Passeggiando tra i bucaneve

Una passeggiata invernale nel bosco, specialmente in questi primi mesi dell’anno, può non solo rallegrarci, ma pure regalarci fioriture candide, che ci avvisano dell’imminente arrivo della sospirata primavera. Nel silenzio tutto attorno, tra i rami spogli e le poche sempreverdi che spiccano tra il gelo, sotto il manto di foglie in decomposizione o da sotto la neve che si sta sciogliendo, all’improvviso ecco spuntare dal terreno le sorprendenti fioriture dei bucaneve, Galanthus nivalis, una bulbosa perenne che incanta con i suoi petali luminosi.
Europei e conosciuti fin dal medioevo, sono per queste ragioni simbolo di rinascita e di arrivo delle prime giornate tiepide. Nella tradizione cristiana viene anche chiamato «campana della candelora», poiché si addobbavano gli altari delle chiese con questi fiori il 2 febbraio, quaranta giorni dopo la natività, per la benedizione delle candele simbolo di luce. Ma è l’etimologia del nome greco a meglio descriverli: gala (latte), anthos (fiore) e nivalis (della neve).
Sono infatti color bianco puro i tre petali che lo caratterizzano, mentre gli altri tre petali più interni, lunghi la metà dei primi, sono sempre bianchi, ma striati di verde, formando la campanella che li contraddistingue. La pianta non supera i venti centimetri di altezza, comprese le belle foglie carnose che spuntano in folti ciuffi eretti a nastro color verde, intenso e il lungo stelo che porta il bocciolo fiorale e fuoriesce dal centro del cespo come un fusticino.
Queste candide presenze aiutano anche chi cerca di creare un giardino spontaneo, il più simile possibile alla natura. In questo caso è necessario creare uno spazio tutto per loro. Come detto sbocciano fin da metà gennaio, prediligendo zone ombrose e fresche, caratteristica da prendere in considerazione se si desidera quindi piantumarli in giardino o in vasi grandi e capienti.
I bulbi si trovano in vendita da settembre e vanno interrati in autunno, con terra universale, scavando buche profonde almeno il doppio del loro diametro. Le buche dovranno poi essere ricoperte con terreno ricco di humus, mentre per quel che riguarda le irrigazioni, normalmente sono sufficienti quelle naturali date dalle piogge e dall’eventuale neve, ma in caso di siccità come il periodo che stiamo vivendo, il terreno dovrà venir bagnato ogni 7-10 giorni, ma attenzione: sarà importante evitare ristagni se coltivati in vaso.
In natura i bucaneve si propagano spontaneamente mediante la moltiplicazione dei bulbi, quindi, se decidete di piantarli sotto la chioma di una caducifoglia, per garantirgli ombra estiva e sole invernale, tenete conto del fatto che in qualche anno avrete un’aiuola invernale colma di fiori di bucaneve, grazie appunto alla facilità con cui producono bulbilli, i quali stagione dopo stagione andranno a ingrossarsi producendo nuovi fiori.
Se l’idea vi piace, allora vi consiglio di mescolare specie e varietà, così da arricchire la vostra collezione: oltre a Galanthus nivalis, originario dell’Europa, vi è G. plicatus, d’origine invece turca; fu portato dai soldati britannici in Inghilterra alla fine della guerra di Crimea. Più alto, raggiunge i 25 cm, con foglie e fiori vistosi, ben si abbina a G. elwesii, una specie bulgara caratterizzata da evidenti e marcate pennellate verdi sui petali interni. Oppure ancora Atkinsii che pure si distingue per via dell’altezza, solitamente di 10-15 cm, mentre lui è in grado di arrivare ai 25-30 cm.
Si trovano inoltre in vendita delle cultivars create dall’uomo ibridando i G. nivalis e ottenendo colorazioni veramente allettanti, come Lady Elphinstone con sfumature giallo albicocca e Lutescens giallo oro, anche se il mio preferito rimane sempre Galanthus nivalis Flore Pleno: che, come suggerisce il nome, ha fiori composti da molti tepali interni ed è il più colorato tra tutti, venati di verde smeraldo, con il passare degli anni i suoi fiori diventano sempre più numerosi e grandi.
A chi ama variare, nella creazione di un’aiuola ricca di fioriture invernali o anche un semplice vaso da esterni da tenere all’ingresso per tutto l’inverno, consiglio di abbinare i bucaneve con qualche bell’esemplare di elleboro e di mischiare le macchie di Galanthus con altre formate da bulbi di Leucojom vernum, molto simili tra di loro, ma con petali a campanella che finiscono con una macchiolina giallo sole.

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