Previsioni - Un simile ritmo di crescita potrebbe creare problemi sul mercato immobiliare, sulle infrastrutture e sul traffico
Secondo i dati pubblicati lo scorso mese da Wüest Partner di Zurigo, la popolazione residente in Svizzera dovrebbe crescere quest’anno di 148’000 unità. Secondo l’economista di questa società, specializzata nelle analisi del mercato immobiliare, si tratta di un record che va ad aggiungersi ad altri primati di questi ultimi anni in campo demografico. Già lo scorso anno si è potuto costatare un aumento di 74’000 persone, corrispondenti a 55’000 economie domestiche. Questi ritmi di crescita hanno già portato la popolazione residente a quota 8,8 milioni, senza tener conto dei profughi e dei richiedenti l’asilo. Questo significa anche che il traguardo dei 10 milioni di abitanti è più vicino di quanto facevano supporre le precedenti previsioni. Lo scenario di riferimento dell’Ufficio federale di statistica (Ust) prevedeva per quest’anno una crescita di popolazione ma limitata a 70’000 unità. In realtà l’aumento potrebbe essere più del doppio, mentre l’Ust giustifica le sue previsioni più prudenti tenuto conto di situazioni particolari, come la pandemia o le condizioni politiche dei Paesi dell’Europa dell’est.
Indubbiamente in Svizzera uno dei maggiori fattori di attrazione di immigranti è il mercato del lavoro, come dimostra anche il netto aumento di forze lavoro. Il numero di lavoratori occupati dovrebbe crescere, secondo Wüest Partner, del 2%. Il modello usato indica, infatti, un aumento netto di 91’000 occupati, dovuto soprattutto a un mercato del lavoro interno prosciugato e alla cronica mancanza di personale specializzato. Da un punto di vista statistico, quest’anno influiscono anche gli immigrati provenienti dall’Ucraina che, dopo 12 mesi di soggiorno in Svizzera, vengono considerati dall’Ust parte della popolazione residente. Questi immigrati sono accolti in modo differenziato. Parte nei centri di asilo della Confederazione e dei Cantoni, parte in appartamenti messi a disposizione dai Comuni e parte presso famiglie ospitanti. Ne tiene conto l’analisi di Wüest Partner che ne conta per quest’anno 48’000. Infine un piccolo contributo alla crescita demografica viene dato anche dall’eccedenza delle nascite, in numero 8’000.
Per la Svizzera un simile ritmo di crescita potrebbe creare problemi già sul mercato immobiliare, poi sulle infrastrutture e sul traffico. Per quanto concerne il mercato immobiliare, l’indagine prevede un aumento del numero di abitazioni dell’ordine di 90/100’000 appartamenti. Una cifra che potrebbe anche modificare l’aspetto di alcuni fra i maggiori agglomerati in Svizzera. Ma questo proprio in un momento in cui le costruzioni stanno rallentando nel settore dell’abitazione. Gli esperti valutano per quest’anno un aumento di 42’000 nuovi appartamenti. Si tiene però conto del fatto che i profughi dall’Ucraina cominciano a tornare in patria e anche la situazione economica potrebbe rallentare l’afflusso di mano d’opera dall’estero. Entrambe le tendenze potrebbero avere effetto anche nel 2024, ma anche la guerra e la recessione mondiale potrebbero avere conseguenze imprevedibili.
Secondo gli esperti citati, la Svizzera si trova molto impreparata ad affrontare l’aumento di popolazione stimato. Le stesse previsioni di crescita demografica sono sempre state troppo prudenti e hanno rinviato di parecchi anni il traguardo dei 10 milioni di abitanti, di cui si parla con una certa insistenza in questi ultimi tempi. Così, se il primato storico di quest’anno dovesse confermarsi anche nei prossimi anni, il limite dei 10 milioni di abitanti potrebbe essere raggiunto molto prima del previsto. Ma ora si stanno applicando regole urbanistiche riduttive che impediscono una futura espansione del territorio edificabile e favoriscono quindi le concentrazioni e le edificazioni in altezza, soprattutto negli agglomerati urbani. Per questo le previsioni di sviluppo si basano sulla crescita di agglomerati urbani, generalmente vicini al maggior numero di posti di lavoro.
La crescita di popolazione, fino al 2030, prevede entità molto differenziate, con i maggiori tassi di incremento nelle regioni del nord-est della Svizzera o anche nella Svizzera romanda, con Ginevra e Losanna in testa, ma anche con Sion e il basso Vallese. Vi sono però singole regioni con tassi di crescita più forti per motivi e situazioni particolari, come Bulle e Estavayer-le-Lac nel Canton Friburgo, o Aarau e dintorni, e anche nello spazio fra Zurigo e Winterthur. Deboli invece le previsioni per il Ticino, con i distretti di Locarno e Vallemaggia con tassi di crescita addirittura negativi, come del resto quelli del sud montagnoso dei Grigioni. In parte ciò è dovuto anche al metodo usato da Wüest Partner che si basa sui più recenti dati sull’immigrazione, sul tasso di natalità e di mortalità e sulle naturalizzazioni. Il tutto completato con dati regionali, come le riserve di terreni edificabili e il grado di attrattività dei comuni. Si affaccia comunque l’idea che la Svizzera potrebbe non essere in grado di far fronte a ritmi di crescita demografica intensi, come quella della previsione citata. Il dibattito politico e anche economico è, quindi, aperto su più fronti.