In tema tecnologico, permetteteci una parentesi un po’ vacanziera, ma che possa mettere in allerta una fascia non trascurabile di lettori: quelli che durante le vacanze praticano il collezionismo da relax nei mercatini dell’usato. Premesso che questi luoghi (oggi spesso definiti con una nuova perifrasi ecologica «mercatini del riuso») sono un’occasione importante per allargare il bacino di raccolta degli oggetti da collezionare, rimane il fatto che per l’appassionato offrono un’occasione di scoperta del tutto apprezzabile. Lo sa benissimo chi raccoglie vecchie cartoline, ad esempio. Spesso proprio nei luoghi più lontani scova i pezzi più interessanti da aggiungere alla propria selezione di soggetti locali.
In campo musicale poi, soprattutto dopo il «ritorno del vinile», in quei contesti capita di reperire incisioni rare e dimenticate, tratte magari da qualche soffitta della nonna (e i cui nipoti tentano di monetizzare). Nei mercatini fino a qualche tempo fa era semplice imbattersi nel «vero affare», complice la scarsa conoscenza del venditore. Oggi, grazie al web, le cose però si mettono male per chi conta sull’incompetenza altrui. Esiste infatti il sito www.discogs.com, una sorta di discografia planetaria che non solo ha l’ambizione di catalogare la produzione musicale di tutti i tempi, ma offre anche gli estremi delle quotazioni attualmente reperibili sul web e in particolare sui siti che propongono l’usato, come Ebay o Amazon.
Stesso discorso vale per chi adora le bancarelle di vecchi libri: prima di stabilire i prezzi, i venditori fanno capo con perizia ai siti più conosciuti, come www.maremagnum.com o consimili. Addio agli affari entusiasmanti, quindi, ai brividi adrenalinici di fronte al libro introvabile messo in vendita distrattamente per pochi euro.
Per dirla in modo più spiccio è praticamente impossibile oggi, proprio per colpa del web, portare a termine degli acquisti fortunati, o condurre quelle trattative con profonda soddisfazione interiore che il collezionista prova quando sa di avere di fronte un venditore ingenuamente incompetente. Il valore delle carabattole usate infatti viene di continuo e istantaneamente confrontato con i prezzi che il più assurdo rigattiere di New York o di Stoccolma propone su analoghi oggetti.
Chi scrive, abituato a comprare vecchi CD sciupati e impolverati da ceste di plastica riempite alla bell’e meglio, si è visto proporre prezzi assurdi e, per la prima volta nella sua vita, è stato spinto alla vivace protesta. Non è giusto che Internet ci privi di queste soddisfazioni! La globalizzazione (che su vari altri fronti oggi ha perso molto del suo fascino ed è ormai deprecata quasi ovunque) sembra aver trovato la sua ultima spiaggia in un settore in cui proprio la mancanza di informazioni era una risorsa considerevole. Sappiatelo, quindi, voi collezionisti che state per partire: le vacanze di quest’anno potranno essere molto meno soddisfacenti del solito. La rete globale congiura contro il vostro appagamento. Dovrete vostro malgrado ripiegare su passatempi meno specialistici, la gastronomia, magari.
Sempre che il vostro bagnino quest’anno non si sia montata la testa e abbia iscritto il suo stabilimento balneare a Booking.com, millantando una reputazione gastronomica da guida Michelin. Anche in quel caso il web ha fatto disastri, cullando ambizioni mal riposte e protagonismo. Invece della classica gustosa ed economica piadina potrebbe capitarvi di trovare sul menu improbabili «Seppie su mousse di petit pois» o pretenziose «Penne alla riduzione di fagioli» che somigliano stranamente a semplicissimi piatti tradizionali, ma sono molto più costosi.
Forse, a questo punto, l’unico modo per salvarsi dalle cattive influenze del web è rimanere a casa. Prima o poi la collezione di dischi, di libri, di zuccheriere o di abat-jour ha bisogno di una spolverata. Le ferie sono proprio una buona occasione. E le seppie con i piselli o la pasta e fagioli potete anche cucinarvele da soli (la ricetta la trovate sul web, naturalmente).