Fra cretini, tiranni e macellai

Sono vecchio ormai, ci vedo sempre un po’ meno, e non solo con occhi e occhiali. Fatico anche a mettere a fuoco e a distinguere nitidamente quanto succede nel mondo, specialmente in campo politico. Ergo: ci vorrebbero lenti progressive per vedere bene da vicino e da lontano anche per i cervelli (aiuterà l’intelligenza artificiale?). Non credo di essere l’unico che fatica a capire quanto i leader e accoliti predicano a platee sempre più assordate e al tempo stesso obbligate a subire politichette fatte di scarti e predicate da scartine. Non ci accorgiamo, o perlomeno fatichiamo ad ammetterlo, che la politica è in balia di partiti cannibali, a dominare sono gli eccessi e gli interrogativi prodotti da populismi ingordi e ormai cavalcati da nuovi estremismi sempre più pericolosi, sempre più incombenti e minacciosi. Siamo approdati ai citrulli che per sdoganare il loro fascismo arrivano a dire che in fondo anche Mussolini qualcosa di buono l’ha fatto. E, immancabile, la stessa bestialità arriva, proposta e rafforzata, da un ex-presidente americano che insegue una mala-rielezione, dicendoci che anche Hitler in fondo…

Queste rivisitazioni falsamente estemporanee mi procurano paure e rabbia, anche perché proposte da un’orgia mediatica con la comoda etichetta della libertà di espressione. Se poi le penso senza vergogna, cioè prive di contraltare, nelle menti, nelle dichiarazioni e sempre più anche nelle violenze di certi nostalgici, mi chiedo chi potrà mai misurare e curare i danni che questo magma di veleni sta causando nelle menti di tanti giovani in attesa di riferimenti o esposti a ogni infatuazione. Cercando risposte ho trovato un po’ di conforto nell’ultima raccolta di scritti di un illuminato Ennio Flaiano che, già un anno prima della fine del Fascismo in Italia, scriveva queste considerazioni: «Mussolini, speriamolo, ci ha insegnato che, mancandoci il rispetto per le idee altrui, rispetteremo assai poco le nostre. E che l’intolleranza reciproca porta un intollerante al Governo. Ho notato a proposito di intolleranza che in Italia non esistono avversari ma solo “cretini”. Chi non la pensa come me è un cretino. Io, a mia volta, sono un cretino per tanti altri. E non ci salviamo nessuno, a quanto sembra. Però se uno straniero mette in dubbio le nostre qualità, eccoci in coro patriottico a tirar fuori la tradizione, la civiltà millenaria, la cultura e la ben nota intelligenza dell’italiano. Passato il pericolo, coperto l’oppositore con una biblioteca di documenti, daccapo siamo tutti cretini». Ottanta anni dopo, un affresco attualissimo.

Più recenti gli ammonimenti vergati da Yuri Bezmenov, un giornalista ex-agente del KGB sovietico fuggito in Occidente e morto nel 1993 in Canada. Partendo dall’analisi del suo lavoro all’interno dei servizi segreti dell’Urss (una culla in cui è cresciuto anche Putin) Bezmenov segnalava che oltre tre quarti delle azioni dell’intelligence sovietica non erano legate o finalizzate allo spionaggio ma a preparare una futura guerra ideologica. Obiettivo principale: cambiare la percezione della realtà di noi occidentali in modo che «nessuno sia più in grado di giungere a conclusioni sensate». Questo perché una persona demoralizzata e stanca, non essendo più in grado di valutare i fatti, capirà solo quando sarà tardi di essere in una dittatura. Secondo i calcoli del Kgb, dopo un lasso di tempo fra i 2 e i 5 anni, riluttanza e stanchezza diffuse nella maggioranza delle popolazioni consentiranno di indebolire eserciti, economie e i legami con l’estero, ma soprattutto di insediare un dittatore che promette cambiamenti e un ritorno alla normalità. Bezmenov presentava questa strategia (nel 1984) anche come un’imminente minaccia di occupazione sovietica degli Stati Uniti. Riletta oggi, abbinata a quanto Trump sta predicando agli americani, fa temere che ciò possa in qualche modo entrare nelle future strategie da dittatore di Putin. Per scacciare pensieri e paure uso le lenti progressive del Mahatma Gandhi: «Quando dispero, io ricordo che nel corso di tutta la storia la via dell’amore e della verità ha sempre trionfato. Ci sono stati tiranni e macellai, e per un po’ possono sembrare invincibili, ma la conclusione è che cadono sempre. Riflettici. Sempre!».

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