Un dilemma elettrico

by Claudia

Motori - Le emissioni effettive di CO2 rilasciate dipendono anche dall’uso della tecnologia di bordo

In quest’era attenta all’ambiente dove la necessità di diminuire le emissioni di CO2 è fondamentale, par di capire che in Svizzera vengano ancora importate auto che di CO2 ne emettono persino più delle quattroruote vecchie.
In molti si chiedono se sia possibile. In effetti sì, anche se vanno messi i puntini sulle i. Che mediamente le automobili moderne inquinino e consumino meno ogni anno che passa è un dato di fatto. Attenzione però, le automobili ibride ricaricabili in cui un propulsore termico (benzina o diesel) lavora in abbinamento con un motore elettrico vanno valutate bene. Hanno senso se le batterie sono cariche, ovvero se si ha la possibilità di caricarle quotidianamente e magari attraverso energie rinnovabili.

Se ciò non fosse possibile, ci si mette al volante di una vettura che è solo più pesante, a causa del doppio motore e del pacco batterie, e che arriva a consumare e inquinare di più. Inoltre anche nelle elettriche «pure», le cosiddette full electric, va valutato il ciclo vita nella sua interezza, incluso lo smaltimento delle batterie esauste, per capire la portata inquinante dell’auto.
Ma tornando alla domanda iniziale, pare che a inizio anno alcuni automobilisti abbiano ricevuto una fattura dal Cantone per le targhe dell’auto nuova scoprendo di pagare di più rispetto all’auto precedente. Il motivo? La nuova quattroruote, appena immatricolata, produce più CO2. Lo Stato, dunque, invece di proibirne la circolazione, «tassa e incassa»? Vero, ma fino a un certo punto. La tassazione maggiorata rispetto ad auto meno inquinanti è stata pensata proprio per disincentivarne l’acquisto.
Facciamo un esempio concreto. Il signor Giovanni nel 2019 ha acquistato una vettura ibrida plug-in ovvero ricaricabile alla spina. Nel giro di tre anni si è reso conto che a causa di problemi logistici gli risulta complesso ricaricare le batterie e che alla fine in realtà consuma e inquina di più, come ipotizzato sopra. Ecco allora che decide di sostituire la sua quattroruote con una alimentata esclusivamente dalla benzina. Chiaramente sulla carta l’auto produrrà emissioni di CO2 superiori a prima e verrà quindi tassata maggiormente. La questione che andrebbe chiarita è proprio questa: ci possiamo basare solo sulla carta? Sulle emissioni dichiarate dalle case costruttrici? Corrispondono alla realtà? No.
Le emissioni di CO2 reali possono essere ben diverse a seconda dell’utilizzo della tecnologia di bordo. In ogni caso, se la direzione presa dal mondo dell’industria automobilistica è quella che sembra, che piaccia o non piaccia, rapidamente stiamo andando incontro alla commercializzazione di automobili esclusivamente elettriche, e a quel punto il problema sarà eliminato all’origine. Non si potrà più scegliere il tipo di motore. Per incentivare questo processo sarebbe il caso, come a volte è stato fatto, di detassare l’acquisto. Perno della trasformazione epocale restano le infrastrutture (domestiche e non) per poter ricaricare le batterie. Perché un’automobile elettrica con le batterie a terra non è nulla più di un soprammobile.

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