Associazioni – Per le madri lavoratrici con attività indipendente è nata Mompreneurs Ticino. Abbiamo incontrato la presidente Alessia Alberti
Essere madre significa dover quotidianamente trovare un equilibrio tra le responsabilità verso i figli e quelle verso sé stesse. Conciliare le proprie aspirazioni personali con quelle professionali e famigliari non è sempre facile e, a volte, occorre fare scelte coraggiose, che, per alcune possono coincidere con la decisione di avviare un’attività indipendente, con l’obiettivo, appunto, di realizzarsi in ambito lavorativo, gestendo al contempo in autonomia il proprio ruolo di madre e diventando di fatto una «mompreneur».
Nel 2021 – come indica lo Switzerland National Report del Global Entrepreneurship Monitor – solo il 7,2% delle donne era pronto a impegnarsi in attività imprenditoriali precoci (ovvero che non si concretizzeranno necessariamente in un’impresa), contro il 12,3% degli uomini. Tuttavia, le donne, pur essendo tuttora sottorappresentate nella categoria dei lavoratori autonomi, guadagnano terreno: se nel 1991 il 28,2% degli imprenditori era donna, nel 2020 tale percentuale è salita al 36,7% (Ufficio federale di statistica).
«Il fatto che il desiderio di essere professionalmente indipendenti risulti più marcato negli uomini, trova spiegazioni nella società in cui viviamo, anche se per fortuna nella nostra realtà, sia a livello cantonale che nazionale, comincia a sentirsi la volontà di incentivare l’imprenditorialità femminile», commenta Alessia Alberti, titolare di un’agenzia di consulenza ed eventi, nonché presidente delle neonata associazione Mompreneurs Ticino (www.mompreneursticino.ch), presentatasi ufficialmente lo scorso 12 settembre, alla presenza di una trentina di mamme imprenditrici: «Anche in quest’occasione è emersa la comune percezione che nella vita famigliare non vi sia ancora un vero equilibrio tra uomo e donna», afferma Alessia Alberti, madre di un bambino di 9 anni e di una bambina di 5. Fatto che rende più difficile per una donna intraprendere un percorso professionale per sua natura non privo di insidie. Alcuni dati suggeriscono, infatti, che gli imprenditori sono maggiormente a rischio di esaurimento rispetto ai salariati soprattutto perché confrontati con un più alto livello di incertezza. Inoltre, gli imprenditori possono avere maggiori difficoltà a separarsi dal proprio lavoro, il pericolo è che eventuali fallimenti minino la propria autostima. Se a ciò si aggiunge, per le mamme imprenditrici, il fatto di dover quotidianamente pensare non solo per sé ma anche per gli altri membri della famiglia, nell’ottica di dover pianificare e gestire una vasta gamma di compiti e attività, si capisce come il carico mentale risulti particolarmente importante.
«Ci sono studi che dimostrano come tale carico possa portare a stress cronico e problemi di salute mentale tra le mamme, nei confronti delle quali le aspettative della società sono molto alte», continua l’imprenditrice. Il rischio di burnout genitoriale e professionale è un aspetto che potrebbe giocare a sfavore dell’essere una mompreneur, tema sul quale tiene a sensibilizzare anche Mampreneures Suisse, il principale gruppo in Svizzera rivolto alle mamme imprenditrici.
D’altra parte, dal fatto che sempre più donne optino per un’indipendenza professionale, si desume che tale condizione comporti dei lati positivi di un certo rilievo. «Il vantaggio più evidente è una maggiore flessibilità nella gestione degli impegni, con conseguente aumento della conciliabilità tra famiglia e lavoro. Flessibilità che, per determinate professioni, consente persino l’intermittent working, ossia l’alternanza di picchi di lavoro a periodi di stacco totale, che si tenderà a far coincidere con le vacanze dei bambini. Altro lato positivo, che si ripercuote poi sull’intera famiglia, è la soddisfazione derivante dal fatto di dedicarsi a un lavoro che appassiona e appaga», commenta la presidente dell’Associazione delle Mompreneurs in Ticino.
«Sin da quando frequentavo l’università ho sempre pensato che prima o poi avrei avviato un’attività mia», racconta Alessia Alberti che, dopo gli studi, ha lavorato per oltre 10 anni per Ticino Turismo. «Dopo la nascita del primo figlio, sono rientrata a tempo parziale e l’idea era di fare lo stesso con la secondogenita, ma il destino ha voluto diversamente e ho deciso di lasciare la comfort zone e lanciarmi in un’avventura sognata da sempre, ed è così che è nata la mia attività di consulenza». La fase dell’avviamento è quella in cui Alessia avrebbe maggiormente sentito il bisogno di un supporto come quello fornito da Mompreneurs Ticino, per mezzo di un primo orientamento sui passi da compiere e una comunità cui rivolgersi per dubbi, un confronto o un incoraggiamento. «Da salariata spesso non hai idea di cosa voglia dire mettersi in proprio e, da mamma lavoratrice, magari non hai nemmeno l’energia e il tempo per raccogliere le informazioni necessarie», commenta la presidente di un’associazione che si rivolge a donne in diverse situazioni, da chi è già mamma a chi lo sta per diventare ed è già imprenditrice, passando per chi è sia mompreneur sia lavoratrice dipendente. «Anche tra i membri del comitato ci troviamo in fasi diverse di sviluppo imprenditoriale. E queste differenze fanno sì che ognuna possa portare la propria expertise nelle discussioni in generale o negli eventi che proponiamo, come per esempio Mastermind, un momento di brainstorming in cui una mompreneur presenta il suo progetto, riguardo al quale le altre possono esprimere le proprie idee», continua Alessia Alberti.
Oltre a ciò, l’associazione ticinese delle madri imprenditrici organizza dei Mom Coffee (momenti di incontro e conoscenza tra donne che vivono le stesse sfide) e dei Mom-Lab (momenti formativi su aspetti legati al ruolo di imprenditrice, mamma e donna). «Dopo l’esperienza di questi primi mesi di attività, da gennaio proporremo un calendario di eventi che rispecchi gli effettivi interessi dei nostri membri», commenta Alessia Alberti, che – assieme a Coralie Petersen, Duska Giorgetti e Rina Gandolfi – forma il comitato della neonata associazione. Lo scopo dichiarato è quello di sostenere e valorizzare le donne che hanno scelto la via imprenditoriale grazie alla creazione di una comunità all’interno della quale esse possano scambiare idee, conoscenze ed esperienze, sulla base della convinzione che la condivisione e il confronto siano d’aiuto per una crescita sia personale sia professionale. «Da mamma a mamma. Costruiamo il nostro percorso imprenditoriale. Insieme» è il motto che bene sintetizza questa missione.
Mompreneurs Ticino vuole essere dunque un luogo in cui le mamme imprenditrici possono creare una rete, all’interno della quale trovare comprensione e supporto. Ma pure sviluppare sinergie e collaborazioni grazie alla presenza di professioniste in diversi settori, far conoscere la propria attività alle altre associate e aumentare la propria visibilità sul mercato del lavoro. «Insieme, attraverso lo spirito collaborativo che abbiamo percepito fin da subito, miriamo a superare le barriere e a costruire un futuro in cui le imprenditrici possano realizzare le proprie ambizioni professionali senza compromettere il loro ruolo di madri. È questa la nostra missione, riassunta nel nostro motto, ed è questo lo spirito con cui lavoriamo», conclude Alessia Alberti.