Il federalismo è un punto di forza e una particolarità della Svizzera. Ma i Cantoni sono molto diversi fra loro e la stessa Svizzera non è una nazione omogenea. Oltre alle differenze di lingua e di cultura il Paese si distingue per la diversità fra regioni di montagna e zone urbane. I Cantoni alpini rappresentano una realtà particolare e originale. A fine maggio la Conferenza dei governi dei Cantoni alpini (CGCA), nata nel 1981, ha eletto la sua nuova presidente, la consigliera di Stato dei Grigioni Carmelia Maissen, 47 anni della Surselva, prima donna ad assumere la carica.
«Assumo questa nuova carica – ha detto Carmelia Maissen in occasione della sua elezione – con rispetto e impegno. Viviamo in un’epoca in cui si invocano sempre più soluzioni uniformi a livello nazionale, dimenticando tuttavia che la situazione in Svizzera è molto eterogenea e che le soluzioni schematiche sono tutt’altro che efficaci ovunque». Per Carmelia Maissen la regione alpina è stata un filo conduttore della sua carriera: «I Grigioni sono la mia casa, – ci confida – mi appartengono e conosco bene la gente di qui. Questa è stata una forte motivazione che mi ha spinto a tornare e a impegnarmi dopo anni di studio e di lontananza, a Zurigo e Berna. Le nostre regioni possono essere scarsamente popolate o poco strutturate, ma offrono molto spazio di manovra per chi ha nuove idee e progetti».
La CGCA è costituita dai cantoni Grigioni, Ticino, Vallese, Uri, Glarona, Nidwaldo, Obwaldo, Appenzello interno. Questi Cantoni occupano il 43% della superficie della Svizzera, la popolazione supera il milione di abitanti, circa il 13% della popolazione svizzera. Lo scopo della Conferenza è di coordinare e rappresentare le esigenze e gli interessi specifici delle regioni di montagna. Le tematiche principali affrontate sono l’energia, la pianificazione del territorio, il turismo, i trasporti e anche la collaborazione con le regioni di montagna limitrofe.
L’intervento più recente della Conferenza riguarda la gestione del lupo. In vista dell’entrata in vigore della nuova legge sulla caccia, il primo dicembre dell’anno scorso, la CGCA ha presentato un piano per la gestione degli alpeggi di ovini e caprini: «L’obiettivo è di assicurare che tutti gli alpeggi continuino a essere gestiti, sostenuti finanziariamente e a ricevere una consulenza a tutto tondo. Gli alpeggi devono avere un futuro certo anche alla luce della presenza di grandi predatori».
Si sottolinea che esiste in Svizzera un confronto, a volte una contraddizione, tra città e campagna, tra centri e periferie. Cosa ne pensa? «Il contrasto tra città e campagna è una questione che da tempo riguarda la Svizzera. – spiega Maissen – Il rapporto è cambiato nel corso dei decenni e viene percepito sotto aspetti diversi, come contraddizione, competizione, complementarietà o cooperazione. Anche se l’urbanizzazione è molto forte, l’idea e l’identità della Svizzera sono definite almeno altrettanto fortemente dalle aree rurali e alpine. Considero quindi la relazione tra la regione montana e l’Altopiano centrale anche come un partenariato e un legame importante per la coesione della Svizzera».
È vero che la regione alpina ha particolarità e peculiarità che la connotano, ma i Cantoni che fanno parte della Conferenza che lei presiede sono molto diversi: si può lavorare definendo obiettivi comuni? «Come Cantoni alpini, – ci dice la Presidente – condividiamo molte sfide e preoccupazioni comuni. Quando la CGCA è stata fondata nel 1981, l’obiettivo era quello di coordinare le questioni relative all’energia idroelettrica. Oggi si sforza di rappresentare congiuntamente tutte le preoccupazioni e gli interessi specifici della montagna a livello nazionale e internazionale. Ciò include in particolare i temi della pianificazione territoriale e del turismo, dell’energia, della finanza, dei trasporti e della politica estera. Quando uniamo le nostre forze, siamo sempre in grado di far sentire la nostra voce e di esercitare la nostra influenza».
La Conferenza ha chiesto al Forum economico dei Grigioni di preparare un piano di azione per l’area alpina, in sostanza una serie di proposte di integrazione per la politica regionale che la Confederazione dovrebbe mettere a punto.
Si sottolinea, fra l’altro, che gli «strumenti di incentivazione sinora messi in campo dalle politiche regionali sono, seppur preziosi, insufficienti». Si mette in guardia Berna che «a essere in difficoltà è soprattutto l’area periferica, le valli laterali». Sul piano dei trasporti si rivendica un’ottimizzazione dei collegamenti. Per quanto riguarda il mondo del lavoro va promossa la digitalizzazione che permetta di estendere il lavoro a distanza. La tutela della natura e del paesaggio figurano come un aspetto fondamentale che si riflette anche sul turismo. «Il piano d’azione – spiega Carmelia Maissen – definisce il quadro degli orientamenti strategici per una politica sostenibile della regione montana. Si tratta di proposte da sottoporre all’attenzione del Governo federale. Le proposte si concentrano quindi su ambiti che la Confederazione può influenzare. La regione montana non è un’area omogenea e i singoli orientamenti possono avere un’importanza diversa nelle diverse regioni, al fine di rafforzare lo sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni. Dagli anni 70, il telelavoro è stato la grande speranza della regione alpina, ma non si è mai concretizzato. La pandemia ha dato nuovo impulso alla questione. La digitalizzazione si è ormai affermata nel mondo del lavoro. È un’opportunità per la regione montana se riusciamo a creare condizioni attrattive per il lavoro da casa o digitale».
Lei è figlia di un politico di lungo corso, Theo Maissen, che è stato consigliere agli Stati dal 1995 al 2011. La passione per la politica è nata in famiglia? «Discutere di politica a tavola è sempre stato un aspetto della nostra vita famigliare. Anche mia madre era politicamente attiva. I nostri genitori ci hanno insegnato come impegnarci nella comunità, avendo piacere di essere attivi nella nostra realtà».
Carmelia Maissen è stata sindaco del comune di Ilanz Glion e contemporaneamente membro del Gran Consiglio grigionese dal 2018 al 2022, in rappresentanza del partito del Centro. Si è laureata in architettura al Politecnico federale di Zurigo con una tesi sul tema dello «Sviluppo degli insediamenti nei Grigioni durante il dopoguerra». Dall’anno scorso fa parte del governo dei Grigioni in qualità di direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità. Così si esprime sui drammatici eventi che hanno coinvolto la Mesolcina: «Il maltempo in Mesolcina e le sue tragiche conseguenze ci hanno mostrato ancora una volta la potenza delle forze della natura. Il mio pensiero va alla popolazione colpita, alle famiglie in lutto e a tutti i servizi di emergenza che hanno dato il meglio giorno e notte. Numerosi specialisti del Cantone sono intervenuti sul posto a sostegno della regione e dei loro abitanti e ora saranno coinvolti anche nei lavori di bonifica e di ricostruzione».