Quando si considerano le possibilità di sviluppo di un’economia, o di un insieme di economie, nel lungo termine, l’indicatore maggiormente affidabile è costituito dalla produttività del capitale e del lavoro, la cosiddetta produttività totale. Esso addiziona le produttività dei due maggiori fattori di produzione e non va confuso con il rapporto più semplice tra Pil e posti, o ore di lavoro, che viene di solito citato quando si parla di produttività. Recentemente sono stati presentati i risultati di una interessante ricerca comparativa sull’evoluzione della produttività totale pubblicati da tre ricercatori della Banca centrale francese. La comparazione si estende su più di cento anni, praticamente dal 1900 al 2020. Una serie di stime così lunga consente di valutare quali siano stati gli effetti sulla produttività totale derivanti dalla trasformazione della struttura di produzione prodottasi durante la seconda metà dello scorso secolo, con il passaggio delle economie dei Paesi avanzati dal settore secondario al settore terziario.
Due sono gli aspetti particolarmente interessanti. Il primo concerne la competizione tra i giganti, ossia la comparazione tra l’evoluzione della produttività totale negli USA, in Giappone e nella Zona euro. All’inizio del periodo di osservazione, ossia nel 1900, la produttività totale per ora di lavoro degli Stati Uniti e della Zona Euro erano molto vicine; quella dell’economia giapponese invece non rappresentava che la metà circa della produttività delle altre due economie. A partire dal 1910 l’economia degli USA ha conosciuto una tendenza all’aumento della produttività totale che si è mantenuta fino alla fine del secolo con un tasso di crescita annuale vicino al 2,4%. Mentre in Giappone e nelle economie della Zona euro la produttività ha cominciato ad aumentare solo dopo la seconda guerra mondiale. Tra Europa e Giappone, da un lato, e USA, dall’altro, è nato così un gap di produttività che si è potuto ridurre solo nel periodo che ha fatto seguito alla seconda guerra mondiale. Così, verso la fine del secolo, la produttività totale per ora di lavoro delle economie della Zona euro era molto vicina a quella dell’economia statunitense. Alla stessa data la produttività dell’economia giapponese aveva quasi raggiunto l’80% di quella dell’economia americana. Nel corso degli ultimi 20 anni, invece, l’intervallo di produttività si è riaperto. Nel 2020 infatti la produttività totale delle economie della Zona euro non rappresentava più che l’80% della produttività dell’economia USA. L’economia giapponese aveva perso ancora più terreno: la sua produttività totale era scesa ai 2/3 di quella americana. La ricerca degli economisti francesi mostra che il rallentamento nella crescita della produttività totale europea è da attribuire a un colpo di freno nell’evoluzione della produzione delle economie meridionali. In Grecia, Portogallo e Italia negli ultimi decenni la produttività totale è cresciuta più lentamente che nella media delle economie della Zona euro. A ritardare la marcia in avanti della produttività della Zona euro è stata soprattutto la cattiva prestazione dell’economia italiana che, in fatto di progressione della produttività totale, si trova in fondo alla classifica delle economie UE. Non è facile identificare i fattori responsabili di questa evoluzione. In generale si può affermare che, nel lungo termine, il gap in materia di produttività totale è stato probabilmente influenzato dalle differenze nella velocità con la quale le diverse economie hanno adottato il progresso tecnico, nonché dall’importanza degli sforzi di ricostruzione che hanno indotto un’accelerazione degli investimenti in Europa e in Giappone dopo la seconda guerra mondiale.
Ma veniamo al secondo aspetto: l’eccezionale evoluzione della produttività totale della nostra economia. Già nel 1900 l’economia svizzera possedeva il livello di produttività totale più elevato. Con gli USA la differenza era però minima. In seguito le curve della produttività totale di queste due economie sono progredite più o meno al medesimo ritmo. Durante la seconda guerra mondiale la curva americana ha superato, di un nulla, quella elvetica mentre dal 1960 al 1990 la produttività totale è cresciuta in Svizzera più rapidamente. Con la diffusione di internet, invece, la produttività totale dell’economia statunitense è aumentata più rapidamente che quella della nostra economia. L’economia svizzera continua però a possedere la produttività totale più elevata. Insomma, in fatto di produttività totale continuiamo ad essere i primi della classe.