Siamo un popolo di escursionisti

by Claudia

Istantanee sui trasporti: in Svizzera da più di trent’anni si investe nella cura e nella promozione della rete dei sentieri

L’esigenza di disporre di una rete segnalata dei percorsi pedonali e dei sentieri escursionistici nacque in Svizzera negli anni Trenta del secolo scorso quando cominciò a prendere piede l’abitudine di compiere passeggiate nella natura. La prima associazione a occuparsi dei percorsi e a promuovere una segnaletica uniforme fu fondata nel Canton Zurigo, una regione fortemente urbanizzata dove il pedone si trovò presto in competizione con l’automobile per i brevi spostamenti utilitari o occasionali. In Ticino la fitta rete dei sentieri, sviluppatasi nei secoli con lo sfruttamento degli alpi, era allora frequentata soprattutto da chi dalla montagna traeva il proprio sostentamento. Con la progressiva diffusione del turismo e con le nuove abitudini acquisite dalla popolazione residente, sempre più occupata nel terziario, l’esigenza di disporre e di curare una rete di sentieri, fattasi precaria anche a seguito dell’abbandono delle attività agricole, si fece largo ovunque. L’emergere di differenti principi e colori per segnalare i percorsi nei diversi Cantoni accelerò l’idea di promuoverne il coordinamento.

Nel 1974 venne così depositata un’iniziativa popolare per attribuire alla Confederazione la competenza di pianificare, costruire e mantenere una rete nazionale di sentieri come pure il compito di coordinare la realizzazione di una rete regionale che abbracciasse l’intero Paese. La proposta fu giudicata dal Consiglio federale irrispettosa della struttura federalista del Paese. Ne propose quindi il rigetto, che tuttavia il Parlamento non avvallò ed elaborò un controprogetto. Esso delegava alla Confederazione la determinazione dei principi per definire la rete e le attribuiva un mandato di coordinamento generale. Ai Cantoni incombeva il compito di provvedere alla costruzione, alla segnaletica e alla manutenzione. I promotori, soddisfatti, ritirarono l’iniziativa e il voto popolare del 1978 plebiscitò questo nuovo compito attribuito all’ente pubblico. La Legge federale di applicazione entrò in vigore nel 1985.

In Ticino il Consiglio di Stato affrontò il tema attraverso un Decreto esecutivo, che istituì nel 1992 una rete provvisoria dei sentieri. Nel 1993, il Cantone promosse la costituzione dell’Associazione ticinese dei sentieri escursionistici (ATSE) – ridenominata successivamente Ticino Sentieri – attribuendole il mandato di proporre una rete definitiva, per la cui formalizzazione si creò l’anno successivo la base legale attraverso la Legge cantonale sui percorsi pedonali e i sentieri escursionistici. Nacque così il Piano cantonale dei sentieri escursionistici, la «magna carta» periodicamente aggiornata per orientare la cura del patrimonio sentieristico. Esso fissa oggi circa 3800 chilometri di percorsi segnalati in bianco e rosso. La Legge ha attribuito la responsabilità per la loro manutenzione alle organizzazioni turistiche regionali, che operano con squadre di addetti e beneficiano di contributi cantonali annuali in funzione della lunghezza dei percorsi. La costruzione di nuovi sentieri è invece compito del Cantone, che di regola ne delega l’esecuzione a terzi, ad esempio Comuni o Patriziati.

I compiti di Ticino Sentieri, in cui oggi sono rappresentati il Dipartimento del territorio, i Comuni, i Patriziati, le associazioni escursionistiche e alpinistiche (CAS e FAT), le Organizzazioni turistiche regionali e l’Agenzia turistica ticinese, vanno tuttavia ben oltre. Infatti, l’Associazione si occupa pure dell’aggiornamento e dei rilievi cartografici, collabora per la progettazione e il coordinamento degli interventi tecnici, promuove la formazione degli accompagnatori di escursionismo e propone un ampio programma di escursioni accompagnate.

Questo impegno affianca pure la creazione dei nuovi e molto suggestivi percorsi di carattere alpino, segnalati con colore bianco-blu, che completano e arricchiscono la rete di base bianco-rossa. Sono la Via Alta Verzasca, la Via Alta Vallemaggia, la Via Alta Idra e, inaugurata lo scorso anno, la Via Alta Crio, per escursionisti esperti, che, attraverso il tratto iniziale con la funivia Pizzo di Claro, collega Lumino al Lucomagno.

Nel 2020 Ticino Sentieri, nell’intento di favorire una felice convivenza con gli escursionisti, ha accolto anche un Centro di competenza mountain bike, voluto dalle Organizzazioni turistiche regionali con il supporto dell’Ufficio cantonale dello sviluppo economico per sostenere la creazione delle infrastrutture necessarie a questa pratica, per coordinare le diverse iniziative locali e offrire una consulenza professionale.

Escursionismo e mountain bike sono diventati elementi importanti dell’offerta turistica cantonale sia per i residenti sia per gli ospiti. È così possibile riscoprire il nostro territorio rurale e la sua storia secolare, le cui tracce ancora si vedono incontrando i manufatti e gli edifici di un tempo.

Il finanziamento avviene essenzialmente attraverso contributi dello Stato e risorse delle organizzazioni turistiche rispettivamente degli enti locali. Il Cantone opera dal 2003 attraverso crediti-quadro quadriennali. Alla fine dello scorso anno il Parlamento ha dato luce verde al sesto pacchetto per un importo di 7,9 milioni di franchi a favore della rete escursionistica per il periodo 2024-2027 e, per la prima volta, a un sostegno di 1,6 milioni di franchi per il settore dei mountain bike.

Questo impegno va peraltro a valorizzare quanto promosso negli ultimi vent’anni da Comuni, Patriziati, società alpinistiche e altre associazioni per ammodernare e ampliare le capanne alpine (in Ticino sono oltre 70) e mantenere i rifugi (circa 80) con interventi talvolta architettonicamente interessanti e innovativi.

Che lo sforzo finanziario e organizzativo in corso vada nella direzione apprezzata lo conferma il rilevo dell’Ufficio federale delle strade del 2021, secondo il quale il 57% della popolazione svizzera e il 53% di quella ticinese pratica l’escursionismo, con una tendenza all’incremento.

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