Il sito ufficiale della LATI SA è già scomparso. Su quello del Centro di Competenze Agroalimentari Ticino leggiamo: «LATI SA, Latteria del Ticino. La LATI è la principale azienda casearia ticinese e uno dei maggiori gruppi alimentari attivi nel cantone…». In questi giorni ha avuto il suo epilogo la storia di LATI. Il nostro territorio ed il nostro cantone perdono un’importante infrastruttura di produzione che faceva da tramite tra i produttori di latte, il commercio al dettaglio e i consumatori e le consumatrici. Sicuramente ci sono più motivi che hanno portato alla fine di LATI e non tocca certo all’editore di questo giornale trovare le ragioni dell’accaduto.
Oggi il pensiero di Migros Ticino va soprattutto ai produttori di latte, ai nostri agricoltori e alle nostre agricoltrici, che si trovano privati di un’importante possibilità per trasformare in loco il loro latte. Non di meno, consumatrici e consumatori si vedranno privati di prodotti unici, buoni, iconici e tradizionali del nostro territorio – testimoni dei nostri sapori e della nostra cultura – che spariranno dai nostri scaffali, almeno per un po’. Che tristezza! Uno su tutti il latte pastorizzato (Lacc Frésch ticinés) dei Nostrani del Ticino. Per dare un’idea dell’importanza di alcuni prodotti caseari del nostro territorio, impossibile non parlare del formaggino fresco, venduto nel 2023 ben 192’000 volte, per il ragguardevole volume di ben 19 tonnellate. È bene sottolineare che buona parte dell’assortimento degli articoli prodotti da LATI rimarrà in assortimento (tra cui i formaggini freschi), grazie ad una collaborazione con diversi produttori locali.
Quello che è stato è stato, dunque è più opportuno guardare al domani. Desidero formulare l’auspicio che tutti gli attori coinvolti possano trovare una via comune nel futuro, riscrivendo la storia. Un percorso che renda grande l’eccellenza casearia, che esiste in Ticino e che merita di essere percorso, mettendo in risalto il valore aggiunto che viene creato partendo dalla materia prima latte, esaltando i nostri sapori nostrani e veri e trovando un giusto prezzo per tutti coloro che partecipano alla creazione del prodotto. Per fare ciò serve soprattutto unire le forze di tutta la filiera. Serve pensare in maniera imprenditoriale, stilare una strategia del latte e concentrarsi sui desideri del cliente, mutevoli e ingolositi da un’offerta dilagante, al di qua e al di là del confine. Il prodotto «Ticino» di qualità di domani deve essere «ben vestito» con imballaggi rispettosi dell’ambiente, ben promosso con attività di marketing che permettano, sul medio termine, di proporlo anche fuori dal cantone e ben seguito per adattarlo alle mutevoli voglie della clientela. Quanto capita oggi mette a nudo la necessità che la filiera del latte venga riconcepita in maniera strategica ed imprenditoriale per garantire un futuro solido a lungo termine: serve una strategia del latte in Ticino per produrre il prodotto giusto, nei modi giusti e nei luoghi giusti. Migros è da sempre il tramite tra produttori, trasformatori e consumatori e in quest’ottica l’azienda si è messa a disposizione per sostenere gli sforzi in atto.
Nel contesto in cui ci troviamo non posso esimermi dal fare una riflessione oggettiva: se vogliamo sostenere la produzione locale, se teniamo al mondo contadino, dobbiamo prendere atto del fatto che dobbiamo consumare prodotti ticinesi. Ogni volta che il consumatore, in piena libertà, fa la sua spesa altrove, direttamente o indirettamente colpisce anche la famiglia contadina locale, che viene privata di importanti volumi di vendita. Le stesse quantità di latte fresco, formaggi freschi, a pasta molle e semidura che sono mancate per far funzionare a dovere LATI. Come già ribadito non si tratta di colpevolizzare il consumatore ma semplicemente di rendere attenti tutti i residenti in Ticino e Moesano che senza il tenore minimo di consumo all’interno del nostro territorio la LATI non potrà essere che la prima di altre realtà nostrane che chiuderanno i battenti.