Bambini, spagnolette al wasabi e patatine alla paprika

Gentile Laura, ho un figlio di cinque anni che è attirato dal cibo piccante: si mangia già le spagnolette al wasabi e ama le patatine fritte alla paprika più piccante del normale, che molti suoi amici non riescono a mangiare. Ultimamente desidera aggiungere il peperoncino anche ai cibi in tavola, probabilmente lo chiede perché io e suo padre siamo forti consumatori di piccante, abbiamo diverse tipologie di peperoncini in polvere e ci dilettiamo ad aggiungerli ai nostri pasti. Da una parte ne sono orgogliosa, ma dall’altra ho un po’ paura che gli possa fare male. È pericoloso il peperoncino per i bambini? A che età è consigliato? Visto che lui ama già il wasabi, è pronto ad assumere peperoncino? Come posso fare? La ringrazio e saluto cordialmente. / Consuelo

Gentile Consuelo, credo sia normale che un bambino che cresce con genitori ghiotti di alimenti piccanti e che hanno a casa snack al wasabi e paprika prima o poi li desideri assaggiare. Ogni bambino è unico e le loro reazioni agli alimenti piccanti o pungenti possono variare notevolmente.

L’introduzione di cibi piccanti nella dieta di un bambino non ha un’età precisa prestabilita, poiché molto dipende dalle preferenze individuali, dalle tradizioni culturali e dalla sensibilità personale. Tuttavia ci sono alcune linee guida generali che possono aiutare i genitori a decidere quando e come introdurre questi alimenti. Naturalmente è importante aspettare che il bambino abbia iniziato con successo a mangiare alimenti solidi e abbia provato una varietà di cibi senza problemi. È anche importante farlo gradualmente, iniziando con quantità molto piccole e alimenti leggermente speziati, per valutare la reazione del bambino. Inoltre può essere utile mescolare un po’ di spezie con un alimento che il bambino conosce e tollera già bene. Poi bisogna osservare le reazioni: se non mostra segni di disagio e sembra godersi il cibo si può gradualmente aumentare la quantità di spezie. Tuttavia se il bambino sembra infastidito, sviluppa un’eruzione cutanea o problemi digestivi come diarrea o vomito dopo aver mangiato cibo piccante è meglio eliminarlo dalla sua dieta e riprovare più avanti. Il peperoncino piccante può essere infatti poco adatto ai bambini perché il loro sistema digestivo è più sensibile rispetto a quello degli adulti.

La capsaicina, che è la molecola che dà al peperoncino il suo caratteristico sapore piccante, interagisce coi recettori del dolore e del calore nelle mucose del corpo, incluso lo stomaco. Questa interazione può causare una sensazione di bruciore. Inoltre, la capsaicina può stimolare la produzione di acido nello stomaco, che può peggiorare la sensazione di bruciore o causare indigestione. Questa maggiore acidità può irritare ulteriormente la mucosa dello stomaco e dell’esofago, provocando disagio o di nuovo bruciore. Anche la mucosa intestinale può essere irritata e questo può causare un aumento della secrezione di acqua ed elettroliti nell’intestino che può diluire il contenuto intestinale e portare a diarrea.

Sinceramente non posso dirle se suo figlio sia ponto o meno al peperoncino visto che gli piacciono snack al wasabi; quello usato comunemente in prodotti come arachidi o snack spesso è molto diverso dal wasabi naturale. La principale differenza è che molti di questi prodotti in realtà contengono una miscela di rafano, senape e colorante alimentare verde per simulare il colore e il sapore del wasabi reale. Questi sostituti tendono ad avere un gusto meno intenso e una «pungenza» più breve rispetto al wasabi fresco e, per questo, possono essere consumati anche da alcuni bambini. Inoltre la quantità di miscela usata in questi snack è relativamente piccola e spesso ben bilanciata con il sapore salato della nocciola, riducendo ulteriormente l’effetto pungente. Come per qualsiasi altro cibo piccante o fortemente aromatizzato il mio consiglio è quello di parlarne col proprio pediatra che conosce suo figlio e di proporli nella dieta con cautela, prestando la massima attenzione a eventuali effetti secondari; è importante, comunque, che non siano proposti troppo frequentemente.

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