Tassazione dei coniugi: novità in vista

by Claudia

Il Consiglio federale elvetico ha adottato i parametri per correggere la legge fiscale, ma sono ancora molti i nodi da sciogliere

A livello federale non è ancora risolto il problema della tassazione di due redditi prodotti da un solo nucleo famigliare. E questo benché già nel 1984 il Tribunale federale avesse affrontato la cosiddetta «penalizzazione del matrimonio». Nella scorsa sessione autunnale il Parlamento federale ha incluso nel programma di legislatura 2019-2023 l’adozione di un messaggio sull’introduzione della tassazione individuale. Quindi il Consiglio federale, dopo la solita procedura di consultazione, ha definito i parametri fondamentali di questo tipo di tassazione, che presenterà nel marzo del 2024. Il messaggio fungerà da controprogetto all’iniziativa popolare «Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile» (detta anche iniziativa per imposte eque).

Questi parametri prevedono che le coppie di coniugi siano tassate separatamente; che la deduzione per i figli passi da 6’000 a 12’000 franchi per figlio; che nessuna deduzione speciale sia concessa per economie domestiche di una sola persona, o per coniugi con reddito unico o un secondo reddito basso. È invece prevista una riduzione delle aliquote per redditi medio-bassi e un leggero aumento per redditi molto elevati. L’obiettivo della riforma è quello di consentire un effetto di sgravio più omogeneo sulle classi di reddito, attenuando lo sgravio che verrebbe concesso alle coppie sposate. Il Consiglio federale è disposto ad accettare una minore entrata fiscale di circa 1 miliardo di franchi, di cui il 78,8% a carico della Confederazione e il 21,2% a carico dei Cantoni. La legge prevede infatti di estendere il sistema anche ai Cantoni. Difficile però dire quale sarà l’impatto finale sui Cantoni, date le differenze degli sgravi attualmente concessi dai Cantoni stessi.

Storicamente in Svizzera l’imposta sul reddito si basa sul principio della tassazione della famiglia. Famiglia che viene considerata come una comunità di reddito e di consumo e viene tassata globalmente in quanto entità economica. È evidente il riferimento alla famiglia dedita ad attività agricole, per la quale il contributo di entrambi i coniugi (e talvolta anche dei figli) è molto importante. Questo principio, o meglio la sua applicazione pratica, comporta alcune conseguenze anche per le famiglie odierne, in cui anche la donna, cioè la moglie di una coppia regolarmente sposata, che spesso svolge una propria attività, contribuisce a produrre il reddito famigliare. In questo caso il reddito dei due coniugi viene addizionato ai fini fiscali provocando un aumento delle aliquote.

Tutte le leggi fiscali cantonali prevedono comunque alleggerimenti delle imposte in vari modi, tramite sgravi per le coppie sposate. Alcuni Cantoni (Ticino compreso) applicano due aliquote differenziate per coppie e persone sole o il sistema dello «splitting», tassando il doppio reddito con un’aliquota ampiamente inferiore a quella della somma dei redditi. Da notare che le coppie che vivono in partenariato registrato beneficiano pure delle riduzioni per le coppie sposate. Va forse precisato anche che la Costituzione svizzera prevede la sovranità fiscale dei Cantoni e riservava fino al secolo scorso alla Confederazione la facoltà di prelevare tasse, ma non l’imposta sul reddito e sulla sostanza (quest’ultima ancora riservata ai Cantoni). L’imposta prelevata dalla Confederazione sul reddito (oggi Imposta federale diretta, IFD) è nata come imposta volta a fornire alla Confederazione i mezzi finanziari per far fronte ai debiti accumulati durante la prima guerra mondiale e si chiamava appunto Imposta per la difesa nazionale (IDN).

In seguito è stata mantenuta, cambiando il nome nel 1983, e oggi è la fonte principale di gettito fiscale anche per la Confederazione. Nel preventivo 2024 figurano entrate per l’IFD pari al 34,5%, per l’IVA al 27,2%, per entrate non fiscali all’8,6%, per l’imposta preventiva al 6,1%, sugli oli minerali al 5,2%, per altre imposte al 18,4%. La complessità della materia e anche la soluzione proposta non fanno però l’unanimità. Al punto che il Gruppo del Centro ha lanciato un’ulteriore iniziativa popolare «Sì a imposte federali eque anche per i coniugi – Basta con la discriminazione del matrimonio». Questo perché, per esempio, le famiglie con un solo reddito potrebbero dover sopportare un aggravio di oltre 2000 franchi, per la sola imposta federale, rispetto alle coppie non sposate. D’altro canto, già a livello parlamentare, mentre la sinistra non potrà accettare una diminuzione di entrate di un miliardo, i Cantoni sono spesso contrari a lasciarsi imporre vincoli da parte della Confederazione, oltretutto su un tema che molti di loro hanno già risolto.

Non va inoltre dimenticato che una riforma fiscale ha generalmente effetti concreti anche in altri settori. Per esempio sui ruoli dei coniugi nelle famiglie, sulle pari opportunità fra uomo e donna, sul ruolo delle donne nel mercato del lavoro. Circa quest’ultimo punto si sperava che la legge potesse favorire l’accesso delle donne sposate al mercato del lavoro. Ma non sarà sempre così. Se probabilmente almeno la metà dei contribuenti otterrà uno sgravio, per le famiglie di tipo tradizionale, nelle quali un solo coniuge provvede al reddito, non vi saranno sgravi. Così succederà anche nelle coppie in cui un partner guadagna poco e l’altro molto. Per queste coppie la situazione odierna è più vantaggiosa. Nella consultazione si citava anche un possibile sgravio per famiglie con un solo reddito, ma la misura non è stata prevista dal Consiglio federale.

Queste famiglie potrebbero quindi dover considerare aumenti di imposta, anche se hanno figli a carico, poiché le deduzioni per figli verrebbero divise per due, in pratica ridotte della metà, non potendole dedurre da un reddito che non c’è. In sostanza, la comunità famigliare non conterebbe più nulla per il fisco. Lo stesso Tribunale federale aveva considerato questa procedura contraria alla Costituzione. Ma da allora molte cose sono cambiate, in particolare in caso di divorzio. Anche qui vale il principio per cui, se ogni coniuge dovrà provvedere da solo al proprio sostentamento, sarà anche un contribuente per la nuova tassazione del reddito. I tempi si prospettano lunghi per l’eventuale modifica della legge federale e dovranno comprendere anche una votazione popolare. Questo perché (altra particolarità svizzera) le imposte federali sono previste nella Costituzione. D’altro canto, un problema simile si presenterà anche per le rendite AVS. Le coppie sposate non ricevono due rendite, cioè una per ogni coniuge, ma solo una rendita e mezzo per coppia. Forse è giunto il momento di cambiare concetto, il che potrebbe costare parecchio alla Confederazione.