Colore Ta Vie invita a lasciarsi andare

Ci si diverte e anche molto. Colore Ta Vie ha già nel suo nome il significato di quello che vuol essere: colora la tua vita, lasciati andare, abbandonati alla pittura a tempera e crea quello che vuoi. Il risultato non è importante, l’esperienza molto di più. Qualche settimana fa, trovandoci nel Vallese, l’abbiamo provato ed è stato interessante, intrigante, divertente e nuovo. Anche un momento di condivisione nel quale i grandi e i piccoli non si risparmiano e con energia spruzzano il blu, il rosso, il giallo o il bianco su due tele di un metro per un metro e sessanta. Non ci sono né regole né costrizioni: solo il tempo e gli oggetti che hai a disposizione per creare.
Per approfondire il tutto abbiamo intervistato Bruno Brasil, responsabile di Colore Ta Vie a Martigny. «Il concetto è nato a Losanna nel 2019 su idea di Damien Schwander e Olivier Vouilloz (alias KOL) due artisti piuttosto noti nella regione. Hanno avuto la brillante idea di elaborare una nuova forma artistica da offrire al pubblico dove il protagonista è lo stesso pubblico, persone che magari non hanno mai fatto un disegno».
Del resto, i due ideatori hanno un loro modo di dipingere che si può definire impressionista-astratto e che, se vogliamo, ricorda i lavori di artisti come Jackson Pollock. «In qualche modo hanno voluto inglobare questa forma artistica nel concetto del Color Box. Ma in modo diverso da Pollock in quanto non c’è un’idea statica, fissa e rigida del dipinto che si vuole fare; esiste l’unica e sola volontà di lasciarsi andare. Arrivo anche a dire che non è così importante il risultato, il quadro che si ottiene, ma l’esperienza in sé».
Un passatempo che, dopo un inizio folgorante, ha dovuto fermarsi a causa della pandemia. «In effetti il Covid ha rallentato l’espansione del concetto e il suo sviluppo, ma da qualche mese e dopo l’emergenza pandemica siamo ripartiti molto bene e nell’ottobre del 2022 è stato aperto il secondo Colore Ta Vie a Martigny del quale mi occupo insieme ai miei collaboratori», aggiunge ancora Brasil.
«Il concetto del Color Box è piuttosto semplice ed è cioè quello di dare libero sfogo alla creatività di ognuno all’interno di un box e con una tela da dipingere. Oltre al significato immediato, e cioè quello di dipingere, ha anche una valenza più generale e cioè quella di fermarsi un attimo dal lavoro, dal solito tran-tran quotidiano e di pigiare sullo stop per sviluppare un altro aspetto della tua vita al quale magari non avevi mai pensato. In definitiva è un’opportunità di lasciarsi andare a livello creativo».
Un gioco artistico molto concreto: «Nel nostro spazio le persone che hanno prenotato una seduta vengono accolti dalla nostra équipe. Non hanno bisogno di portarsi da casa nulla perché abbiamo tutto il materiale necessario e le varie protezioni per non sporcare i vestiti e le scarpe». Una volta coperti per bene, si entra in questo grande box di legno e coperto di teloni; qui comincia la «seduta» di Colore Ta Vie. All’interno i partecipanti trovano una o due tele (a dipendenza del numero di persone) sulle quali dipingere. Ma attenzione: è proibito il pennello, mentre si può pitturare con altri oggetti come può essere una spugna, un guanto da boxe, una spazzola per wc, rulli, corde, catene o altri oggetti di uso comune. Durante la sessione si crea un quadro che è poi consegnato asciutto (quindi 24 ore dopo) ai creatori. E c’è anche l’opzione di montare la tela su un telaio in legno di un metro per un metro e sessanta.
«A dipendenza del numero di persone – continua il nostro interlocutore – l’esperienza può variare dai trenta minuti all’ora e mezza. Esiste anche una proposta adatta alle famiglie, oppure un’altra predisposta per un team building con i colleghi di lavoro. Ma si può venire anche con gli amici o addirittura da soli. Viene data la massima libertà anche sotto questo punto di vista».
In questi primi mesi di attività in Vallese, Bruno Brasil ha potuto toccare con mano il crescente successo dell’iniziativa e soprattutto ha visto le persone che hanno provato questa esperienza e ci fa un breve resoconto di quanto ha osservato. «Devo dire che siamo molto interessati ai feedback ricevuti. Abbiamo visto appassionarsi molte persone e di età diversa. Sono arrivate molte famiglie, gruppi di amici, coppie, scuole, campi di vacanza, anziani, politici, amiche che sono venute a festeggiare addii al nubilato, eccetera. È davvero adatto a tutti senza limiti di età».
Eppure non mancano pregiudizi. «Beh, qualche volta, come è normale che sia per una nuova esperienza, ho notato dello scetticismo. Ma tutte, anche le persone più chiuse e dubbiose, alla fine si sono ricredute e ci hanno ringraziato con grandi sorrisi. Per esempio, mi ricordo di una famiglia che di recente è arrivata piena di tensione e di musi lunghi. Si sono chiusi dentro il box e hanno sfogato il loro malcontento sui quadri. E devo dire che la loro creazione è stata una delle più belle e intense che ho visto finora. Davvero un lavoro splendido, anche se, ripeto, non è importante il risultato finale. O ancora un’altra volta ho visto tre persone anziane che dipingevano e danzavano allo stesso tempo sulle note di una musica elettronica. L’accompagnatore ci ha confidato di non averli mai visti così pieni di vita. Non voglio esagerare e parlare di arte-terapia ma forse le assomiglia un poco».
Oggi Colore Ta Vie è presente a Losanna e a Martigny. Ma domani chissà. Come conclude Bruno Brasil «in queste settimane verranno aperte altre Box a Berlino e a Ginevra». E il Ticino? «Beh, proprio in queste ultime settimane abbiamo avuto alcuni ticinesi che sono venuti da noi a provare l’esperienza. Chissà che passino la voce e magari, anche grazie a questo articolo, a qualcuno venga voglia di ospitare una nuova Color Box. Noi siamo a disposizione».

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