Uno strumento rivoluzionario

Come per ogni arte, intesa in senso largo, anche la fotografia è dotata di specifici strumenti necessari per la sua pratica.
Abbiamo visto nell’articolo precedente come questi strumenti, pur perfezionando il loro funzionamento, siano rimasti nei primi decenni essenzialmente gli stessi. Con l’adozione della tecnologia digitale ha avuto luogo invece un profondo cambiamento: il supporto materico, tangibile, che era la pellicola, è stato sostituito da una placchetta fotosensibile, il sensore. Quest’ultimo cattura e traduce l’informazione luminosa in dati numerici. Notevoli sono state le ricadute legate a questa trasformazione, tali da modificare la natura stessa della fotografia e le modalità sociali e individuali della sua pratica.
Non seguiremo qui l’approccio storico-sociologico del fenomeno, per lanciarci invece in una riflessione sugli strumenti oggi a disposizione di chi vuole fare fotografia.
L’attrezzatura – chiamata anche corredo – è composta idealmente da una notevole quantità di strumenti, alcuni dei quali essenziali per poter fotografare, e molti altri solo accessori. Ma non per questo meno importanti, secondo il tipo di fotografia che uno aspira a fare.
Un esempio tra i tanti è il cavalletto: è fondamentale per certa fotografia di studio, o per quella d’architettura, ma è importante anche per il paesaggio, mentre diventa perlopiù solo un ingombro per chi fa street photography, reportages, cerimonie, o altri tipi di fotografia in movimento. Naturalmente, non vige una regola assoluta: qualcuno potrebbe decidere di appostarsi per strada con un cavalletto e scattare una sequenza di foto a partire dal medesimo punto di vista, magari mantenendo persino la stessa identica inquadratura, così da produrre una serie di scatti che ci parlerà della varia umanità che vive o magari semplicemente attraversa quello specifico luogo.
Allo stesso modo, la scelta del cavalletto in quel contesto per qualcun altro sarà dettata dall’uso di un potente teleobiettivo, per evitare vibrazioni e ottenere immagini bene a fuoco, se è questo ciò a cui mira. O ancora, potrebbe servire per compensare la poca luce disponibile in quel momento, circostanza che necessiterebbe tempi lunghi di posa, magari così lunghi da poter addirittura andare a bersi un caffè lasciando la macchina a lavorare…
Già solo da questi pochi esempi si può capire quale infinità di motivi – soggettivi, estetici o contestuali – incidono sulla scelta di un dato accessorio: il cavalletto, nel caso in questione. Sta quindi a chi fotografa capire, man mano che avanza con la pratica, quali sono gli strumenti che dovranno per forza far parte del suo personale corredo. E di quali invece potrà fare a meno.
Con l’avanzare della pratica, si diceva, perché la fotografia è fondamentalmente esplorazione della realtà, ma è anche un mondo che, quando si comincia, non si finisce più di esplorare. Col risultato di ritrovarci spesso di fronte a situazioni inaspettate che richiedono prontezza di riflessi, ingegno e talvolta, appunto, anche nuovi strumenti da adottare.
Si sarà compreso che non esiste il corredo perfetto, ma solo quello più adatto per affrontare specifiche situazioni a partire da proprie previsioni o dalle aspettative dettate da un eventuale committente. E se l’amore per la fotografia vivrà oltre la curiosità di una mattina qualsiasi, e col tempo si consolida, vedrete che la vostra attrezzatura si modificherà – in qualità e in dimensioni – sulla base dei vari bisogni che incontrerete.
Quanto detto per gli accessori si applica pari pari al corredo di base. Di cui appunto necessitiamo per poter fotografare ovvero: macchina fotografica e obiettivi. Un argomento quest’ultimo che non può tuttavia essere affrontato seriamente in un semplice articolo a causa del fatto che esistono troppe tipologie di apparecchi, suddivisi per altrettante gamme di prezzo e di qualità. Ma non per questo non si possono dare alcuni piccoli consigli.
Innanzitutto va detto che per la scelta di una macchina fotografica è buona cosa passare un po’ di tempo in rete, dove troverete tante utilissime informazioni in merito. Qui potrete anche fare confronti tra vari modelli, valutando le loro caratteristiche tecniche. Inoltre alcuni siti contengono recensioni utili, ma attenzione a quelle che pur presentandosi come tali sono invece pubblicità indiretta. Insomma, l’esplorazione inizia sul web per farvi un bel giro d’orizzonte a partire dalle vostre specifiche necessità.
Al di là dei vostri desideri, se siete alle prime armi, forse sarebbe il caso di scegliervi comunque dei modelli non eccessivamente costosi – questo discorso vale sia per le macchine fotografiche sia per gli obiettivi. Propenderei per una macchina con obiettivi intercambiabili – spesso offerte già in abbinamento con uno zoom sufficientemente esteso (dal grandangolo al medio teleobiettivo) per poter affrontare tante diverse situazioni, dal ritratto, al paesaggio, allo still life… –, non per forza dotata di un sensore full frame (risultano assai costose) ma neppure con un sensore troppo piccolo (scade in qualità). Possibilmente reflex – vi permetterà di inquadrare con precisione e comodamente in quasi tutte le situazioni – e se per di più ha l’ausilio di un display snodabile, tanto meglio.
E infine, sceglietela se possibile con la possibilità di regolare l’esposizione direttamente dal corpo macchina nei vari classici modi: manuale, semi-automatico e automatico. Questo perché è particolarmente scomodo e limitante regolare l’esposizione passando attraverso i menù. Anche se non per forza è d’obbligo, la possibilità di regolare da voi i parametri di esposizione per ottenere una «corretta» fotografia – corretta sulla base di ciò che vogliamo soggettivamente ottenere – rimane un punto di partenza imprescindibile per chi vuole approfondire la pratica fotografica.
Per quanto riguarda gli obiettivi, oltre allo zoom che vi consigliavo per praticità – con un solo obiettivo coprirete più situazioni, e andrete in giro felicemente leggeri – in un secondo tempo si aggiungeranno quasi di sicuro alcune ottiche fisse, che normalmente implicano una migliore resa rispetto agli zoom. Quali lunghezze focali adottare? Di nuovo, molto dipenderà dal tipo di fotografia che andrete perlopiù a fare, dunque principalmente dalle vostre propensioni o necessità personali. Vedremo di affrontare più in esteso questo tema in un prossimo articolo.

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