Podcast ◆ Dopo La città dei vivi Nicola Lagioia su «Lucy» si cimenta in un podcast letterario
Come certo molti sapranno, questa è l’epoca dei podcast. Infatti, forse a dispetto delle immagini che sempre più proliferano attraverso la moltitudine di schermi da cui siamo avvolti, vi è una consistente produzione di contenuti audio a episodi che raccoglie attorno a sé un crescente pubblico. Alcuni esempi: il celebre Veleno («laRepubblica», 2017) – l’inchiesta in sette puntate di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli sul caso dei «diavoli della bassa modenese» – o il ben più recente (e di tutt’altra tematica) Fare un fuoco. Perché le storie accendono la nostra immaginazione del narratore e saggista Nicola Lagioia.
Fare un fuoco è un podcast interamente ideato e condotto dallo scrittore barese, classe 1973 sulla rivista culturale «Lucy»
Premio Strega del 2015 col romanzo La ferocia (Einaudi, 2014) Lagioia è, fra le altre cose, direttore editoriale della rivista indipendente «Lucy» – periodico multimediale di arti e attualità il cui nome omaggia il celebre australopiteco rinvenuto in Etiopia nel 1974 – ed è stato alla guida del Salone del libro di Torino dal 2017 al 2023. Fra i suoi titoli si ricordano anche Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) (minimumfax, 2001), Occidente per principianti (Einaudi, 2004), Riportando tutto a casa (Einaudi, 2009), La città dei vivi (Einaudi, 2020) che è diventato anche un podcast di successo su Chora Media. Dal 2010, inoltre, è una delle voci di Rai – Radio 3 per la rassegna quotidiana delle pagine culturali.
Fare un fuoco è un podcast interamente ideato e condotto dallo scrittore il cui intento sembra essere duplice: da un lato offrire la propria visione di libri e autori che hanno segnato la storia della letteratura, dall’altro avvalersi della letteratura stessa quale strumento di possibile scandaglio della realtà. Naturalmente il titolo del programma è un diretto riferimento all’omonimo racconto di Jack London, in cui il protagonista è vittima di continui «inciampi» che gli impediscono di accendere la legna con cui scaldarsi. In questo senso Fare un fuoco rispetta la sua fonte ispiratrice a causa del suo andamento discontinuo, non sempre perfettamente azzeccato.
Sì, perché se episodi come quelli dedicati a Roberto Bolaño, alle sorelle Brönte e Malcom Lowry risultano efficaci e ci fanno venire voglia di andare a cercare una copia dei Detective selvaggi, di Cime tempestose o di Sotto il vulcano, lo stesso non si può dire per altri, dove si narra di un’esperienza professionale come selezionatore per la Mostra del cinema di Venezia o di quali sono state le storie che hanno acceso l’immaginazione degli ascoltatori e dei collaboratori di «Lucy». Rispetto agli oggetti d’interesse precedenti, quest’ultimi risultano decisamente più deboli e il racconto a loro riservato si presenta con una ragione d’essere molto meno forte.
Qualcosa di simile – non di uguale – si potrebbe anche dire per quegli episodi in cui Lagioia approccia questioni estremamente vaste attraverso l’accostamento di più autori (una sorta di registro comparatistico, dunque). Penso soprattutto a puntate come quella sulla guerra, che, benché ricca di spunti interessanti, perde in pregnanza a causa della vastità di un argomento che, oggi più che mai, ci assilla e sfugge al contempo.
Infine, altro elemento non sempre convincente è la parte sonora di accompagnamento: per quel che concerne la pura sonorizzazione (non quindi l’aspetto prettamente musicale) questa cede a volte al didascalico, costringendo l’immaginazione a non sforzarsi più di tanto. E pure la mancanza di voci altre (salvo rare eccezioni) a variare il parlato con letture, inserti e interventi, in questo specifico caso non aiuta a dare un diversificato respiro al tutto. Con ciò non si vuole dire che un podcast debba per forza essere un’esplosione in cui si sfoggiano tutti i colori o le straordinarie conquiste della post-produzione, anzi. Per «fare un fuoco», teoricamente, basterebbe accatastare tre legni e, successivamente, aggiungere ciò che la sopravvivenza della fiamma esige. Intanto il podcast settimanale si può recuperare sul sito di Lucy ma anche sulle piattaforme Spotify, Spreaker, Apple Podcasts, Amazon Music e tutte le piattaforme gratuite.