Percorrere i vari spazi della sede centrale di Migros Ticino a Sant’Antonino è un po’ come inoltrarsi in un labirinto. La nostra guida, in questa esplorazione che vuole darci un’idea concreta delle molteplicità di settori di impiego che qui convivono, è Claudio Paganetti, responsabile del personale nel Dipartimento Risorse umane della cooperativa ticinese.
Combinazione vuole che proprio la sera precedente al nostro incontro chi scrive avesse ricevuto una segnalazione da LinkedIn, in cui lo stesso Paganetti annunciava l’apertura di un concorso per una posizione di Social Media Manager da inserire nel Dipartimento di marketing dell’azienda. «In effetti, le procedure di assunzione del personale negli ultimi anni sono molto cambiate», ci racconta Paganetti, «se un tempo si ricevevano ed esaminavano curricula di persone che cercavano lavoro, oggi capita spesso che siamo noi ad andare a cercare candidati interessanti, partendo dalle informazioni raccolte su siti specializzati, come LinkedIn, appunto». «Bisogna dire» continua Paganetti «che lo stesso strumento del curriculum non è più quello di una volta. Chi cerca lavoro oggi deve piuttosto preparare diversi tipi di curricula, accordando di volta in volta le proprie capacità con le mansioni richieste dall’azienda a cui lo invia. E del resto, non esaminiamo più curricula cartacei da anni. Tutto avviene in via digitale».
È evidente che la digitalizzazione della società investe tutti i campi collegati con il mercato del lavoro. E il lavoro stesso oggi si indirizza sempre più su mansioni in cui la componente tecnologica e informatica è predominante. Per tornare a Migros Ticino, e all’argomento di questo articolo, occorre dire che il numero delle professioni che vi sono praticate è incredibilmente ampio, e rispecchia in fondo le ripartizioni di mansioni che comportano i vari settori dell’azienda. Vendita, Marketing, Risorse umane, Finanze e Informatica, Costruzioni e Logistica sono i cinque dipartimenti in cui si pianifica l’attività, e ognuno di essi richiede personale specializzato a vari livelli. E di continuo altre necessità e altri bisogni si aggiungono. «Ci sono molte nuove professioni in via di sviluppo, ad esempio tutte quelle legate all’ambito della sicurezza. I contesti sono quelli della sicurezza delle persone, ma anche quella legata ai prodotti, quelle relative alla logistica, eccetera. È un campo vastissimo, in continua espansione».
La digitalizzazione, dunque, è un nuovo mondo che si apre e rimette in discussione le consuetudini del passato. Pensiamo soltanto al ruolo di quelle che un tempo si chiamavano «cassiere»: «Chi lavora alla cassa oggi» ci spiega Claudio Paganetti «non ha più soltanto il compito di “incassare”, ma lavora quotidianamente a un terminale di computer, registrando il movimento di merce, i buoni Cumulus, e tante altre operazioni di fondamentale importanza per la gestione del magazzino e dell’andamento economico. Il tutto ovviamente senza dimenticare la cortesia e il sorriso, sempre molto importanti! È giusto quindi che si sia adottata la denominazione di “operatrici/operatori di cassa”».
Per i clienti dei supermercati, evidentemente, la gamma delle professioni più appariscenti è legata al settore della vendita e della gestione dell’assortimento. Sono questo tipo di collaboratori quelli con cui siamo in contatto quotidianamente. Di fatto però la vita della filiale è regolata da una serie di meccanismi organizzativi che proprio a Sant’Antonino trova la sua spina dorsale. Dallo stoccaggio della merce in arrivo alla preparazione di alcune specialità (come la pasticceria), dalla gestione degli imballaggi che vanno e vengono sui vagoni ferroviari, dalla consegna alle filiali degli articoli necessari, fino allo smaltimento dei rifiuti e degli scarti, tutto è stato organizzato qui ed è gestito da molti collaboratori, in vari settori professionali, alcuni dei quali sono attivi anche la notte.
Ai piani superiori della Centrale si trova quello che chiameremo scherzosamente il «labirinto dei servizi». Visitandone i molti uffici, oltre a ritrovare servizi amministrativi tradizionali (in cui operano specialisti di contabilità, marketing, vendita) si può incorrere in qualche sorpresa. Ci sono architetti d’interni, infatti, che progettano i piani per le nuove sedi: alle pareti del loro ufficio sono appese planimetrie e schizzi che serviranno alla realizzazione di nuovi spazi di vendita. Nel settore del disegno invece si creano e stampano con grandi plotter le insegne e i cartelloni pubblicitari per le varie sedi. Nell’angolo del controllo qualità, due ingegneri alimentari invece provvedono con i loro regolari test a campione a un accurato esame dei prodotti in assortimento. Assolutamente sorprendente invece il lavoro di chi opera nel settore della sorveglianza video: a chi è impegnato al controllo quotidiano degli spazi di vendita può capitare di dover collaborare con la polizia e con gli organi giudiziari (e qui ci sarebbe materia per un altro articolo…).
Occorre naturalmente parlare poi dell’importante settore informatico. «Il periodo del Covid ha evidenziato la necessità e l’importanza della tecnologia. Oggi ognuno dei nostri dipendenti lavora su un portatile che gli permette il lavoro da remoto. Organizzare tutto questo ha richiesto un enorme investimento nell’infrastruttura informatica, in modo che ogni collaboratore potesse accedere ai dati centrali, potesse partecipare alle teleconferenze, ma allo stesso tempo che tutti gli standard di sicurezza fossero rispettati. In futuro ci aspettiamo che questa tendenza si evidenzi ancora di più».
In conclusione, discutendo con Claudio Paganetti, conveniamo sul fatto che idealmente sarebbe importante che ogni persona potesse esercitare la professione che la appassiona di più. «Capita a volte che qualcuno possa trovare spazio per le proprie inclinazioni. Questo è singolare anche per noi, perché si tratta di persone che alla fine dimenticano persino di chiedere quale sarà il loro stipendio». Il lavoro ideale è quello che si sceglie per passione, è indubbio.
Ma anche se non sempre è possibile, va sottolineato come all’interno dell’azienda siano previste varie opportunità di avanzamento e di formazione interna che possono fornire nuovi stimoli e idee sul proprio percorso professionale. La politica aziendale è infatti aperta a questa possibilità. Non a caso uno dei fiori all’occhiello della cooperativa è il marchio «Friendly Workspace», un riconoscimento assegnato a chi mette al primo posto la tutela della salute sul posto di lavoro e l’offerta di opportunità di crescita professionale per i propri collaboratori.
Un’idea chiara della molteplicità di professioni presenti a Migros Ticino ce la fornisce anche la lista di posti di tirocinio offerta a giovani: la cooperava forma quasi 60 apprendisti (in crescita di numero) in varie professioni tra cui «Impiegati nel commercio al dettaglio» (in varie merceologie), «Impiegati Logistica», «Impiegati di commercio», «Autisti veicoli pesanti», «Meccanici veicoli pesanti», «Cuochi», «Operatori per la promozione dell’attività fisica e della salute» (Activ Fitness), e altri ancora.