Mostre – Un’esposizione temporanea alla Cantonale di Lugano porta i visitatori nel paese dove i mici sono personaggi meravigliosi
Sono – meglio sarebbe dire, erano – un milione e 750mila a fine 2022 (dati di www.statista.com), ma le progressioni costanti, facilmente verificabili su questo stesso sito, ci permettono di dire che in Svizzera, a fine 2023, potrebbero aver raggiunto i due milioni. Sono invece 748’498 quelli che, perché provvisti di microchip, alla fine dell’anno scorso erano registrati alla banca dati Anis (www.anis.ch). Stiamo parlando di gatti, e possiamo aggiungere che in Ticino i mici «microchippati», sempre a fine 2023, erano 25’754. A pensarci bene, se costoro – che sono una minoranza della popolazione felina cantonale – volessero abitare insieme in un unico Comune chiederebbero a tutti gli abitanti di Mendrisio e Chiasso di traslocare altrove.
Insomma i mici, anche in Ticino, stanno ottenendo un successo sempre maggiore. Non solo popolano il mondo reale, ma si sono trasferiti anche in quello virtuale. Qui come ovunque. Un rapido giro sui social ve lo confermerà. Sono loro, i gatti, i veri influencer del web dove riescono a raccogliere davanti allo schermo – di un cellulare o di un tablet – centinaia di migliaia di persone. Simon’s Cat, un sito cult, può vantare nove milioni e 200mila «seguaci» (followers). A questo luogo si affiancano poi gruppi tematici di vario genere: si va da «Il gatto, l’animale perfetto» (202’720 followers) a «I gatti conquisteranno il mondo» (267’426 followers); dal «Simon’s Cat Fan Club» (194’225 followers) a «J’aime les chats» (164’647); da «Amor por los gatos» (96’934) a «La Pepina di gatt» (tra i più noti in Ticino con i suoi 8300 followers). Tutti questi «seguaci», nel susseguirsi di un tempo ormai globalizzato, si impegnano a pubblicare le foto del proprio micio, poi guardano quello degli altri. Cuoricini, like e lacrime sono il corredo del «pelosetto» altrui, soprattutto quando l’immagine è accompagnata dal racconto di una prodezza, di una gentilezza, di una stranezza o di un addio, verso il Ponte dell’Arcobaleno, dopo anni di vita insieme.
Tanti racconti di giorni e mesi in compagnia di gatti. Il filone è di quelli inesauribili. L’avevano capito scrittori di ogni tempo come rilevò Giovanni Fattorini, su «Azione» del 24 aprile 2017, in occasione della pubblicazione di Pene d’amore di una gatta inglese e altri racconti felini (Elliot edizioni). Lo pensa anche la responsabile della Biblioteca cantonale di Lugano, Barbara Robbiani, che, oltre ad aver introdotto le mostre temporanee, a fine 2023 ne ha dedicata una proprio ai «Gatti nella letteratura». Affascinanti le proposte. Spaziano dai classicissimi Il maestro e Margherita di Bulgakov, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda e Io sono un gatto (il capolavoro di Natsume Sōseki) a una serie di opere meno famose, ma che faranno la gioia di tutti coloro che dei gatti amano non solo la presenza, ma anche l’essenza. È così che, accanto al libro di James Bowen – A spasso con Bob, dal quale è stato tratto nel 2016 l’omonimo film che ha ottenuto un successo planetario –, troviamo Casper, il gatto pendolare di Susan Finden (TEA) o Gatti molto speciali di Doris Lessing (Feltrinelli) e, ancora, Il gatto venuto dal cielo di Hiraide Takashi (Einaudi) o Poesie per un gatto di Vivian Lamarque (Mondadori).
Le proposte comprendono anche saggi, studi, interpretazioni grafiche e manuali. E se un visitatore prende in prestito un libro, magari proprio quello che l’ha indotto a venire in biblioteca, cosa capita? «… che facciamo in modo di mettere a disposizione un altro libro sull’argomento in tempo pressoché reale – risponde Barbara Robbiani –. Va inoltre precisato che non tutti i libri legati al tema “Gatti nella letteratura” sono esposti. Ce ne sono altri nei nostri scaffali che il visitatore può sfogliare liberamente, oppure, consultando il catalogo online del Sistema bibliotecario ticinese, scoprire libri, audiolibri, riviste, DVD collocati nel magazzino o in altre biblioteche». Ed è così che, grazie ai gatti, si scopre che la Biblioteca cantonale di Lugano è diventata più a misura d’uomo. Vi si trova anche uno spazio dedicato ai bimbi che possono esplorare liberamente i vari campi del sapere e quindi scegliere dagli scaffali ciò che vorrebbero portarsi a casa da leggere e approfondire. Ma se qualcuno non è abituale frequentatore, come fa a sapere che in Biblioteca c’è una mostra dedicata ai gatti? «Noi mandiamo ai nostri iscritti una newsletter mensile – risponde la responsabile – Accedendo al sito della Biblioteca si può comunque restare aggiornati e poi… poi, di tanto in tanto, si può passare a dare un’occhiata. Le pare?». Sì, onestamente mi pare, visto che, da quando la frequentavo regolarmente – e di anni ne sono passati tanti – in Biblioteca si respira un’aria nuova al punto che non ci si stupirebbe nel vedere passeggiare tra gli scaffali anche qualche gatto (sul tipo dei Neko-biblio-cafè). E ancora a proposito di gatti: l’idea di proporre una mostra temporanea loro dedicata è sua? «No – sorride Barbara Robbiani – . È di un giovane che sta svolgendo qui da noi uno stage in biblioteconomia. Mi ha sottoposto il progetto e ha ottenuto il via libera al quale ha fatto seguito un buon successo».
A chi volesse verificare e approfittare del magico mondo dei gatti raccontati – magari per meglio scoprire i segreti del proprio amico peloso – facciamo presente che la mostra resterà aperta fino a metà febbraio e si trova al piano -1. I libri, comunque, li troverete anche dopo.