Gli amanti del giardinaggio sanno bene che in ogni stagione vi sono piante attrattive, anche in pieno inverno, quando ad uno sguardo distratto sembra che tutta la natura sia a riposo.
Le Daphne ne sono un esempio e ci regalano profumatissimi fiori proprio tra dicembre e febbraio, meravigliandoci durante i nostri giri in giardino o uscendo all’ingresso dell’abitazione se piantate vicino a casa.
Originarie dell’Europa e dell’Asia, queste piante fanno parte della famiglia delle Thymelaeaceae e le più note, che portano i nomi di Daphne laureola e Daphne odora (oppure Daphne cneorum), sono arbusti dalla dimensione ridotta, che si adattano a zone ombrose e terreni poveri.
Hanno dunque un portamento cespuglioso e si possono coltivare anche in vaso, scegliendo tra specie sempreverdi o a foglie caduche.
Daphne odora arriva fino a un metro e cinquanta centimetri. Esibisce una forma della chioma arrotondata ed è un sempreverde. Durante l’anno ha un aspetto elegante grazie alle sue foglie di forma lanceolata verde scuro bordate di crema, caratteristica notevole nella varietà «Aureomarginata», ma il vero spettacolo accade a dicembre, quando si riempie di piccoli ma abbondanti fiori rosa violacei che perdurano per tutto l’inverno, fino a febbraio, rilasciando gradevoli note profumate.
Sua parente stretta è Daphne laureola, chiamata anche Daphne laurella, una sempreverde che raggiunge l’altezza di un metro e venti centimetri: ha forma arrotondata e fiori verde-gialli, raccolti in spighe che sbocciano più tardi, in febbraio. Dopo la sfioritura, cioè in estate, compaiono poi delle bacche nere.
Entrambe le piante, con le loro varietà, come «Rebecca» o la bianca «Eternal Fragrance» prediligono posizioni a mezz’ombra e si caratterizzano per due motivi: sono piante acide, quindi necessitano di un terreno apposito, ma attenzione: sono ritenute soprattutto piante velenose, sia per i fiori, sia per le foglie, e non di meno per le bacche, ma ciò non significa che il loro contatto provochi malesseri.
Basterà resistere alla tentazione di masticare o ingerire parti di queste belle piante, limitandosi ad ammirarle per la loro eleganza e il loro intenso profumo.