Elettrico conviene sempre

Ogni settimana in tutto il mondo si vende lo stesso numero di auto elettriche che è stato venduto in tutto il 2012. Un numero che parla e racconta che l’elettrificazione sta procedendo a passi spediti. Eppure sono molti gli automobilisti che ancora hanno dubbi. In rete e non solo rimbalzano domande che a volte sembrano senza risposta ma così non è. Vediamone alcune partendo da un problema rilevante, quello occupazionale: le auto elettriche faranno perdere posti di lavoro? Nel 2035 pare che non si venderanno più auto con motori tradizionali. Il mercato del nuovo sarà esclusivamente elettrico. Secondo le associazioni si potrebbero perdere 70mila posti di lavoro. Ma nel frattempo al Summit Cop26 hanno stimato che con la riconversione ecologica si andranno a creare 20 milioni di nuovi posti di lavoro. Lavoro che perdi lavoro che trovi.
Passando a un aspetto tecnico: le ricariche veloci sono un’utopia? No. Oggi stanno aumentando le velocità di ricarica grazie alle superstazioni che prevedono l’utilizzo di un solo connettore. Il CCS Combo (Combined Charging System) arriva a erogare una potenza massima di ricarica di 350kW e nel tempo di un caffè può fornire l’energia necessaria per raggiungere lo scopo. Certo che la ricarica veloce non basta, i mezzi devono essere in grado di accettare l’energia fornita e oggi ci sono ancora molti mezzi che ricaricano solo a 6kW.
Continuando sul pratico: le autonomie sono scarse? Ormai hanno passato i 500 chilometri e stanno crescendo anche per le ibride. Basti pensare che Land Rover per la sua nuova Range Rover Hybrid Plug-in aveva stimato un’autonomia EV di 100 chilometri che poi si sono rivelati 113 ovvero oltre il 10% in più. Ma gli appassionati del gasolio e della benzina insinuano dubbi come questo: l’auto elettrica si chiama a zero emissioni ma nel suo intero ciclo produttivo inquina tantissimo. Certamente guardando l’intero ciclo produttivo non si può parlare di zero emissioni ma va fatta una comparazione con i carburanti tradizionali. Uno studio del MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha rilevato che comparando l’intero ciclo di vita di un mezzo con motore tradizionale e un Electric Vehicle le emissioni totali di quest’ultimo sono senza dubbio inferiori. Estremizzando il concetto, nella peggiore delle ipotesi un mezzo elettrico prodotto in Cina, spedito via nave in Europa e guidato in Polonia, emette ancora il 28% in meno di CO2 rispetto a una vettura a benzina. Nel migliore dei casi un’automobile elettrica prodotta in Svezia e guidata sempre in Svezia emette l’81% in meno di CO2 rispetto a una alimentata a benzina. Insomma non c’è confronto!
Va detto infine che gli automobilisti nel 2022 sono incentivati a cambiare in elettrico anche dall’aumento spropositato del costo dei carburanti. Un’ascesa che potrebbe non essere ancora finita dato che nel 2008 il Brent, principale indicatore mondiale del petrolio arrivò a toccare i 140 dollari al barile contro i circa 100 attuali. Forse anche per questo lo scorso mese di dicembre, fine 2021, in Europa si sono vendute più auto full electric che altro. Insomma le auto a zero emissioni piacciono e molto, ma i negazionisti dell’elettrificazione, ne siamo certi, continueranno a far sentire la propria voce. Dai no vax ai no watt.

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