Per le api, piantiamo qualche mellifera

Piccole, infaticabili e super utili, le api hanno sulle loro spalle numeri incredibili. È da ben 13mila anni che l’essere umano raccoglie e utilizza il prodotto di questi insetti. A testimoniarlo sono ritrovamenti illustri di barattoli di miele provenienti da epoche lontane, come quelli rinvenuti all’interno della tomba del faraone Tutankhamon.
Può non piacere a tutti il miele, ma lascia stupiti sapere che per produrne un solo cucchiaino serve il lavoro di tutta la vita di dodici api. Che cosa dire poi del fatto che ben un terzo di tutto il cibo che mangiamo viene prodotto grazie agli insetti impollinatori come le api?
Tra gli impollinatori non compaiono ovviamente solo le api, ma anche bombi, api solitarie come le osmie, falene, farfalle, coleotteri e alcuni tipi di mosche. Molte sono le difficoltà a cui negli ultimi decenni essi vanno incontro, dai cambiamenti climatici alla scomparsa di habitat, passando per l’uso di pesticidi fino ad arrivare alle malattie a cui sono soggetti per via degli spostamenti forzati delle arnie in giro per il mondo.
Dunque, basandoci già solo su questi dati siamo largamente in debito con molti piccoli animaletti, oltre che in parte cagione delle loro difficoltà, e forse uno dei modi migliori per sdebitarci con loro è offrire fioriture ricche di nettare, specie nei mesi per loro più difficili.
Cosa si può fare in concreto per aiutarli? Sarebbe fondamentale creare delle oasi, piccole o grandi, in grado di offrire loro nutrimenti, cioè oasi di piante mellifere. Piccoli ambienti, che possiamo creare persino sul balcone di casa, in vaso, piantando, ad esempio, un bel esemplare di Hibiscus syriacus. Dai grossi fiori variopinti ed estivi, alla base di questo rustico arbusto riempite con un rosmarino tappezzante, dai fiori blu invernali, delle primule e alcuni bulbi come i giacinti che sbocciano a fine febbraio.
Se avete una ringhiera o un muro al sole potete invece farvi arrampicare un caprifoglio (Lonicera caprifolium L.), mentre se è all’ombra, scegliete una robusta edera (Hedera helix), da lasciar crescere indisturbata per permettergli di andare a fiorire. Sempre sul terrazzo o sul balcone potete ospitare una bella e profumata Daphne, da circondare alla base con delle allegre violette.
Potete anche unire l’utile al dilettevole, creando cassette di piante aromatiche, da utilizzare in cucina, ma avendo cura di non potare troppo le cime in modo tale da permetterne la fioritura: mente, timi dai diversi tipi di portamento, valeriane, origani e borragine insaporiranno i vostri piatti e attrarranno le api.
Bellissimi da vedere anche i grandi vasi con lavande e coreopsis gialli, che fioriscono insieme per tutta l’estate. In piena terra nel giardino si possono piantumare al sole ginestre, Caryopteris x clandonensis, dai fiori ottobrini, Hypericum calycinum, lavandule, salvie, rosmarini, Chaenomeles japonica (cotogno del Giappone), creando così una siepe mista sempre in fioritura, specie se abbinate un caprifoglio invernale (Lonicera fragrantissima), un vigoroso arbusto in fiore (vedi fotografia) da dicembre fino a marzo, vero punto attrattivo e di ristoro per gli impollinatori nelle prime giornate tiepide d’inverno.
Dal profumo intenso e dolcissimo, questo caprifoglio si presenta come un semi-sempreverde, che arriva in pochi anni ai tre metri di altezza e larghezza (sebbene sia adatto alle potature di contenimento). Rustico, non è soggetto ad attacchi di parassiti e si riproduce con estrema facilità tramite talea.
Un’idea di aiuola con protagonista questo arbusto dai lunghi rami arcuati, può prevedere l’uso di alcune piante a fiore invernale, tutte mellifere, come un tappeto di bucanevi (Galanthus nivalis), della sarcococca, un esemplare di viburno tino e un gruppo di bergenie alternate con della Calluna vulgaris.
Nei mesi più caldi la fioritura di rododendri, aceri montani, tigli, robinie, castagni, noci, salici e ippocastani, aiuteranno la sopravvivenza di questi piccoli ma indispensabili insetti.

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