ricaverebbe questa notizia: «Muutama päivä sitten brittiläiset kirjakaupat avasivat aikaisin ovensa Sally Rooneyn uudelle romaanille Brave World, Where Art Thou? (Uljas maailma, missä olet?)».
Supponiamo infine che al termine della trafila un ticinese si trovi a Helsinki, dove vede su un giornale la fotografia della sua scrittrice preferita e desidera ardentemente saperne di più. Va su DeepL e traduce: «Qualche giorno fa, le librerie britanniche hanno aperto in anticipo il nuovo romanzo di Sally Rooney, Brave World, Where Art Thou? (Mondo coraggioso, dove sei?)». Hanno aperto in anticipo il romanzo? In che senso? E poi, che razza di titolo! Con «il miglior traduttore del mondo», si arriverebbe dunque a un mostro semantico e sintattico (3––) anche se la formulazione di partenza in italiano non poneva alcuna difficoltà di comprensione. E non solo con DeepL: Google Traduttore combina più o meno gli stessi disastri (3––).
Anni fa Maria Corti, su suggerimento divertito di Montale, tentò un’operazione simile con una poesia de Le occasioni, ma non c’erano traduttori automatici e il compito fu assegnato a traduttori in carne e ossa senza dichiarare la paternità di quei versi dopo il primo passaggio dall’italiano all’arabo. Superate le dieci tappe, dall’incipit «Poi che gli ultimi fili di tabacco / al tuo gesto si spengono nel piatto / di cristallo, al soffitto lenta sale / la spirale del fumo…» si arrivava a: «Sul fondo della coppa di cristallo / restano ancora le ultime fibre del tuo tabacco. / Una lenta spirale s’alza…». Il risultato (3+) è un totale stravolgimento, ma la Corti, con il suo ottimismo (6–), sosteneva che comunque vi rimaneva un vago sapore del componimento originale.
Nulla rimane del medesimo testo di Montale se viene sottoposto a quell’identico trattamento (le stesse dieci lingue scelte da Maria Corti) con Google Translate: «Poi scompaiono le ultime macchie di tabacco / con i tuoi gesti sul piatto / bicchiere ti alzi lentamente al soffitto / nuvole di fumo…» (2–). Anche l’ottimismo di Maria Corti finirebbe a pezzi vedendo strani gesti su un piatto e assistendo alla levitazione di un bicchiere a mo’ di seduta spiritica. Non si contano, in questo inizio di settembre, i convegni sulla traduzione e sui traduttori in epoca di traduzioni automatiche di rapido consumo. Appunto, di rapido consumo. Perché la traduzione è visibilmente ancora un’attività che, nonostante gli ammirevoli progressi tecnologici, spetta all’intelligenza umana. Soprattutto quella letteraria, ma anche quella tecnico-professionale o informativa. Il «miglior traduttore del mondo» non lo si trova online, ha un cuore che batte e un cervello che pensa.