Viale dei ciliegi

by Claudia
Eva Millet, L’ultima sirenaGribaudo (Da 8 anni)
È un romanzo «estivo», nel senso che è una di quelle storie, tipiche della letteratura per ragazzi, che si svolgono durante le vacanze estive. Anche la premessa è molto tipica dei romanzi estivi per ragazzi: il/la protagonista quell’estate non potrà fare delle vere vacanze e dovrà invece, obtorto collo, trascorrere quelle settimane in casa di lontani parenti poco conosciuti e poco ambiti, solitamente zii o prozii. Le motivazioni possono essere le più varie: una malattia del fratellino, come nel caso di quell’incantevole classico di Philippa Pearce, Il giardino di mezzanotte; o il divorzio dei genitori, come nell’avvincente Il libro selvaggio di Juan Villoro; o anche il licenziamento del padre, con conseguente abbassamento del tenore di vita familiare, come accade in questo romanzo, dell’autrice catalana Eva Millet Malarriga. Anche qui la protagonista, l’undicenne Clara, dovrà recarsi a casa di prozii che non aveva mai visto, Juan e Esmeralda, i quali abitano su un’isoletta sperduta nel Mediterraneo. I misteri non si faranno attendere, sin dallo sbarco della ragazzina sull’isola: dalla strana, aggressiva conversazione che lo zio intrattiene con un pescatore incontrato al porto, all’aura affascinante e inquietante che sembra circondare la bellissima zia dai capelli striati di verde e dallo sguardo malinconico, costretta in sedia a rotelle; alla vaghezza di zii e governante nel rispondere alle domande di Clara. E anche qui, quella che si annunciava come una vacanza in tono minore diventa invece una fantastica immersione in un magico altrove, che farà crescere la bambina molto più degli snobbissimi campi estivi all’estero, strapieni di laboratori e corsi di ogni tipo, che i genitori le facevano frequentare quando erano ricchi. Qui Clara apprezzerà il valore dei tempi lenti, e la loro propensione a lasciar filtrare la luce dell’immaginario profondo, che nutre l’anima non meno (e forse anche più) di tante frenetiche attività. È esplicitato sin dal titolo, questa storia parla di sirene, ma soprattutto del valore dell’amicizia, un’amicizia fiduciosa e tenera tra due bambine molto diverse. L’autrice tiene anche a trasmettere un messaggio ecologista, legato all’urgenza del rispetto dell’ambiente e di un senso del limite, ma è un messaggio che passa attraverso una bella storia di misteri, di magia e di avventura.
Riikka Jäntti, Mino piccolo topoSinnos (Da 2 anni)
Le edizioni Sinnos hanno il merito di scovare autori stranieri interessanti, che vanno ad arricchire il loro catalogo ben nutrito anche di autori italiani. Li scelgono con oculatezza, e da lingue poco frequentate dalla letteratura per ragazzi, solitamente molto orientata alla produzione anglosassone. Da Sinnos abbiamo potuto apprezzare storie provenienti ad esempio dalla Turchia, dall’Estonia, o, come in questo caso, dalla Finlandia, con l’autrice e illustratrice Riikka Jäntti e la sua serie dedicata a «topolino», pikku hiiri in finlandese, che in italiano prende anche un nome, e diventa «Mino piccolo topo». Questa serie, di grande successo non solo in patria ma già in altri 16 Paesi, è finalmente arrivata anche in Italia, per il momento con due titoli, Mino piccolo topo e Mino piccolo topo ha un ospite, ai quali speriamo si aggiungano anche gli altri, perché sono storie che piaceranno molto ai piccoli lettori e che ben si prestano a quella lettura dialogica, condivisa, tra adulto e bambino. Una lettura che permette di fare riferimento alla quotidianità di ogni bimba o bimbo, nei minimi dettagli, anche emotivi, delle loro giornate, tanto queste storie sono realistiche, scritte e illustrate con una conoscenza evidente del mondo infantile. Non succede nulla di roboante, e questo è il bello, perché le narrazioni ideali per la primissima infanzia sono «protostorie», racconti minimalistici sullo svolgimento di una giornata, nei quali i più piccini possano rispecchiarsi. Il tutto senza risultare piatti o noiosi, ma anzi, e anche qui sta il bello, con guizzi umoristici, non banali, e proprio per questo più veritieri. Come quando Mino ospita un amichetto, e dopo momenti idilliaci di gioco i due iniziano a litigare contendendosi un pupazzo; o come quando, in Mino piccolo topo, una sequela di «no!» da parte di Mino mette a dura prova la fluidità della giornata (e la pazienza della mamma), ma tutto si stempererà al momento della storia della buonanotte!

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