La produzione di elettricità ottenuta con impianti solari fotovoltaici sta crescendo in Svizzera. Gli scenari presentati dall’Ufficio federale dell’energia le attribuiscono per il 2050 la quota del 40% della produzione nazionale. Ma per garantirsi questo futuro, sottolinea Frank Rutschmann, responsabile delle energie rinnovabili del sunnominato ufficio, e per poter fornire appieno l’energia da fonte solare, occorre motivare i clienti e gli installatori oltre a fornire un numero adeguato di specialisti del settore.
Swissolar, l’Associazione di categoria che rappresenta tutte le aziende e le istituzioni del settore solare, è attiva da anni su diversi fronti. Al coordinatore per la Svizzera italiana di Swissolar, Claudio Caccia, abbiamo chiesto come si articola la formazione nel fotovoltaico per i giovani di casa nostra. «La formazione di base nell’ambito solare non esiste ancora – puntualizza Caccia – perché partirà ufficialmente solo l’anno prossimo con due apprendistati: quello di Montatore/montatrice solare CFP (certificato dopo 2 anni) e di Installatore/installatrice solare AFC (certificato dopo 3 anni). Quello che c’è per il momento sono soltanto dei corsi di formazione continua, che vanno da uno a tre-quattro giorni, e sono rivolti tendenzialmente a persone che sono già attive nel settore».
Con l’approvazione di tutti gli organi federali e cantonali si è deciso in Svizzera di creare questi due nuovi apprendistati proprio perché ci si è resi conto che le ditte hanno bisogno di persone formate, che possiedano varie competenze che vanno al di là della semplice installazione dell’impianto fotovoltaico. Gente che possa ricoprire compiti come l’installazione di cantiere, la verifica dei documenti dei progetti, il lavoro in sicurezza sui tetti, i consigli e il servizio dopo vendita ai clienti, la manutenzione.
Claudio Caccia spiega che a questo proposito si è chiesto alle ditte stesse se in seguito sarebbero state interessate ad assumere le persone con questi profili professionali. Le risposte sono state incoraggianti, con numeri importanti, proprio per la forte crescita del settore. C’era quindi spazio per la nascita dei due nuovi apprendistati, da affiancare alla formazione continua promossa finora con moduli aggiuntivi per chi aveva già altre formazioni professionali.
In Ticino, come nel resto della Svizzera, a partire dal 2024, ci sono alcune ditte del settore che hanno già indicato di essere interessate a offrire formazioni sull’installazione e il montaggio in questione. Le sedi dei nuovi corsi saranno a Lugano-Trevano e a Uzwil (SG). Inizialmente, per questioni di utilità pratica, i corsi si svolgeranno nella località della svizzera tedesca, presso il centro di formazione Polybau, dove si raggruppano già diverse formazioni che hanno a che vedere con gli edifici. Questo sito possiede già tutte le infrastrutture ideali per corsi inter-aziendali.
Caccia conferma che i contatti per portare in seguito una parte della formazione in Ticino sono già in corso. Coincidenza vuole che proprio dal Canton San Gallo sia partita quest’anno un’iniziativa che mira a incentivare la gente a mettere impianti fotovoltaici sui propri tetti. Il progetto è promosso dalla Oikos St. Gallen in collaborazione con l’Associazione degli studenti ticinesi che frequentano l’Università di San Gallo.
In pratica i promotori individuano gli utenti che hanno tetti idonei alla posa dei pannelli solari e chiedono di poterli sfruttare gratuitamente. Poi cercano finanziatori disposti a pagare l’installazione e a vendere al proprietario dello stabile l’energia prodotta a un prezzo concorrenziale rispetto all’acquisto dalla rete. La corrente non consumata dalla casa viene messa in rete e la sua vendita va a ripagare l’investitore che ha coperto le spese dell’impianto. Una volta ripagato l’investimento (si calcolano dai 7 ai 12 anni) l’installazione fotovoltaica sul tetto diventa proprietà del padrone della casa. Gli studenti si occupano di tutto l’iter procedurale.
A tal proposito Caccia ritiene che «innanzi tutto vadano fatti i complimenti a questi studenti, e poi mi fa piacere che ci siano dei ticinesi. È interessante. Vero è che in molti casi se uno fa da sé i calcoli di economicità si rende conto che l’investimento può non essere un problema. Però è anche vero che non tutti i committenti che avrebbero interesse a realizzare un impianto fotovoltaico si decidono poi a farlo. Non fanno quei pochi calcoli iniziali, non sanno che già oggi ne vale la pena, e quindi non si muovono per contattare le ditte del settore. Gli studenti di San Gallo dicono agli utenti di non preoccuparsi, che faranno tutto loro, e questo potrebbe invogliare la persona pigra o reticente a fare il passo verso il solare. Ci sono già anche da noi forme di contratto che vanno in questa direzione, per esempio iniziative come quella delle cosiddette “cooperative solari” (www.vese.ch). Ma questa iniziativa di Oikos in un certo senso parte dal basso. Loro non sono un’azienda elettrica e quindi vogliono semplicemente mettere in contatto chi è disposto a finanziare questo settore, perché con la transizione energetica si stanno liberando anche molti mezzi finanziari dedicati e di sostegno al fotovoltaico per chi possiede un tetto idoneo».
Come è noto, la produzione di un impianto fotovoltaico viene usata in primis per l’edificio, sotto forma di auto consumo, ma l’esubero dell’energia elettrica viene immesso in rete, alimentando la produzione svizzera e potrebbe risultare un buon investimento per il futuro. Ci sono due situazioni, la prima: se l’impianto riceve tutti gli incentivi cantonali, federali, comunali, la corrente viene da noi virtualmente venduta all’AET la quale rende nota l’anno successivo la tariffa di ripresa della corrente immessa in rete nell’anno precedente. Per il 2022 il calcolo fatto sul prezzo dell’energia venduta l’anno prima ha portato a una rimunerazione di ben 22 centesimi al chilowattora. Solitamente un impianto fotovoltaico da noi produce una corrente che costa dai 10 ai 14 centesimi al chilowattora. Quindi ottenere una rimunerazione di 22 centesimi è stato interessantissimo. Ma questa tariffa di ripresa è dinamica, non viene garantita nel tempo, perché segue l’evoluzione dei prezzi sul mercato. Swissolar chiede che si arrivi a una tariffa minima di ripresa, unitaria, uguale in tutta la Svizzera. Adesso non è così, ci sono molte differenze. La seconda situazione invece è quella di quando l’impianto non beneficia dell’incentivo cantonale, allora sono le tariffe delle singole aziende elettriche che fanno stato. Però anche quelle sono calcolate secondo direttive della Confederazione sulla base del prezzo dell’energia venduta al cliente. Alla fine, aumentando il prezzo dell’energia – e purtroppo abbiamo sentito che sarà il caso ancora nel 2024 – aumenterà di conseguenza anche la tariffa di rimunerazione dell’esubero fotovoltaico immesso in rete. Tutto questo concorre a rendere sempre più interessante lo sfruttamento dell’energia solare.