Inclusione – Intervista a Giada Besomi fondatrice dell’associazione New Ability
«Il nostro slogan è: realizziamo sogni, costruiamo castelli e li abitiamo con il cuore», afferma l’esperta di educazione fisica adattata e inclusione Giada Besomi a proposito di New Ability, con sede a Lamone, di cui è fondatrice e presidente. Missione dell’associazione è infatti quella di proporre attività di qualità aperte a tutti (bambini, anche molto piccoli, adulti, con e senza disabilità, di tutte le culture), con lo scopo di trovare dentro a ogni persona le risorse, le abilità e le passioni che le permettano di evolvere e realizzare ciò in cui crede.
Il progetto ha preso avvio nel 2011, con un corso rivolto a insegnanti sportivi. L’anno successivo, Giada Besomi – da sempre animata da una forte passione per l’arte, la danza, il teatro e lo sport – ha iniziato, con alcuni insegnanti di danza, a proporre delle attività a un gruppo di ragazze con disabilità. Da qui è nato un progetto di danza integrata, disciplina in cui persone con e senza disabilità ballano insieme. Nel 2015 è stata fondata l’associazione New Ability, che oggi offre un ampio ventaglio di corsi e attività, le quali permettono ai partecipanti di entrare in contatto, divertirsi, esprimersi e vivere dei momenti di creatività, nel rispetto delle proprie caratteristiche, attraverso l’arte, la danza lo sport e la cucina.
Di questo interessante progetto, abbiamo parlato con la sua altrettanto interessante creatrice, Giada Besomi, la cui storia viene raccontata in 101 donne di successo in Ticino di Michele Lo Nero (Edimen, in collaborazione con Fontana Edizioni, 2022).
Facciamo un passo indietro; è vero che con la creazione della sua Associazione ha realizzato qualcosa da lei sognato fin da quando era bambina?
Da piccola avevo il sogno di creare una scuola frequentata indipendentemente dalle abilità o da eventuali malattie o disabilità di ogni bambino. Sognavo corsi di teatro, danza, arte e sport ad affiancare le classiche materie. Fin dalla scuola dell’infanzia ho avuto l’occasione di conoscere bambini stranieri, che arrivavano da contesti differenti, compagni con difficoltà scolastiche e disabilità. Amavo osservare ed entrare in contatto con chi aveva delle diversità, cercando di trovare quel punto in comune che ci dava la possibilità di collaborare, conoscerci e apprendere.
E crescendo, com’è continuata la sua storia, da questo punto di vista?
Nell’adolescenza, così come da adulta, ho mantenuto la curiosità di comprendere l’altro, scoprire nuove culture, nuovi contesti sociali. Nello stesso tempo ho continuato a coltivare le mie passioni per lo sport, l’arte, la musica e le arti sceniche. Ho iniziato a svolgere volontariato da giovanissima, ampliando le mie conoscenze nello sport adattato alla disabilità, nella cultura inclusiva e nell’aiuto a famiglie e giovani vulnerabili.
Abbiamo compreso da dove nasce il suo interesse per le tematiche dell’inclusione; questo ha avuto un’influenza sulla scelta del suo percorso di studi?
La convinzione che ogni individuo è unico e che le diversità sono un arricchimento, mi ha dato la spinta per intraprendere gli studi nella psicologia sportiva, nel coaching arte e spettacolo, nel counselor sistemico famigliare e nell’attività fisica adattata. Percorsi particolari che non erano conosciuti alle nostre latitudini, ma che mi hanno permesso di varcare i confini, conoscere nuove realtà, altre lingue e molti professionisti di diversi settori.
Cosa l’ha spinta, a un certo punto, ad intraprendere la strada che l’ha portata alla creazione di New Ability?
Nel 2010 ho cominciato a pensare a come creare un cambiamento culturale nella visione dell’inclusione in Ticino. Ho iniziato a studiare il territorio, a parlare con famiglie e persone con disabilità e vulnerabilità per capire i loro bisogni. Nel 2011 si è presentata la possibilità di offrire un corso di danza adattato all’interno di una scuola di danza; da qui è partita l’avventura, che negli anni si è trasformata in New Ability.
Qual è la filosofia propria dell’associazione?
Crediamo che ogni individuo ha la possibilità di vivere appieno la propria esistenza e che ogni elemento di diversità diventa risorsa di un benessere comune, che è poi quello che intendiamo promuovere, unitamente alla diffusione di una cultura inclusiva e socialmente responsabile.
Una visione rappresentata in modo significativo dal vostro logo…
Il simbolo di New Ability è una mano con al centro una stella. La stella rappresenta le passioni, i sogni e le capacità. La mano suggerisce che ognuno ha in essa il proprio destino. La mano rappresenta quindi il fatto che ognuno può decidere cosa fare per cercare di ottenere il meglio nella propria vita e concretizzare i propri sogni. La mano rappresenta anche il gruppo composto da persone diverse per cultura, età, genere, status sociale, abilità, ecc. che può aiutare a realizzare la propria stella, grazie proprio a questa diversità. Come accade durante le nostre attività, dove ognuno può apprendere e insegnare, indipendentemente della sua storia e dalla sua situazione.
È questo dunque il tipo di inclusività cui mirate?
Esatto. Questo genere di inclusione però non si improvvisa, si costruisce giorno per giorno, togliendo tabù e barriere, imparando a guardare gli altri negli occhi senza giudizio, con la curiosità dei bambini di scoprire ciò che ancora non conoscono. È un cambiamento culturale non facile da cogliere, un’educazione continua ad accettare l’essere umano così come si presenta al mondo, nella sua forza e nella sua vulnerabilità.
Abbiamo detto che le vostre attività sono aperte a tutti; di fatto chi vi partecipa?
Di base nasciamo per il bisogno delle famiglie di avere un luogo di sgravio dove la persona con disabilità o malattia possa trascorrere del tempo di qualità apprendendo nuove abilità spendibili nella quotidianità. Attualmente alle nostre attività partecipano persone che hanno voglia di mettersi in gioco e apprendere nuove abilità, scoprire e sperimentare attraverso un gruppo eterogeneo. Oltre a ciò, ci siamo ampliati dando nuove possibilità per il tempo libero e lavorativo a persone che si trovano in una fase di vulnerabilità o con disabilità per riprendere in mano la propria vita e sperimentare nuove occasioni di crescita.
La vostra Associazione ha ottenuto diversi riconoscimenti; quest’anno, per esempio, avete vinto il premio della Fondazione CSS per il vostro impegno sociale. Qual è, secondo lei, la «chiave del vostro successo»?
I nostri punti di forza sono la trasparenza, la qualità, la capacità di collaborare e la flessibilità. Ascoltiamo i bisogni di chi vive l’associazione, i feedback e ci miglioriamo ogni giorno. Siamo pronti a lasciare andare le attività di cui non c’è più bisogno, per accoglierne di nuove a seconda delle persone che arrivano. Non abbiamo paura di perdere partecipanti o soci, perché crediamo nella libertà di scelta e vediamo l’associazione come la tappa di un percorso, che consente di proseguire il viaggio con un nuovo bagaglio. Oltre a ciò, accogliamo in un ambiente dove ogni individuo può esprimere la propria diversità senza giudizio, ed è bello vedere come ciò venga poi portato nelle proprie vite, per esempio con l’apertura di nuovi progetti o anche solo facendo più attenzione al benessere sociale.
Quanto conta oggigiorno l’approccio manageriale nella gestione di un’associazione?
Le associazioni sono paragonabili a un’azienda e sempre più sono richieste competenze professionali per la loro gestione. Avere un’organizzazione strutturata e una governance appropriata permette, oltre a migliorare gli standard di qualità, di diminuire i rischi finanziari e aumentare le possibilità di autofinanziamento, di portare avanti i progetti sul lungo termine ed essere lungimiranti, creando un impatto nella società.
In conclusione, ci sono dei progetti in corso o per il futuro che vuole segnalare?
Da pochi mesi abbiamo aperto il servizio sociale per i nostri soci e amici, per mezzo del quale aiutiamo chi ne ha bisogno a comprendere i propri diritti, a essere informati sulle procedure di aiuto, come pure indirizzati o accompagnati ai servizi preposti. Stiamo inoltre cercando una nuova sede, dove poter inserire tutti i progetti e ampliare i servizi.