Se è vero che la primavera regala fioriture da togliere il respiro, l’autunno non è da meno. Un esempio su tutti, ma certamente non unico, è dato dalle clematidi a fioritura tardiva; spettacolari piante che troppo spesso non sono utilizzate da giardinieri e paesaggisti, ma che una volta scoperte da chi ama il mondo verde difficilmente verranno dimenticate.
Piante con fusto sottile composto da liane, le clematidi crescono bene se viene rispettata la regola che recita «testa al sole e piede all’ombra» ovvero ama avere i primi venti-trenta centimetri del fusto e del colletto in posizione ombrosa, schermata da un basso arbusto sempreverde, da un sasso o da una mezza tegola, mentre il resto della vegetazione si allungherà e porterà ricchi fiori se lasciata in pieno sole, libera di arrampicarsi su tralci o fili.
Le clematidi si suddividono all’interno del loro gruppo per varie classificazioni: in base alla dimensione, alcune rimangono contenute in due metri di altezza, mentre altre superano i sette-otto metri; in base al periodo di fioritura. Ebbene, se ne avete la possibilità, è molto scenografico coltivare insieme, lungo pareti da decorare, una serie di clematidi primaverili, una di clematidi estive e una terza di varietà autunnali. Si possono, infine, classificare anche a dipendenza della consistenza del loro fusto. In questo caso potremmo trovare sia le erbacee, che durante l’inverno spariscono completamente, oppure le semi-erbacee, sino ad arrivare alle legnose, spoglie durante i mesi freddi ma con il fusto ben visibile.
Tra le erbacee a fioritura tardiva di sicuro interesse è la Clematis integrifolia con la varietà «Alba» che vanta fiori a campanella bianca ma sfumati di azzurro, oppure l’«Alba Plena» con i suoi grossi fiori di otto-dieci centimetri di diametro e dal centro sfumato di verde; la «Rosea» dai toni porpora, o la sorprendente Clematis heracleifolia «Cote d’Azur», una cultivar con fiorellini celesti.
Appartenenti al gruppo delle semi-legnose ecco invece la vigorosa cultivar «Princess Diana» con fusti che raggiungono i due metri e mezzo e fiori rossi; pianta bellissima soprattutto quando viene avvicinata a una «The Scarlet Lady», che sfoggia fiori simili a lanterne ancora chiuse, o una «Duchess of Albany», rosa, con petali striati al centro di un tono più scuro e che non si aprono mai completamente.
Non avete a disposizione un giardino ma non volete rinunciare alla coltivazione di una di queste piante? Cercate «Arabella». Ottima per la vita in vaso con l’ausilio di un graticciato, è stata creata negli anni Novanta in un vivaio inglese: raggiunge l’altezza massima di un metro, ha fiori azzurri e ha un’ottima resistenza al freddo.
Se invece preferite avere intorno una pianta più vigorosa, vi consiglio di cercare nel gruppo delle legnose, che presentano tralci completamente lignificati, come «Blue Angel», lilla rosato, oppure la «Comtesse de Bouchaud», con fiori rosa malva con tralci di tre metri di altezza, molto resistente e in commercio fin dagli inizi del Novecento.
Per chiudere in bellezza, nel vero senso del termine, devo giocoforza presentarvi la Clematis Jackmanii «Superba»: con i suoi quattro petali viola intenso e il centro verde, è in grado di coprire velocemente ampi muri.