Fotografia - L’importanza di saper focalizzare l’attenzione su un argomento preciso
Capita spesso nel corso delle giornate, specie quelle più oziose, di estrarre dalla tasca il cellulare per catturare col suo dispositivo fotografico qualcosa che in quel mentre ci colpisce: per bellezza, o stranezza, oppure per il significato che assume per noi o per una persona con la quale potremmo condividere l’immagine. A futura memoria, magari ci diciamo, registrando automaticamente l’istante su una nuvola elettronica a cui il nostro dispositivo fa riferimento. Il più delle volte, quell’immagine resterà lì, raccolta e forse mai più guardata, già persa, piccola tessera di un grande mosaico, nel gigantesco album digitale.
Addentrandoci in quello spazio, vediamo quanto poco sia strutturato, attraversato com’è da una caotica e ormai ordinaria eterogeneità d’immagini: paesaggi, volti, oggetti disparati, animali, fenomeni metereologici, cibi, liste della spesa…, una foto addossata all’altra senza nessuna logica se non quella di appartenere perlopiù a un medesimo individuo e di descriverne di riflesso il suo errante percorso.
E questo, solo nel nostro mondo digitale può accadere: non era praticamente possibile in quello analogico dove l’immagine fotografica, dovuto al suo costo non indifferente, viveva in una dimensione più rarefatta e preziosa. Gli album le raccoglievano secondo temi di solito precisi – un viaggio, festività, i volti dei propri cari, i momenti rituali della famiglia,… –, costruendo così, con il loro ripetersi, i tempi lunghi della vita.
Oggi vorrei proporvi una riflessione metodica per ritrovare quella capacità di elaborare progetti tali che possano permettervi di costruire serie o gruppi d’immagini attorno a un argomento.
L’elaborazione e lo sviluppo di un progetto già caratterizzano, in realtà, vari ambiti della pratica fotografica professionale: da quella commerciale – per gran parte soggetta a lavori su commissione –, a quella artistica – condotta piuttosto a partire da necessità soggettive di esplorazioni tematiche e formali. Mentre, ne sono convinto, è merce più rara nell’ambito della fotografia amatoriale.
Il focalizzarsi su un contenuto preciso comporta, senza dubbio, numerosi vantaggi. Ad esempio, ci aiuta a vagliare gli aspetti di sostanza e di concetto che conferiscono spessore al tema in questione. Questo primo esame darà delle buone indicazioni su come iniziare a impostare il progetto dal punto di vista formale e tecnico. Lavorando alla serie, avremo tempo e modo di verificare la pertinenza di queste prime riflessioni, per poi eventualmente andarle ad affinare o sostituire.
Col tempo, andrà a costituirsi una raccolta d’immagini che – se ben poste in dialogo tra loro – per contrasti e consonanze, oltre a liberarsi del superfluo, amplificheranno il loro potenziale comunicativo, la loro capacità d’indicare e riverberare senso. In questo modo, il discorso si farà più interessante, articolato, uscirà dalla futile logica dello scatto disparato per (tentare di) assumere una sua coerenza stilistica. Cosa non scontata, che richiede esercizio, costanza nella pratica, continuità nei risultati, in altre parole, un rigore di cui difficilmente potremmo impratichirci scattando a caso qua e là.
Ma, ci si potrebbe chiedere a questo punto, come scegliere un’idea da sviscerare fotograficamente. La risposta non potete trovarla che dentro di voi. Che sia o no un argomento (un problema, un tema, un concetto) a voi familiare, siccome ci passerete parecchio tempo insieme, meglio che già d’istinto susciti dentro di voi un forte interesse. Potrebbe coincidere con una categoria «classica», come ad esempio il Paesaggio, o il Ritratto, o la Natura morta. Oppure qualcosa di più concettuale o astratto: ad esempio, il Tempo, l’Amicizia o la Musica.
Potrà essere utile cercare anche di pensarla già in termini fotografici. Per farlo, sarà necessario effettuare una ricerca per capire in quale modo è già stata trattata nel corso della storia (della fotografia, ma ancor prima, dalle altre arti visive). E, in un secondo tempo, consideratene la sua fattibilità tecnica. Ragionate su come voi volete sviluppare la vostra idea. Scegliete un’angolazione – almeno per cominciare –, ossia restringete il vostro campo d’azione valutando quali aspetti dell’argomento volete andare ad approfondire.
Non ha troppo senso, ad esempio, voler fare ritratti di qualunque genere, qui e là, a casaccio. Scegliete chi volete fotografare: persone della vostra stretta cerchia di conoscenze? O di una categoria più larga: i giovani, o gli anziani, o gli operai di una fabbrica, gente al mattino che si reca al lavoro, i pugili dopo un incontro…? Già nella scelta del soggetto, vi sono infinite declinazioni possibili. Chiedetevi poi come volete fotografarli: contestualizzandoli nei loro ambienti di vita quotidiana (a casa loro, o sul lavoro, …) o fotografandoli in studio; costruendo una luce o utilizzando la luce ambiente; con dei primi o primissimi piani o a figura intera, magari con i loro colleghi, amici o familiari? O magari fotografando semplicemente le loro mani o i loro occhi, o le loro scarpe da lavoro? Pensate anche al perché li volete fotografare, cosa fa di loro un soggetto interessante. E su come questo significato intrinseco vada a interagire con le domande poste appena più sopra.
Ogni scelta che opererete vi farà sentire sempre più vostro il lavoro che portate avanti. Vi darà pure modo di confrontare e valutare le immagini realizzate man mano che progredite col progetto, e di identificare i suoi limiti, i punti deboli e quelli forti. Di precisarne il senso ed eventualmente di aprirlo verso altre direzioni.
Come si sarà capito, in fondo ciò che conta veramente non è tanto la meta verso la quale, definendo un progetto, si vuole arrivare, ma semmai il percorso che ad essa ci avvicina. Un percorso fatto di crescita e maturazione, se riusciamo ad acquisire una consapevolezza nell’uso dei mezzi disponibili e capacità d’infondere senso al lavoro che produciamo. Evitiamo dunque di rifare per l’ennesima volta cose viste e straviste – non ci porteranno da nessuna parte – e proviamo semmai a dare alle nostre immagini una dimensione personale, originale, inaspettata. E soprattutto pregna di riflessione, di significati.
Pensando alle specificità del mezzo fotografico, cerchiamo anche di elaborare e condividere, col lavoro che realizziamo, delle considerazioni sul modo particolare con cui la fotografia riproduce la realtà e la trasmette. Così procedendo, ci troveremo poco a poco immersi in un vortice di luci e di idee dalle quali difficilmente riusciremo a uscire. Coraggio, dunque, e bon voyage!